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Accettazione della proposta prima della successione
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<blockquote data-quote="corto-armitage" data-source="post: 580701" data-attributes="member: 62788"><p>Salve, </p><p>il mio dubbio nasce da questo. Da quello che so anche leggendo qui quando si fa una proposta all'intera parte venditrice (è questo il caso) la accettazione è vincolante solo quando è accettata da tutti, altrimenti non è vincolante neanche per quelli che hanno accettato e quindi l'acquirente non ha diritto in caso di scadenza dei termini per il rogito ecc. al doppio della caparra. In questo caso che loro siano gli eredi lo si sa solo per sentito dire (loro all'amministratore e codesto a me). In teoria potrebbe essere chiunque (oltre a loro) e lo si saprà con certezza solo alla successione. Per cui la loro firma potrebbe essere interpretata (ed è la mia impressione) non come accettazione per cosa altrui ma solo accettazione a vendere la propria quota. Per cui c'è la quota del de cuius per la quale io non avuto formalmente accettazione. Se si interpreta la proposta come accettata lo scenario teorico in caso di mancata successione sarebbe che allo scadere del termine per il rogito (indicato in proposta come ultimo e perentorio) l'acquirente avrebbe diritto al doppio della caparra dal condominio che si rivarrebbe sui condomini inadempienti. Se si interpreta come non accettata a causa della quota del de cuius in sospeso allora alla scadenza del termine per l'accettazione l'acquirente si riprende unicamente la caparra oppure si concorda un nuovo termine. E' chiaro che a me fa piu' piacere la prima interpretazione, perchè mi permetterebbe se non altro di esercitare piu' pressione sui putativi eredi, ma quella che mi pare piu' probabile è la seconda.</p><p>Per quanto riguarda la domanda di Pyersilvio sulla caparra non sono sicuro di capire. Ho dato una caparra confirmatoria che è nelle mani dell'amministratore di condominio.</p></blockquote><p></p>
[QUOTE="corto-armitage, post: 580701, member: 62788"] Salve, il mio dubbio nasce da questo. Da quello che so anche leggendo qui quando si fa una proposta all'intera parte venditrice (è questo il caso) la accettazione è vincolante solo quando è accettata da tutti, altrimenti non è vincolante neanche per quelli che hanno accettato e quindi l'acquirente non ha diritto in caso di scadenza dei termini per il rogito ecc. al doppio della caparra. In questo caso che loro siano gli eredi lo si sa solo per sentito dire (loro all'amministratore e codesto a me). In teoria potrebbe essere chiunque (oltre a loro) e lo si saprà con certezza solo alla successione. Per cui la loro firma potrebbe essere interpretata (ed è la mia impressione) non come accettazione per cosa altrui ma solo accettazione a vendere la propria quota. Per cui c'è la quota del de cuius per la quale io non avuto formalmente accettazione. Se si interpreta la proposta come accettata lo scenario teorico in caso di mancata successione sarebbe che allo scadere del termine per il rogito (indicato in proposta come ultimo e perentorio) l'acquirente avrebbe diritto al doppio della caparra dal condominio che si rivarrebbe sui condomini inadempienti. Se si interpreta come non accettata a causa della quota del de cuius in sospeso allora alla scadenza del termine per l'accettazione l'acquirente si riprende unicamente la caparra oppure si concorda un nuovo termine. E' chiaro che a me fa piu' piacere la prima interpretazione, perchè mi permetterebbe se non altro di esercitare piu' pressione sui putativi eredi, ma quella che mi pare piu' probabile è la seconda. Per quanto riguarda la domanda di Pyersilvio sulla caparra non sono sicuro di capire. Ho dato una caparra confirmatoria che è nelle mani dell'amministratore di condominio. [/QUOTE]
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