Carlotta Melegari

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Agente Immobiliare
Nel mondo immobiliare, la figura del mediatore occupa una posizione unica, essenziale per facilitare le transazioni in modo equo e trasparente. L'articolo 1740 del Codice Civile italiano ci ricorda l'importanza di agire con integrità, ponendo le basi per una pratica professionale che va ben oltre la semplice vendita.

Come mediatori, abbiamo il dovere non solo di conoscere il mercato e le leggi che lo regolamentano, ma anche di agire con una profonda coscienza etica. Questo significa tutelare gli interessi di entrambe le parti in gioco, venditori e acquirenti, garantendo che ogni transazione sia condotta in modo equo e trasparente.

Ma cosa significa, nella pratica, agire eticamente nel settore immobiliare?

1. Valutazione Corretta: Assicurarsi che ogni immobile sia valutato in modo oggettivo e realistico, evitando sovrapprezzi che non riflettono il vero valore di mercato.
2. Trasparenza Totale: Mantenere una comunicazione aperta e onesta con tutte le parti coinvolte, divulgando tutte le informazioni rilevanti che possono influenzare la decisione di vendita o acquisto.
3. Equità nelle Trattative: Favorire un ambiente in cui venditori e acquirenti possano interagire in modo equilibrato, senza che una parte sia indebitamente avvantaggiata a discapito dell'altra.
4. Responsabilità Professionale: Agire sempre nel migliore interesse delle parti, anche quando ciò potrebbe significare consigliare contro una transazione se non è considerata equa o vantaggiosa per una delle parti.

Il nostro ruolo come mediatori non è semplicemente quello di chiudere un affare; è quello di garantire che ogni affare sia giusto, equo e soddisfacente per tutti i coinvolti. Questo approccio non solo eleva il nostro standard professionale ma contribuisce a costruire una fiducia duratura con i nostri clienti e con la società nel suo complesso.

Cosa ne pensate?
 

francesca63

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Cosa ne pensate?
Penso che tu abbia esposto bene il “succo” del nostro lavoro, e la soddisfazione di avere clienti soddisfatti (scusate il gioco di parole).
L’etica è importantissima.

garantire che ogni affare sia giusto, equo e soddisfacente per tutti i coinvolti.
Dissento in parte solo su questa frase, che è troppo categorica, mentre nella realtà ci sono molte sfumature .
Perche’ per giudicare “giustezza” e “soddisfazione” di un affare , si può entrare in ambiti soggettivi non sempre sotto il controllo del professionista.

Nel senso che si può aver lavorato bene, ma una delle parti non si sente soddisfatta, anche se ha concluso , magari per necessità.
O, viceversa, non puoi costringere un acquirente a non comprare un immobile che tu professionista hai capito non essere quello adatto per lui, per caratteristiche o prezzo.

Dimenticavo: benvenuta nel forum 🙂
 
Ultima modifica:

Carlotta Melegari

Nuovo Iscritto
Agente Immobiliare
Intanto ti ringrazio per la risposta.
La riflessione mi è nata dalla constatazione che sta diventando sempre più popolare per gli agenti immobiliari proporsi come venditori e non mediatori, cercando di acquisire immobili per la vendita paventando la possibilità, grazie a marketing o open house, ma c’è anche chi non teme di definirli “trucchi” il che è abbastanza imbarazzante a mio avviso, di vendere a un prezzo più alto rispetto a quello con cui l’immobile è stato proposto sfruttando leve di vendita come la competizione, il timing serrato o la sensazione di scarsità tipiche della vendita.
Sinceramente trovo già scorretto che si possano collettare più offerte prima di sottoporle al cliente venditore ma che poi le si usino per instaurare una vera e propria asta al rialzo, oltre il prezzo convenuto che dovrebbe essere un valore oggettivo per quanto mai statico o certo, credo faccia ricadere nella “grave turbativa del mercato” e faccia venire meno la tanto decantata imparzialità; ci si comporta come veri e propri insider e realmente mi domando come comportamenti simili possano essere ritenuti desiderabili anche dagli stessi clienti venditori che ne traggono, o trarrebbero, un immediato vantaggio ma che ne subirebbe, o subiranno, le conseguenze quando fossero nella posizione del cliente acquirente.
Credo non tarderà ad intervenire il legislatore in proposito come già accaduto nel mondo finanziario anni addietro ma mi chiedevo voi come vi rapportaste con la cosa…
 

francesca63

Moderatore
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Privato Cittadino
Sinceramente trovo già scorretto che si possano collettare più offerte prima di sottoporle al cliente venditore
Anch’io.
ma che poi le si usino per instaurare una vera e propria asta al rialzo, oltre il prezzo convenuto che dovrebbe essere un valore oggettivo per quanto mai statico o certo, credo faccia ricadere nella “grave turbativa del mercato”
Questo non mi convince; nel senso che fare “aste” facendo leva sull’interesse manifestato da più persone non mi piace, ma non penso sia vietato ne che lo possa diventare.
Peraltro, io ho smesso di lavorare da più di 10 anni, e quindi non mi tocca rapportarmi con tali pratiche.
Ma penso che non prenderanno il sopravvento, e si potrà continuare a lavorare , ognuno con le modalità operative usuali, senza problemi.
 
U

Utente Cancellato 65257

Ospite
La cosa più grave, è che molti agenti immobiliari insieme a nuove strutture moderne, si offrono di tutelare una sola parte ,di solito gli acquirenti,a cui caricano il peso delle mediazioni, questo si può fare se vendi capre al mercato,ma se ti occupi di immobili appunto medi tra le esigenze di entrambi le parti, giusto farsi pagare e soprattutto offrite un buon lavoro,nella soddisfazione di tutti. 😍
 

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