Mauro V

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Un fratello (coniugato e con un figlio) acquista la nuda proprietà dall'altro (celibe e senza figli) che quindi si mantiene l'usufrutto.
Dopo 2 anni l'usufruttuario si sposa e la coniuge va a vivere insieme nell'abitazione in cui vi è la nuda proprietà dell'altro fratello.
Dopo altri 2 anni decede il fratello usufruttuario e quindi l'usufrutto si unisce alla nuda proprietà ed il primo fratello diventa pieno proprietario.
La questione: la coniuge superstite mantiene in questo caso il diritto di abitazione? Se avesse un figlio manterrebbero in vita il diritto di abitazione?
 

ingelman

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Agente Immobiliare
verissimo
l'usufrutto del decuius (se l'unico titolare di tale diritto come nel caso di questo thread) non passa alla vedova (chissà per quale motivo siamo noi maschietti a stirare le zampe prima :occhi_al_cielo: )
I fatto che il fratello senza figli abbia venduto la sua parte di nuda proprietà al fratello mantenendosi l'usufrutto e che poi si sia sposato , l'usufrutto non rientra in una comunione dei beni (compresi i diritti reali di godimento quali usufrutto e , se pur di minor importanza , il diritto di abitazione che tra le altre cose non può ne essere alienato ne cedutao ad alcun titolo)

L'usufrutto si estingue alla morte dell'usufruttuario, nel caso specifico non è applicabile il diritto di accrescimento a favore del coniuge più longevo perchè di fatto quest'ultimo nel caso specifico , non è titolare di alcun diritto .

Proprio in questo periodo sto trattando la vendita di una nuda proprietà (per scelta dei nudi proprietari) di un immobile abitato dalla seconda moglie del padre de cuius nudo proprietario il quale si era risposato dopo aver trasferito la nuda proprietà alle figlie,
mi si è posto lo stesso problema seppur con una scrittura privata il coniuge usufruttuario in un secondo tempo anni orsono con scrittura privata, ne trascritta e registrata , aveva esteso il suo diritto d'usufrutto alla seconda moglie anche con le firme di accettazione da parte delle figlie Nude Proprietarie.
Praticamente una scrittura priva di valore

Le figlie del de cuius di fatto , anche per un motivo morale, hanno accettato questa condizione di vendere la nuda proprietà riservando l'usufrutto alla seconda moglie del padre defunto ,
(giuridicamente titolare di nessun titolo)
ma di fatto anzi di diritto come stanno le cose l'usufruttuarie risultano loro (molto più giovani della matrigna che attualmente dispone dell'immobile )
Quindi per stringere , quando si venderà questa nuda proprietà il cui valore "eroneamente" è stato calcolato in base all'età dell'attuale seconda moglie del de cuius 91enne,
si dovrà fare un doppio atto , uno di vendita o comunque cessione per il diritto di usufrutto a favore della seconda moglie 91enne e poi la vendita della nuda proprietà a favore dell'acquirente.

Spero di aver esposto l'esempio in maniera comprensibile ..........
 

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