m.a

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Privato Cittadino
Salve,
Sono la mamma di un bambino di 3 anni ed una bambina di 7 anni e in data 30 giugno 2014 ho venduto il mio appartamento. Nel rogito è stato concordato che l'immobile in oggetto sarebbe stato lasciato in data 30 Ottobre e che per ogni settimana di permanenza ulteriore si sarebbe dovuto versare euro 250 alla parte acquirente. Non so per quale strano motivo il notaio d'accordo con la parte acquirente non abbia scritto nel rogito che a fronte di questi 3 mesi di permanenza nell'immobile gli avremmo corrisposto la somma di euro 1.950 a titolo d'affitto (come richiesto dalla parte acquirente), somma che di fatto è stata versata in fase d'atto (con fotocopia dell'assegno controfirmata da entrambe le parti). Abbiamo venduto anche la cucina presente nell'immobile a questa persona per la somma di euro 5.500 ma anche questo non si "potuto" inserire nell'atto. Insomma, il notaio-l'agente immobiliare che ha seguito la compravendita e la parte acquirente hanno tirato l'acqua al mulino del l'acquirente affinchè da rogito si evincessero solo le richieste di quest'ultima e tralasciando magari particolari che potessero andare a favore di chi invece stava vendendo.
In merito alla cucina l'acquirente inizialmente aveva asserito che non appena avremmo trovato l'immobile nel quale trasferirci ed avremmo prenotato la nuova cucina ci avrebbe corrisposto l'importo di euro 5.500 ma quando 1 mese fa l'abbiamo contattato ha detto che non aveva a disposizione la somma e che avremmo dovuto attendere 1 settimana affinchè raccimolasse una parte dell'importo ma non tutta la somma per intero come da accordi verbali. Dopo insistenza di mio marito questa persona ci corrisponde parte dell'importo, sottoscriviamo un accordo privato scritto di pugno da questa persona che asserisce che a metà settembre avrebbe corrisposto la restante parte. Ad oggi i soldi non ci sono ancora stati versati.
Per una serie di motivi legati a ritardi di cantiere del nuovo immobile che abbiamo acquistato avremmo esigenza di poter restare altre 2 settimane nell'appartamento venduto, ovviamente corrispondendo la somma di euro 250 a settimana o defalcando tale importo dalla restante somma che la persona ci deve per la cucina. L'acquirente nonostante non ci verrà subito a vivere ha categoricamente detto che non possiamo restare.
A questo punto chiedo: nel caso restassimo cmq nell'appartamento l'acquirente potrebbe far venire dei carabinieri o altri ufficiali preposti a farci sfrattare anche se in casa ci sono due bambini piccolissimi? E se eventualmente si rifiutasse di corrisponderci la restante parte del denaro della cucina e noi restassimo in casa per il numero di settimane pari all'equivalente importo d'affitto/costo cucina, quest'ultima potrebbe impugnarci legalmente?
Grazie infinite a chi saprà darmi una risposta.
 

m.a

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Privato Cittadino
Salve Rosa1968,
grazie infinite per il riscontro. Premetto che da parte ns c'è stata tutta la buona volontà di venire incontro a questa persona sin dall'inizio della trattativa. Purtroppo non credo ci siano margini di accordo con la parte venditrice. Umanamente a me e mio marito "fa male" dover arrivare ad una soluzione così estrema ma la parte acquirente ha portato avanti sin dall'inizio la trattativa in maniera mlto più "consumistica" rispetto a noi che per ragioni affettive abbiamo venduto la casa alla persona che ci sembrava più "carina e garbata" ma che subito dopo il compromesso si è rivelata essere completamente diversa. So che in questi frangenti parlare di sentimenti conta poco ma noi ci siamo sentiti raggirati sin dall'inizio sia dalla parte acquirente che dall'agente immobiliare.
 

studiopci

Membro Storico
Salve, prima di tutto :
1) del versamento dei 1.950 euro a titolo di affitto avete una scrittura privata che ne parli o comunque qualcosa di scritto che giustifichi questo versamento;
2) della vendita della cucina e dei versamenti effettuati avete una scrittura o qualcosa di scritto che ne parli;
3) tu dici che devi lasciare l'immobile il 30 ottobre... le 2 settimane sono successive al 30 ottobre?
Giusto per chiarezza, il fatto che il Notaio non abbia riportato la vendita della cucina non è un comportamento di parte, solo che accordi del genere si sottoscrivono, fuori atto, con scrittura privata; non capisco perchè avete dovuto pagare per la permanenza di 3 mesi una somma e non decidere, in fase di trattativa, di defalcare l'importo dalla vendita o in alternativa liberare l'immobile dopo 3 mesi.
Comunque in generale, come suggerito dalla collega, incontratevi e trovate un accordo. Fabrizio
 
Ultima modifica:

skywalker

Membro Assiduo
Agente Immobiliare
In linea generale posso solo ribadirti quanto già anticipatoti dai colleghi.
Nello specifico ed in relazione ai tuoi timori di trovarti in mezzo ad una strada ti dico solo che anche qualora al termine prefissato il proprietario dovesse come dici chiamare i carabinieri, questi non potrebbero comunque fare nulla.
Non sono i carabinieri ma l'ufficiale giudiziario ad occuparsi di sfratti.
I carabinieri intervengono quando c'è un reato e onestamente non vedo reati in quello che mi racconti.
Pagare 250€ alla settimana per un appartamento da 650€ al mese è si un furto, ma sei tu a subirlo...
Per il resto ti dico solo che è più probabile che babbo Natale in persona venga ad aiutarti a traslocare piuttosto che un ufficiale giudiziario esca entro due settimane, in questo caso poi non c'è nemmeno una sentenza, nessuno l'ha mai nemmeno chiamato...
 

m.a

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Privato Cittadino
Salve Fabrizio,
Le confermo che sia per gli affitti che per l'acconto della cucina ci sono due scritture private. Nonostante si sia concordato che il saldo della cucina doveva essere saldato al 15 settembre dei soldi non c'è ombra ma solo l'imposizione tassativa da parte dell'acquirente di lasciare l'immobile al 30 senza ascoltare alcuna spiegazione sulla ns richiesta di restare 2 settimane in più corrispondendogli quanto dovuto (nonostante sia lui in debito con noi ad oggi). In più in giugno prima del rogito anch'io e mio marito avevamo proposto che l'importo di euro 1950 corrispettivo d'affitto fosse defalcato dal capitale d'acquisto ma pare che questa persona non potesse cambiare neppure di un centesimo l'importo della domanda di mutuo che aveva chiesto. Onestamente "per venirgli incontro" abbiamo accettato di fare un assegno e per corrispondergli questa somma. Dopo tali pretese avevamo preteso anche noi che contestualmente all'atto ci fosse corrisposto un assegno di pagamento della cucina ma l'acquirente ci ha rassicurati (e noi ingenui che gli abbiamo creduto) che avrebbe pagato...e ad oggi siamo messi così. Onestamente non vorremmo comportarci ambiguamente come questa persona ma se non salda il debito non avrà le chiavi di casa.
 

Luna_

Membro Senior
Professionista
Contribuisco associandomi al pensiero degli altri. In due settimane questo folle scatenato non conclude nulla. Lasciatelo parlare. Non consegnare le chiavi di casa significa però continuare a pagare la penale perché equivale a mancata consegna dell'immobile. Stai attenta a non passare dalla parte del torto. Però che gentaglia che si trova in giro...due settimane manco avessi detto due mesi e per futili motivi
 

Bagudi

Fondatore
Membro dello Staff
Agente Immobiliare
Cominciate a scrivere raccomandate per conoscenza, sia all'acquirente che al notaio, e non comunicate solo verbalmente.

Io scriverei ache, a fronte di un ritardo di due settimane per la consegna gli defalcate dai soldi che vi deve per la cucina la penale, ma scriveteglia anche che, senza il pagamento della cucina non consegnerete la casa...

Secondo me, si muove... se no, gli restituite l'acconto datovi per la cucina e ve la portate via.
 

m.a

Nuovo Iscritto
Privato Cittadino
Cominciate a scrivere raccomandate per conoscenza, sia all'acquirente che al notaio, e non comunicate verbalmente.

Salve Bagudi,
la ringrazio per il consiglio che applicheremo sicuramente. Ci muoveremo quindi con comunicazione scritta.
Mi permetto di chiederle se secondo lei si potrebbe avanzare la tesi che a fronte del mancato pagamento del saldo cucina ci avvalremo di quell'importo a titolo di pagamento dei 250euro a settimana che gli spettano a titolo di "penale" e che se non pagherà rimarremo in casa per un tot. di settimane pari all'importo dovuto.
So che in questo modo ci rimetteremo noi perché spenderemo 2500euro per 10 settimane d'affitto di cui in effetti neppure necessitiamo ma piuttosto che perderli questi soldi (perché onestamente abbiamo avuto sentore che dopo il rogito l'acquirente sia "cambiato" e voglia fare il furbo) preferiamo piuttosto utilizzare la casa più a lungo.
 

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