Alfonso89

Membro Junior
Privato Cittadino
Secondo me, nessuna persona sana di mente comprerebbe 80% di una proprietà perché non se ne farebbe niente, non può affittarla, non può viverci per i fatti suoi perché avrà la il tuo ex e tua figlia.

Il tuo ex non ha liquidità, quindi non può riprendersela, ma allo stesso tempo non vuole venderla e ha altri immobili.. (a me puzza di sfregio)

Scusate la cattiveria: non è che vuole far tutto ciò per farti schiattare e far passare la casa alla figlia (visto che necessiti di cure)?
 

skywalker

Membro Assiduo
Agente Immobiliare
Secondo me, nessuna persona sana di mente comprerebbe 80% di una proprietà perché non se ne farebbe niente, non può affittarla, non può viverci per i fatti suoi perché avrà la il tuo ex e tua figlia.

Il tuo ex non ha liquidità, quindi non può riprendersela, ma allo stesso tempo non vuole venderla e ha altri immobili.. (a me puzza di sfregio)

Scusate la cattiveria: non è che vuole far tutto ciò per farti schiattare e far passare la casa alla figlia (visto che necessiti di cure)?



Perchè ragioni in termini di normali operazioni legate al mercato degli utilizzatori ma nell'ottica di uno speculatore tutto cambia...
 

Alfonso89

Membro Junior
Privato Cittadino
Certo, perché solo uno speculatore geniale può pagare 4/5 di IMU tari e tasi per una percentuale di proprietà per tutta la propria vita.. visto che l'unica cosa che potrà fare rivendere solo l'80% della proprietà.. e a chi? un altro speculatore più scemo? Ma daiiii
 

skywalker

Membro Assiduo
Agente Immobiliare
Allora non vuoi proprio capire oppure non sai di cosa parli che alla fine è la stessa cosa.
Io mi occupo prevalentemente se non solo di investimenti speculativi nel settore immobiliare e posso assicurarti che ti sbagli di grosso.
Sai perché uno speculatore guadagna sempre e maggiormente nei periodi in cui gli altri perdono?
Perché sa quello che fa e conosce le conseguenze di quello che sta facendo mentre gli altri ( spesso professionisti vari inclusi ) non sanno molto altro al di fuori della normale routine del loro lavoro e ignorano tutto ciò in cui non inciampano scendendo dal letto.
Quando un bene è in comunione è sufficiente che sia uno dei comunisti a desiderare lo scioglimento della medesima e questo diritto è sancito per legge.
Una delle possibilità per sciogliere la comunione è la divisione del bene comune.
Il diritto alla divisione è un diritto potestativo e quindi nessuno dei comunisti può opporsi ma deve subire la divisione anche qualora tale volontà sia espressa da uno solo degli aventi diritto.
L'art. 1111 dice specificatamente che ciascuno dei partecipanti può sempre richiedere lo scioglimento della comunione.
A questo punto si aprono due strade che portano alla divisione decisa di comune accordo oppure con l'intervento di un giudice.
Il luogo è sancito dall'art. 1114 ma solamente se il bene può essere divisibile e quindi se si configura l'ipotesi di liquidazione stabilita in modo proporzionale alle quote dei comunisti.
Se come in questo caso il bene è indivisibile si applica l'art 720 c.c. che stabilisce la vendita del bene e la ripartizione pro quota del ricavato.
Le norme che regolano tale procedura secondo l'art. 1116 sono le medesime che si applicano in caso di divisione ereditaria e sono contenute nell'art. 713 e successivi tra cui anche l'art.720 richiamato in precedenza.
Queste cose non si risolvono sul mercato tradizionale ma grazie ad accordi tra i legali e ti assicuro che uno speculatore in una situazione del genere ci si lecca le dita.
Ma tanto che ti spiego a fare queste cose, per te siamo solo degli scemi che hanno come unica possibilità quella di girare la patata a chi è più scemo di noi...
Meno male che in tanti condividono questa tua tesi altrimenti il mio lavoro si complicherebbe.
 

Alfonso89

Membro Junior
Privato Cittadino
Relax mi hai scritto un poema ahahah
Si daccordo tutto si può fare... se le persone che hanno il 20%
mangono a poltrire, ma non sempre piantando il seme sboccia il fiore, in quella casa ci sta anche una minorenne, non conosciamo le condizioni di salute di entrambi (quindi difesi da leggi costituzionali superiori) e comunque si dovrebbe sempre andare in causa, per non dimenticare che l'atto potrebbe essere impugnabile visto che la cifra sarebbe inferiore al valore catastale, daccordo puoi fare l'affare, ma puoi anche perdere tutto (cosa secondo me più probabile)
 

skywalker

Membro Assiduo
Agente Immobiliare
Che rimangano a poltrire o meno è ininfluente così come è ininfluente il fatto che la figlia sia minorenne o che la situazione di salute degli occupanti siano buone o no.
Forse non mi sono spiegato bene...
Non è fatto divieto al proprietario che non vuol vendere la casa di rilevarla pagando all'altro la proporzionale quota, se non ha soldi può chiedere un mutuo e se anche questa possibilità gli è negata non ha scelta se non quella di consentire la vendita vista sancita la valenza legale dell'altro comunista che non può essere obbligato a mantenere una quota che non desidera più.
In questo caso colui che rifiuta sia l'acquisto in proprio dalla controparte che di consentire alla vendita ha legalmente torto in quanto nega un diritto all'altro comunista visto che così facendo compromette la proprietà altrui.
La figlia minorenne ha si diritto di avere un'abitazione ma la legge non prevede che tale abitazione debba essere di proprietà ma solo idonea all'uso, considera inoltre che in caso di vendita lui verrebbe liquidato con il 20% del ricavato e non buttato in mezzo ad una strada quindi...nulla di anomalo.
Non c'è in questo caso la possibilità di perdere tutto come pensi ma solo quella di fare o un buon affare...o uno ottimo!
E sai perché?
Forse non hai capito o non sai cosa avviene in questi casi.
Avviene che in assenza di accordo (cosa che ritengo improbabile visto che ripicca o no nei confronti della moglie sicuramente il marito interverrà per evitare l'irreparabile) la casa viene messa all'asta ed in quel caso sì che difficilmente qualcuno acquisterebbe il 20% di detta proprietà tranne che il proprietario del restante 80% che a questo punto aspetterà fino a quando la casa non abbia raggiunto un valore tanto basso da essere addirittura ininfluente rispetto al tempo trascorso per concludere l'affare.
In quest'ultimo caso il fatto che ci siano o meno dei minorenni, dei moribondi o dei mutilati diviene se possibile ancora più irrilevante visto che la procedura avviata si può concludere solo con la vendita del bene.
Uno speculatore capace non perde tutto con una cosuccia così, al limite realizza un 200 o 300% di quanto investito.
 

eldic

Membro Storico
Privato Cittadino
vabbeh, allora zero problemi... considerata il proliferare di squali in questo settore l'interessata avrà già la fila davanti alla porta ;)
 

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