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Come introdurre i miei metodi di lavoro nell'agenzia immobiliare con cui collaboro?
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<blockquote data-quote="Taraka" data-source="post: 441094" data-attributes="member: 60493"><p>Chi ha seguito le mie "avventure" ben saprà che sto per accingermi a mettere piedini all'interno di un'agenzia che opera già da tempo.</p><p></p><p>Io mi sto rimettendo in discussione, passando da ex titolare di due agenzie a collaboratrice.</p><p>Tuttavia la mia collaborazione sarà dedicata ad un ramo unico, ovvero la locazione (uno dei miei zoccoli duri).</p><p></p><p>Detto questo, nutro qualche dubbio sul modo in cui mi dovró comportare e mi spiego: meticolosa come sono, già in fase di colloquio (durato quasi due ore!) ho chiesto di poter prendere visione della modulistica. Per quanto mi riguarda è inadeguata, scarna e poco tutelante. Ma posso io "pretendere", da ultima arrivata, che essa venga cambiata con relativo nuovo deposito in CCIAA?</p><p></p><p>Altro punto debole: mentre aspettavo il titolare, ho assistito ad una telefonata in entrata. Chi ha risposto al telefono è il responsabile di quella agenzia (un ragazzo di circa 24 anni, che ha iniziato la sua gavetta a 20 anni assieme al titolare ed, evidentemente, sulla base dei risultati raggiunti si è meritato il "titolo").</p><p>Richiedevano informazioni circa un immobile in vendita: in maniera sbrigativa ha fornito informazioni base (quelle reperibili in qualsivoglia annuncio) e, davanti al non evidente interessamento del cliente, non ha provato nè a capire quali fossero le effettive esigenze, nè a proporgli una soluzione alternativa nè tantomeno a richiedere un recapito per poterlo ricontattare. Solo io sono abituata a fare ció e a compilare delle schede clienti?</p><p></p><p>Data questa premessa e aggiungendo che tutti rispondono al telefono (chi è in agenzia ed è libero lo fa), mi domando come posso "indirizzare" meglio il lavoro senza risultare la saccente o l'ultima arrivata che vuole dettare legge o sindacare sull'operato altrui.</p></blockquote><p></p>
[QUOTE="Taraka, post: 441094, member: 60493"] Chi ha seguito le mie "avventure" ben saprà che sto per accingermi a mettere piedini all'interno di un'agenzia che opera già da tempo. Io mi sto rimettendo in discussione, passando da ex titolare di due agenzie a collaboratrice. Tuttavia la mia collaborazione sarà dedicata ad un ramo unico, ovvero la locazione (uno dei miei zoccoli duri). Detto questo, nutro qualche dubbio sul modo in cui mi dovró comportare e mi spiego: meticolosa come sono, già in fase di colloquio (durato quasi due ore!) ho chiesto di poter prendere visione della modulistica. Per quanto mi riguarda è inadeguata, scarna e poco tutelante. Ma posso io "pretendere", da ultima arrivata, che essa venga cambiata con relativo nuovo deposito in CCIAA? Altro punto debole: mentre aspettavo il titolare, ho assistito ad una telefonata in entrata. Chi ha risposto al telefono è il responsabile di quella agenzia (un ragazzo di circa 24 anni, che ha iniziato la sua gavetta a 20 anni assieme al titolare ed, evidentemente, sulla base dei risultati raggiunti si è meritato il "titolo"). Richiedevano informazioni circa un immobile in vendita: in maniera sbrigativa ha fornito informazioni base (quelle reperibili in qualsivoglia annuncio) e, davanti al non evidente interessamento del cliente, non ha provato nè a capire quali fossero le effettive esigenze, nè a proporgli una soluzione alternativa nè tantomeno a richiedere un recapito per poterlo ricontattare. Solo io sono abituata a fare ció e a compilare delle schede clienti? Data questa premessa e aggiungendo che tutti rispondono al telefono (chi è in agenzia ed è libero lo fa), mi domando come posso "indirizzare" meglio il lavoro senza risultare la saccente o l'ultima arrivata che vuole dettare legge o sindacare sull'operato altrui. [/QUOTE]
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