Marcothlon

Nuovo Iscritto
Privato Cittadino
Nel caso di acquisto all'asta di immobile per cui era già stata presentata in precedenza una richiesta di condono secondo la 47/85 cosa dovrebbe fare il nuovo proprietario entro i 120gg?

Ossia: nel decreto di trasferimento è così riportato:
“Ai sensi e per effetti della legge 28 febbraio 1985 n.47 e successive modifiche e integrazioni, il CTU riferisce che l’immobile è stato realizzato senza licenza o concessione edilizia. Per lo stesso è stata presentata domanda di condono edilizio presso l’Ufficio Condono Edilizio del Comune di Roma, dove risulta il relativo fascicolo con protocollo n.xxxxxx; la costruzione è conforme alla planimetria catastale redatta ai fini della domanda di condono edilizio. In ogni caso l’aggiudicatario per eventuali opere realizzate in violazione della normativa urbanistico-edilizia, ove ricorrano i presupposti di cui alla vigente normativa, potrà presentare domanda di sanatoria entro 120 giorni dalla notifica del decreto di trasferimento”

Tale atto è già di per se un'autorizzazione oppure la sanatoria va completata?
 

Luna_

Membro Senior
Professionista
Dll'ambiguità della frase meglio far fare un controllo.Praticamente qualora ve ne fossero altre entro 120 giorni dovresti regolarizzare.Altra interpretazione potrebbe infatti essere:qualora tu effettui violazioni entro 120 gg devi sanarle.
 

SALVES

Membro Senior
Professionista
Tale atto è già di per se un'autorizzazione oppure la sanatoria va completata?

La sanatoria va completata il decreto di trasferimento non comporta il rilascio della concessione, piuttosto occorre capire se nel frattempo ci sono stati ulteriori abusi oltre quelli cui è stato chiesto condono con la 47/85, per i quali hai 120 gg. dalla data di notifica del trasferimento di tempo per richiedere la sanatoria.
 

ingelman

Membro Supporter
Agente Immobiliare
il CTU riferisce che l’immobile è stato realizzato senza licenza o concessione edilizia. Per lo stesso è stata presentata domanda di condono edilizio presso l’Ufficio Condono Edilizio del Comune di Roma, dove risulta il relativo fascicolo con protocollo n.xxxxxx;

n ogni caso l’aggiudicatario per eventuali opere realizzate in violazione della normativa urbanistico-edilizia, ove ricorrano i presupposti di cui alla vigente normativa, potrà presentare domanda di sanatoria entro 120 giorni dalla notifica del decreto di trasferimento”

L'aggiudicatario deve entro il termine stabilito chiedere e presentare domanda di condono per eventuali abusi riscontrabili sull'immobile.

Per quelli riscontrati già dal CTU "ovvero costruzione in assenza di permesso a costruire" la definizione della pratica, completare pagamenti se dovuti e documenti in genere ..." spetta all'agiudicatario compreso presentare ulteriore domanda di sanatoria per altri eventuali abusi.

Tieni presente che sarebbe consigliabile un analisi preventiva dell'aspetto urbanistico
Se pur un immobile è stato acquistato all'asta e presentate le giuste domande di condono nei termini stabiliti, non è detto che si riesca a regolarizzarlo.
Se l'immobile ricade in zone soggette a vincoli , nessuna concessione in sanatoria verrà rilasciata senza il preventivo parere dell'Ente a cui spetta esprimersi a riguardo (vincolo paesaggistico .. architettonico..... archeologico ... vincolo di assoluta inedificabilità ... etc )
Quando si parla di abusi totali è sempre consigliabile muoversi con molta cautela.
 

Marcothlon

Nuovo Iscritto
Privato Cittadino
Grazie.
Confermo che rispetto agli abusi riscontrati in sede di perizia fatte dal tribunale non sono stati fatti ulteriori abusi.
Pertanto la domanda di condono è in linea con la situazione.
Mi preoccupa invece la mia responsabilità a chiudere la sanatoria, cosa che l'avvocato del tribunale non mi aveva informato, perché non conosco lo stato di avanzamento.
Quindi mancanza di titoli, come il no ai vincoli, o di pagamenti diventano di mia competenza?
Ma in tal caso posso rivalermi sul tribunale che non ha esplicitato tale cosa nella perizia?

Grazie
 

SALVES

Membro Senior
Professionista
Ma in tal caso posso rivalermi sul tribunale che non ha esplicitato tale cosa nella perizia?

Solitamente la mancanza di completamento delle pratiche comportano un elemento nella valutazione dell'immobile quindi chi si aggiudica l'immobile è già a conoscenza del dover affrontare le spese pendendi per regolarizzarlo, perchè ripeto la mancanza di questi hanno contribuito alla valutazione per la quale ti sei aggiudicato l'immobile.
 

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