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FIAIP ed ENASARCO: lettera aperta del presidente P. Righi e risposta del presidente Angeletti
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<blockquote data-quote="CheCasa!" data-source="post: 412681" data-attributes="member: 56079"><p>E' possibile sostenere, senza troppi sofismi, che protocollo d'intesa e atteggiamento di ENASARCO siano fortemente indirizzati alla regolarizzazione di coloro che, di fatto, siano privi di abilitazione e nella direzione di rendere pienamente operativi "agenti" che non abbiamo i requisiti stabiliti dalle norme per svolgere la nostra professione. </p><p>Non dico che questo sia l'obiettivo delle parti in causa (probabilmente non lo è) ma è sufficiente prendersi la briga di andarsi a leggere che cosa le norme comprendano per "contratto di agenzia" per capire che, salvo distinzioni dottrinarie poco pratiche, il collaboratore con partita IVA inquadrabile in un rapporto di "contratto d'agenzia" sia a tutti gli effetti un agente immobiliare non patentato.</p><p></p><p>Tenete presente che fino a ieri esistevano camere di commercio che non accettavano procacciatori d'affari collegati ad agenzie immobiliari perché ritenevano che il procacciatore d'affari in un'agenzia immobiliare non potesse svolgere che la mansione di agente immobiliare!</p><p></p><p>Che questo sia un male, al di là del singolare e nuovo balzello cui saranno sottoposti molti collaboratori, non sono proprio sicuro che sia vero.</p><p>All'interno di agenzie strutturate, la presenza di personale non abilitato è all'ordine del giorno e sappiamo bene che lo stesso Contratto Nazionale, attribuisce all'"ausiliario" ampia libertà di movimento all'interno (ed al di fuori) dell'agenzia.</p><p>Attribuire a questa iniziativa la valenza che poteva avere l'apertura del Vaso di Pandora mia pare quindi un atteggiamento piuttosto ipocrita e poco chiaro.</p><p></p><p>Dal mio punto di vista (e tutte le volte che esprimo un convincimento personale mi piace sottolinearlo anche due volte!), penso che l'atteggiamento del presidente FIAIP sia come sempre mosso dalla sua vocazione anti-franchising. Elemento distintivo di qualsiasi suo personale intervento.</p><p>Righi si batte da sempre più contro l'abusivismo all'interno delle agenzie, piuttosto che contro l'abusivismo che dilaga al di fuori delle agenzie.</p><p>E con questo atteggiamento ha abbindolato tutti quegli agenti immobiliari che da sempre (e spesso senza conoscerlo intimamente) hanno rivolto critiche ed avversione nei confronti del sistema franchising.</p><p>Probabilmente quando si è accorto che l'anticamera del protocollo d'intesa avrebbe potuto rappresentare il fondamento per la regolarizzazione dell'orda di funzionari che operano all'interno dei grandi gruppi, di fatto sconfessando quanto sinora da sempre sostenuto, ha pensato bene di fare un passo indietro.</p><p></p><p>Naturalmente la battaglia del presidente Fiap contro gli abusivi dentro le agenzie immobiliari è una battaglia squisitamente politica (intendendo con "politica" l'accezione più deteriore del termine) e di facciata. Lo dimostra il fatto che nessuno si sia mai preoccupato, magari istituendo un comitato di vigilanza, di quante agenzie FIAIP siano disseminate sul territorio italiano e gestite tramite teste di legno ma, di fatto, nello stessa identica situazione di quelle in franchising. Se questa battaglia fosse stata così sentita, l'associazione avrebbe dovuto (e potuto) prendere le decisioni necessarie per assicurare alla clientela esterna che dietro ad una vetrofania dell'associazione si potesse incontrare sempre un agente abilitato.</p></blockquote><p></p>
[QUOTE="CheCasa!, post: 412681, member: 56079"] E' possibile sostenere, senza troppi sofismi, che protocollo d'intesa e atteggiamento di ENASARCO siano fortemente indirizzati alla regolarizzazione di coloro che, di fatto, siano privi di abilitazione e nella direzione di rendere pienamente operativi "agenti" che non abbiamo i requisiti stabiliti dalle norme per svolgere la nostra professione. Non dico che questo sia l'obiettivo delle parti in causa (probabilmente non lo è) ma è sufficiente prendersi la briga di andarsi a leggere che cosa le norme comprendano per "contratto di agenzia" per capire che, salvo distinzioni dottrinarie poco pratiche, il collaboratore con partita IVA inquadrabile in un rapporto di "contratto d'agenzia" sia a tutti gli effetti un agente immobiliare non patentato. Tenete presente che fino a ieri esistevano camere di commercio che non accettavano procacciatori d'affari collegati ad agenzie immobiliari perché ritenevano che il procacciatore d'affari in un'agenzia immobiliare non potesse svolgere che la mansione di agente immobiliare! Che questo sia un male, al di là del singolare e nuovo balzello cui saranno sottoposti molti collaboratori, non sono proprio sicuro che sia vero. All'interno di agenzie strutturate, la presenza di personale non abilitato è all'ordine del giorno e sappiamo bene che lo stesso Contratto Nazionale, attribuisce all'"ausiliario" ampia libertà di movimento all'interno (ed al di fuori) dell'agenzia. Attribuire a questa iniziativa la valenza che poteva avere l'apertura del Vaso di Pandora mia pare quindi un atteggiamento piuttosto ipocrita e poco chiaro. Dal mio punto di vista (e tutte le volte che esprimo un convincimento personale mi piace sottolinearlo anche due volte!), penso che l'atteggiamento del presidente FIAIP sia come sempre mosso dalla sua vocazione anti-franchising. Elemento distintivo di qualsiasi suo personale intervento. Righi si batte da sempre più contro l'abusivismo all'interno delle agenzie, piuttosto che contro l'abusivismo che dilaga al di fuori delle agenzie. E con questo atteggiamento ha abbindolato tutti quegli agenti immobiliari che da sempre (e spesso senza conoscerlo intimamente) hanno rivolto critiche ed avversione nei confronti del sistema franchising. Probabilmente quando si è accorto che l'anticamera del protocollo d'intesa avrebbe potuto rappresentare il fondamento per la regolarizzazione dell'orda di funzionari che operano all'interno dei grandi gruppi, di fatto sconfessando quanto sinora da sempre sostenuto, ha pensato bene di fare un passo indietro. Naturalmente la battaglia del presidente Fiap contro gli abusivi dentro le agenzie immobiliari è una battaglia squisitamente politica (intendendo con "politica" l'accezione più deteriore del termine) e di facciata. Lo dimostra il fatto che nessuno si sia mai preoccupato, magari istituendo un comitato di vigilanza, di quante agenzie FIAIP siano disseminate sul territorio italiano e gestite tramite teste di legno ma, di fatto, nello stessa identica situazione di quelle in franchising. Se questa battaglia fosse stata così sentita, l'associazione avrebbe dovuto (e potuto) prendere le decisioni necessarie per assicurare alla clientela esterna che dietro ad una vetrofania dell'associazione si potesse incontrare sempre un agente abilitato. [/QUOTE]
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