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<blockquote data-quote="Bastimento" data-source="post: 446664" data-attributes="member: 6214"><p>Il rogito credo sia un atto pubblico: conoscendone gli estremi potrebbe essere consultato presso la conservatoria.</p><p></p><p>Anche questo non è "da solo" probante: il catasto riceve la dichiarazione di chi presenta l'accatastamento: diventa invece forse determinante se passati 20 anni nessuno ha fatto obiezioni.</p><p></p><p>Detta così, non credo che il RdC specifichi limiti alla proprietà altrui. Più plausibile una appropriazione del condòmino: occorre quindi risalire all'atto di acquisto del terreno condominiale e verificare la sequenza delle vendite, nell'ipotesi che queste siano avvenute da costruttore ai privati.</p><p></p><p>In altra discussione simile ho postato una serie di articoli reperiti in rete che analizzano la peculiarità del "diritto d'uso esclusivo trasmissibile", non esplicitamente contemplato nel c.c. ma ormai invalso nella realtà condominiale.</p></blockquote><p></p>
[QUOTE="Bastimento, post: 446664, member: 6214"] Il rogito credo sia un atto pubblico: conoscendone gli estremi potrebbe essere consultato presso la conservatoria. Anche questo non è "da solo" probante: il catasto riceve la dichiarazione di chi presenta l'accatastamento: diventa invece forse determinante se passati 20 anni nessuno ha fatto obiezioni. Detta così, non credo che il RdC specifichi limiti alla proprietà altrui. Più plausibile una appropriazione del condòmino: occorre quindi risalire all'atto di acquisto del terreno condominiale e verificare la sequenza delle vendite, nell'ipotesi che queste siano avvenute da costruttore ai privati. In altra discussione simile ho postato una serie di articoli reperiti in rete che analizzano la peculiarità del "diritto d'uso esclusivo trasmissibile", non esplicitamente contemplato nel c.c. ma ormai invalso nella realtà condominiale. [/QUOTE]
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