Il famoso "rent to buy"

Rosa1968 ha scritto:

una paura da parte del cliente a impegnarsi per un rogito. L'opzione di acquisto li tranquillizza un po.

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vero ... ma resta pur sempre un opzione e non un obbligo (questa cosa tranquillizza un po meno il venditore) .......
Ogni caso è una situazione a se

Ci sono molti aspetti da valutare e ponderare.
C'e un forte interesse comunque e un bel lavoro.

Come ho già detto altre volte, i potenziali acquirenti interessati al Rent to buy che ho incontrato io, sono persone che pensano di risolvere il loro problema della casa procedendo intanto con l'affitto di una bella casa... e se fra tre anni riusciranno a comprare, bene, se no...pazienza.
Si aspettano di poter decidere fra tre anni, non subito, e quindi di avere possibilità di scelta.

Questa è la mentalità diffusa, e c'è molta molta disinformazione...

Rosa1968 ha scritto:

Ci sono molti aspetti da valutare e ponderare.
C'e un forte interesse comunque e un bel lavoro.

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Si ... mancano i dati statistici sui contenziosi
Sono argomenti da prendere con le dovute precauzioni senza farsi prendere dall'ansia di concludere a tutti i costi (ponderare)

É la mia linea di lavoro. Piuttosto non vendo.

Rosa1968 ha scritto:

É la mia linea di lavoro. Piuttosto non vendo.

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la mia è "non vendo mio malgrado"

Io non opero direttamente nel settore vendite immobiliari, ma seguo il settore negli aspetti tecnico-giuridici e concordo con ingelman, bagudito e rosa1968 :cattiva informazione sul tipo di "operazione".
A Roma, alcuni costruttori. che hanno sul groppone decine di appartamenti da vendere, propongono il rent-to-buy come soluzione definitiva di finanziamento all'acquisto, illudendo pericolosamente aspiranti compratori.
Non trovo giusto "attirare" nella trappola famiglie incapienti economicamente.
Trovo utile che se ne parli serenemente sul portale "immobilio", molto noto.

Mi pare che, come spesso accade, si faccia un problema più di "forma" che di "sostanza".
E' indubbio che il cosiddetto contratto di "affitto con riscatto" venga declinato da molti nel modo in cui attualmente si debba intendere un contratto di locazione con patto di futura vendita e credo che così abbia inteso lo stesso legislatore, senza certamente riferirsi alle modalità che regolavano il riscatto degli immobili di edilizia pubblica (altrimenti che senso avrebbe avuto accrescere le tutele della trascrizione ad un massimo di 10 anni se l'intenzione del legislatore fosse stata quella di voler normare un sistema di finanziamento dell'acquisto immobiliare che escludesse il ruolo delle banche?)


La questione della asserita inibizione del contenzioso trovo invece che sia pretestuosa: nel nostro paese il problema legato alla farraginosità del sistema giudiziario è palese che dipenda per buona parte dai problemi insiti al sistema stesso piuttosto che non alla qualità dei contratti e sostenere di aver eliminato il contenzioso avendo semplicemente eliminato le situazioni di inadempimento contrattuale potrà certamente trovare il beneplacito di giudici e cancellieri, non so quanto quello delle parti (di entrambe) direttamente coinvolte.

Come molti hanno giustamente sottolineato, che si tratti di un unico contratto, di due contratti collegati (e quindi dipendenti), di due contratti scollegati (in questo ultimo caso mi piacerebbe approfondire anche quelle che potrebbero essere le conseguenze fiscali, non tanto della dottrina, quanto dell'eventuale comportamento pratico messo in atto dall'AdE), o di una pluralità di contratti, sarà importante comunque ritagliare un vestito su misura che possa contemporaneamente adattarsi alle esigenze di acquirente e venditore (e non solo di un unico soggetto) senza necessariamente partire da inutili paletti iniziali e considerazioni etiche, peraltro risibili.

CheCasa! ha scritto:

... inutili paletti iniziali e considerazioni etiche, peraltro risibili.

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Ti sembra una considerazione etica che l'aspirante aquirente possa perdere la casa perchè il promissario venditore cambia idea e vende ad un altro?

Ti sembra un inutile paletto iniziale che l'acquirente al termine del periodo pattuito possa non vedersi concesso il mutuo?

sylvestro ha scritto:

Ti sembra una considerazione etica che l'aspirante aquirente possa perdere la casa perchè il promissario venditore cambia idea e vende ad un altro?

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No

sylvestro ha scritto:

Ti sembra un inutile paletto iniziale che l'aquirente al termine del periodo pattuito possa non vedersi concesso il mutuo?

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Sì