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Leasing o mutuo: quale conviene?
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<blockquote data-quote="leolaz" data-source="post: 495092" data-attributes="member: 54994"><p>Cosa ne pensate? Può diventare una nuova "via della seta" oppure è solamente l'ennesimo specchietto per le allodole?</p><p></p><p>"Dallo scorso gennaio anche in Italia è possibile accedere al cosiddetto <strong>leasing immobiliare abitativo</strong>. Introdotto con un emendamento all’ultimaLegge di Stabilità, questo prodotto finanziario, prima accessibile solo alle imprese, è stato esteso anche ai privati. Quando si è saputo, in molti lo hanno presentato come <strong>alternativa preferibile al mutuo</strong>, ma a ben guardare, forse, non è proprio così. Vediamo quali sono le <strong>differenze </strong>fra i due prodotti e quando preferire l’uno o l’altro.</p><p></p><p>Cominciamo a chiarire alcuni punti; il <strong>leasing immobiliare </strong>funziona esattamente come quello, ben più comune, legato alle automobili. Ad essere proprietario della casa oggetto del contratto non è quindi il privato, ma la <strong>banca </strong>o la <strong>finanziaria </strong>che concede il<em>leasing</em>. Il firmatario pagherà ad essa un canone mensile che, nel caso in cui decida poi di procedere con l’acquisto, costituirà una sorta di pre pagamento.</p><p></p><p>Per questo motivo, a differenza di ciò che avviene con un contratto di mutuo, firmando il quale si diventa subito titolari dell’immobile, <strong>non si dovranno pagare </strong>in questa fase né le spese notarili né quelle legate alla proprietà della casa.</p><p></p><p>Se in caso di mutuo, all’avvio del contratto, si deve disporre di almeno il 30% del valore dell’immobile, per il leasing immobiliare <strong>la rata iniziale è decisamente più bassa </strong>e pari, a seconda dei casi, al 15-20% del valore complessivo dell’abitazione oggetto del finanziamento. Nella nuova formula di finanziamento di cui stiamo parlando, l’impegno minimo è di 8 anni, quello massimo di 20 che, di contro, secondo gli ultimi dati diffusi dal Crif, è quello medio per i mutui italiani. Alla scadenza del periodo stabilito nel contratto, chi ha sottoscritto il leasing può decidere di procedere all’acquisto dell’immobile sottraendo dal valore iniziale stabilito la quota già pagata e corrispondendo alla banca una maxi rata finale o, al contrario, decidere di non procedere all’acquisto perdendo il denaro già pagato,<strong>ma senza alcun obbligo </strong>all’acquisto. In caso si sia in difficoltà con le rate, anche nel caso del leasing immobiliare è previsto, solo per gravi avvenimenti come la perdita del lavoro, la <strong>possibilità di sospendere il pagamento </strong>purché non più di una volta nel corso del finanziamento e per un massimo di dodici mesi.</p><p></p><p>A livello fiscale, la normativa valida da marzo scorso prevede che chi non ha ancora compiuto i <strong>35 anni </strong>e abbia un <strong>reddito inferiore ai 55.000 </strong>euro possa, in caso di leasing immobiliare, beneficiare di <strong>detrazioni IRPEF </strong>pari al 19% fino ad un massimo di 8 mila euro annui.</p><p>Proprio questi sono i parametri principali che identificano la <strong>convenienza o meno del leasing</strong>; se si è già superata la soglia dei 35 anni di età o si ha un reddito superiore ai 55.000 euro, le detrazioni si dimezzano e il mutuo, soprattutto con itassi sui mutuiattualmente in vigore, potrebbe essere una scelta decisamente preferibile. Attenzione però, tutte queste agevolazioni, inclusa la tassa di registro all’1,5%, sono valide unicamente nel caso in cui l’immobile sia <strong>prima casa </strong>o venga destinata ad esserlo entro dodici mesi dalla firma del contratto e, ancora, a patto non sia accatastata come immobile storico o di lusso (categorie A1, A8 ed A9)."</p></blockquote><p></p>
[QUOTE="leolaz, post: 495092, member: 54994"] Cosa ne pensate? Può diventare una nuova "via della seta" oppure è solamente l'ennesimo specchietto per le allodole? "Dallo scorso gennaio anche in Italia è possibile accedere al cosiddetto [B]leasing immobiliare abitativo[/B]. Introdotto con un emendamento all’ultimaLegge di Stabilità, questo prodotto finanziario, prima accessibile solo alle imprese, è stato esteso anche ai privati. Quando si è saputo, in molti lo hanno presentato come [B]alternativa preferibile al mutuo[/B], ma a ben guardare, forse, non è proprio così. Vediamo quali sono le [B]differenze [/B]fra i due prodotti e quando preferire l’uno o l’altro. Cominciamo a chiarire alcuni punti; il [B]leasing immobiliare [/B]funziona esattamente come quello, ben più comune, legato alle automobili. Ad essere proprietario della casa oggetto del contratto non è quindi il privato, ma la [B]banca [/B]o la [B]finanziaria [/B]che concede il[I]leasing[/I]. Il firmatario pagherà ad essa un canone mensile che, nel caso in cui decida poi di procedere con l’acquisto, costituirà una sorta di pre pagamento. Per questo motivo, a differenza di ciò che avviene con un contratto di mutuo, firmando il quale si diventa subito titolari dell’immobile, [B]non si dovranno pagare [/B]in questa fase né le spese notarili né quelle legate alla proprietà della casa. Se in caso di mutuo, all’avvio del contratto, si deve disporre di almeno il 30% del valore dell’immobile, per il leasing immobiliare [B]la rata iniziale è decisamente più bassa [/B]e pari, a seconda dei casi, al 15-20% del valore complessivo dell’abitazione oggetto del finanziamento. Nella nuova formula di finanziamento di cui stiamo parlando, l’impegno minimo è di 8 anni, quello massimo di 20 che, di contro, secondo gli ultimi dati diffusi dal Crif, è quello medio per i mutui italiani. Alla scadenza del periodo stabilito nel contratto, chi ha sottoscritto il leasing può decidere di procedere all’acquisto dell’immobile sottraendo dal valore iniziale stabilito la quota già pagata e corrispondendo alla banca una maxi rata finale o, al contrario, decidere di non procedere all’acquisto perdendo il denaro già pagato,[B]ma senza alcun obbligo [/B]all’acquisto. In caso si sia in difficoltà con le rate, anche nel caso del leasing immobiliare è previsto, solo per gravi avvenimenti come la perdita del lavoro, la [B]possibilità di sospendere il pagamento [/B]purché non più di una volta nel corso del finanziamento e per un massimo di dodici mesi. A livello fiscale, la normativa valida da marzo scorso prevede che chi non ha ancora compiuto i [B]35 anni [/B]e abbia un [B]reddito inferiore ai 55.000 [/B]euro possa, in caso di leasing immobiliare, beneficiare di [B]detrazioni IRPEF [/B]pari al 19% fino ad un massimo di 8 mila euro annui. Proprio questi sono i parametri principali che identificano la [B]convenienza o meno del leasing[/B]; se si è già superata la soglia dei 35 anni di età o si ha un reddito superiore ai 55.000 euro, le detrazioni si dimezzano e il mutuo, soprattutto con itassi sui mutuiattualmente in vigore, potrebbe essere una scelta decisamente preferibile. Attenzione però, tutte queste agevolazioni, inclusa la tassa di registro all’1,5%, sono valide unicamente nel caso in cui l’immobile sia [B]prima casa [/B]o venga destinata ad esserlo entro dodici mesi dalla firma del contratto e, ancora, a patto non sia accatastata come immobile storico o di lusso (categorie A1, A8 ed A9)." [/QUOTE]
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