Allora vediamo:
un agente immobiliare viene incaricato, da un proprietario sessantenne vicinissimo alla pensione, di valutare, scopo vendita, un appartamento, situato, diciamo, a Roma, in una zona semicentrale e mediamente elegante, ( Appio, Montesacro, Aurelio, fate voi…) ben servito dai mezzi pubblici.
L’appartamento si trova al quarto piano di uno stabile signorile di otto piani, con ascensore, costruito nella metà degli anni ’50, appena ristrutturato e con portiere.
L’appartamento si presente abitabile, pulito, luminoso e silenzioso ma ha bisogno di una rinfrescatina alle pareti e di qualche altro piccolo intervento di manutenzione. Tutto sommato esso si presenta ben tenuto.
Gli infissi, gli impianti, i dettagli e le rifiniture sono quelli originali degli anni ’50. Il riscaldamento è centralizzato.
Esso è grande 105 mq. effettivi e calpestabili, si articola in un salone, tre camere da letto, una cucina abitabile di 12 mq, un bagno e un comodo ripostiglio. Completa l’abitazione un balcone di 7 mq che si affaccia su un viale largo ed alberato.
L’agente immobiliare, che non ha ancora seguito i corsi professionali IVS, consigliati caldamente dall’ottimo Carlo Garbuio per diventare un Esperto credibile della valutazione immobiliare, ma che sa, ugualmente, il fatto suo, poiché ha sulle sue spalle già 20 anni di esperienza accumulata inerpicandosi e discendendo, quasi tutti i santi giorni, i piani dei palazzi romani, padroneggiando, altresì, perfettamente il polso del mercato immobiliare del 2010, dopo una mezzoretta di ispezione e di attenta analisi delle caratteristiche e della condizione dell’appartamento, colloquiando, nel frattempo, con il proprietario al fine di conoscere meglio la sua storia e quello dell’immobile, dichiara che l’appartamento, ATTUALMENTE, vale al massimo, 470 -480mila euro. E avvisa, perdipiù, il proprietario, della concreta possibilità di doversi accontentare, negli inevitabili mercanteggiamenti che costellano ogni trattativa, anche di un 5% o10% in meno.
Il proprietario, a sentire la valutazione, impallidisce e quasi sviene… “Ma come, se il mio vicino di piano, che aveva pure lui un appartamento identico al mio, nelle dimensioni e nelle caratteristiche, ha venduto bene e subito, 4 anni fa, a 635mila euro! E dovevi sentire i brindisi e i festeggiamenti per l'affare concluso!
E io mi dovrei accontentare di “solo” 450mila euro al massimo! Ma come è possibile? Io, proprio io, dovrei passare per fesso?
Mai e poi mai!
Scusi, caro mediatore, non si arrabbi ma…ma… Ma lei lo sa fare il suo mestiere?”
A questo punto, cari mediatori, il vostro compito è quello di intervenire nella “situazione di ruolo” e di sostituirmi.
Il vostro compito è quello di riuscire, con la vostra professionalità, con le vostre armi dialettiche e con i vostri strumenti di persuasione a raddrizzare la situazione e a riportare il proprietario a più miti consigli e di riuscire a strappare un incarico di vendita scritto dell’appartamento al prezzo “trattabile” di 500mila euro.
Come fate? Quali argomenti userete?
Come ve la caverete, tenedo conto che l'appartamento ha quelle caratterische sovracitate che non possono essere sottovalutate e che il propretario è un vedovo senza figli e che ha l'intenzione di vendere e comprarsi, contestualmente, un appartamentino di due camere e di farsi, con la differenza, un gruzzoletto per integrare la pensione, dato che avrà, a breve, una trattamento di fine rapporto che non arriverrà ai 900 euro mensili?
un agente immobiliare viene incaricato, da un proprietario sessantenne vicinissimo alla pensione, di valutare, scopo vendita, un appartamento, situato, diciamo, a Roma, in una zona semicentrale e mediamente elegante, ( Appio, Montesacro, Aurelio, fate voi…) ben servito dai mezzi pubblici.
L’appartamento si trova al quarto piano di uno stabile signorile di otto piani, con ascensore, costruito nella metà degli anni ’50, appena ristrutturato e con portiere.
L’appartamento si presente abitabile, pulito, luminoso e silenzioso ma ha bisogno di una rinfrescatina alle pareti e di qualche altro piccolo intervento di manutenzione. Tutto sommato esso si presenta ben tenuto.
Gli infissi, gli impianti, i dettagli e le rifiniture sono quelli originali degli anni ’50. Il riscaldamento è centralizzato.
Esso è grande 105 mq. effettivi e calpestabili, si articola in un salone, tre camere da letto, una cucina abitabile di 12 mq, un bagno e un comodo ripostiglio. Completa l’abitazione un balcone di 7 mq che si affaccia su un viale largo ed alberato.
L’agente immobiliare, che non ha ancora seguito i corsi professionali IVS, consigliati caldamente dall’ottimo Carlo Garbuio per diventare un Esperto credibile della valutazione immobiliare, ma che sa, ugualmente, il fatto suo, poiché ha sulle sue spalle già 20 anni di esperienza accumulata inerpicandosi e discendendo, quasi tutti i santi giorni, i piani dei palazzi romani, padroneggiando, altresì, perfettamente il polso del mercato immobiliare del 2010, dopo una mezzoretta di ispezione e di attenta analisi delle caratteristiche e della condizione dell’appartamento, colloquiando, nel frattempo, con il proprietario al fine di conoscere meglio la sua storia e quello dell’immobile, dichiara che l’appartamento, ATTUALMENTE, vale al massimo, 470 -480mila euro. E avvisa, perdipiù, il proprietario, della concreta possibilità di doversi accontentare, negli inevitabili mercanteggiamenti che costellano ogni trattativa, anche di un 5% o10% in meno.
Il proprietario, a sentire la valutazione, impallidisce e quasi sviene… “Ma come, se il mio vicino di piano, che aveva pure lui un appartamento identico al mio, nelle dimensioni e nelle caratteristiche, ha venduto bene e subito, 4 anni fa, a 635mila euro! E dovevi sentire i brindisi e i festeggiamenti per l'affare concluso!
E io mi dovrei accontentare di “solo” 450mila euro al massimo! Ma come è possibile? Io, proprio io, dovrei passare per fesso?
Mai e poi mai!
Scusi, caro mediatore, non si arrabbi ma…ma… Ma lei lo sa fare il suo mestiere?”
A questo punto, cari mediatori, il vostro compito è quello di intervenire nella “situazione di ruolo” e di sostituirmi.
Il vostro compito è quello di riuscire, con la vostra professionalità, con le vostre armi dialettiche e con i vostri strumenti di persuasione a raddrizzare la situazione e a riportare il proprietario a più miti consigli e di riuscire a strappare un incarico di vendita scritto dell’appartamento al prezzo “trattabile” di 500mila euro.
Come fate? Quali argomenti userete?
Come ve la caverete, tenedo conto che l'appartamento ha quelle caratterische sovracitate che non possono essere sottovalutate e che il propretario è un vedovo senza figli e che ha l'intenzione di vendere e comprarsi, contestualmente, un appartamentino di due camere e di farsi, con la differenza, un gruzzoletto per integrare la pensione, dato che avrà, a breve, una trattamento di fine rapporto che non arriverrà ai 900 euro mensili?