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<blockquote data-quote="CheCasa!" data-source="post: 563973" data-attributes="member: 56079"><p>Il mercato non deve perseguire un aumento delle quotazioni ma un aumento delle transazioni e, negli ultimi 3 anni, questo aumento si è percepito. In particolar modo nel 2016 le transazioni sono state il 18% in più rispetto a quelle dell'anno precedente.</p><p></p><p>Un aumento di questo tipo non può essere considerato "crisi". Il problema potrebbe essere di natura opposta: e se stessimo vivendo un momento di "picco"? Se il miglioramento registrato nel 2016 e riconfermato con ogni probabilità nel 2017 fosse l'apice di un momento positivo erroneamente letto come "la fine della crisi"?</p><p></p><p>Alcuni dati possono aiutare le nostre disquisizioni.</p><p></p><p>Nel 2008 si concludono oltre 850.000 compravendite con un erogato di 60 miliardi di euro di mutui, nel 2016 si concludono 530.000 compravendite con un erogato di 50 miliardi di euro di mutui.</p><p></p><p>Alla faccia dell'italiano medio che dopo la "scoppola" degli anni passati avrebbe ricorso ad un indebitamento inferiore...</p><p></p><p>Le locazioni residenziali annue salgono da 1.000.000 di metà degli anni '90 a 1.600.000 del 2016 con una ulteriore tendenza alla crescita nei prossimi anni.</p><p></p><p>Le ristrutturazioni nel 2000 prevedevano una spesa di 33 miliardi di euro. Nel 2016 sono state pari a 40 miliardi.</p><p></p><p>La costruzione di case in legno ha visto superare nell'ultimo anno la produzione dell'Austria e nel settore l'Italia si è collocata in Europa al 4° posto dietro Germania, Regno Unito e Svezia.</p><p></p><p>Ci sono attualmente circa 1.000.000 di famiglie in cerca di una casa da comprare.</p><p></p><p>Sono dati che ci fanno capire come nel settore dell'edilizia siano in atto tanti cambiamenti. Certo l'agente immobiliare potrebbe non percepirli pienamente anche perchè se negli anni '90 le agenzie operanti erano 20.000, le attuali 40.000 sono necessarimante costrette a spartirsi una fetta più ristretta del mercato con un conseguente ridimensionamento dei fatturati.</p><p></p><p>Nel Riminese le cose sembrano procedere molto positivamente. Sul residenziale riscontriamo un aumento notevole del numero di transazioni concluse. Molte, in aree periferiche,su cifre inferiori a 150.000,00 euro ed in buona parte con ricorso a finanziamenti compresi tra 80% e 100%. Altre, in zone più quotate (esempio Riccione), trai 180.000 ed i 250.000, con mutui prevalentemente sotto il 60%</p><p></p><p>Sul turistico, grandissimo interesse per gli appartamenti piccoli/piccolissimi, acquistati generalmente senza finanziamento.</p></blockquote><p></p>
[QUOTE="CheCasa!, post: 563973, member: 56079"] Il mercato non deve perseguire un aumento delle quotazioni ma un aumento delle transazioni e, negli ultimi 3 anni, questo aumento si è percepito. In particolar modo nel 2016 le transazioni sono state il 18% in più rispetto a quelle dell'anno precedente. Un aumento di questo tipo non può essere considerato "crisi". Il problema potrebbe essere di natura opposta: e se stessimo vivendo un momento di "picco"? Se il miglioramento registrato nel 2016 e riconfermato con ogni probabilità nel 2017 fosse l'apice di un momento positivo erroneamente letto come "la fine della crisi"? Alcuni dati possono aiutare le nostre disquisizioni. Nel 2008 si concludono oltre 850.000 compravendite con un erogato di 60 miliardi di euro di mutui, nel 2016 si concludono 530.000 compravendite con un erogato di 50 miliardi di euro di mutui. Alla faccia dell'italiano medio che dopo la "scoppola" degli anni passati avrebbe ricorso ad un indebitamento inferiore... Le locazioni residenziali annue salgono da 1.000.000 di metà degli anni '90 a 1.600.000 del 2016 con una ulteriore tendenza alla crescita nei prossimi anni. Le ristrutturazioni nel 2000 prevedevano una spesa di 33 miliardi di euro. Nel 2016 sono state pari a 40 miliardi. La costruzione di case in legno ha visto superare nell'ultimo anno la produzione dell'Austria e nel settore l'Italia si è collocata in Europa al 4° posto dietro Germania, Regno Unito e Svezia. Ci sono attualmente circa 1.000.000 di famiglie in cerca di una casa da comprare. Sono dati che ci fanno capire come nel settore dell'edilizia siano in atto tanti cambiamenti. Certo l'agente immobiliare potrebbe non percepirli pienamente anche perchè se negli anni '90 le agenzie operanti erano 20.000, le attuali 40.000 sono necessarimante costrette a spartirsi una fetta più ristretta del mercato con un conseguente ridimensionamento dei fatturati. Nel Riminese le cose sembrano procedere molto positivamente. Sul residenziale riscontriamo un aumento notevole del numero di transazioni concluse. Molte, in aree periferiche,su cifre inferiori a 150.000,00 euro ed in buona parte con ricorso a finanziamenti compresi tra 80% e 100%. Altre, in zone più quotate (esempio Riccione), trai 180.000 ed i 250.000, con mutui prevalentemente sotto il 60% Sul turistico, grandissimo interesse per gli appartamenti piccoli/piccolissimi, acquistati generalmente senza finanziamento. [/QUOTE]
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