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<blockquote data-quote="Manlio" data-source="post: 10883" data-attributes="member: 1997"><p><strong>Re: Piano casa,intesa tra Stato, Regioni e gli enti locali.</strong></p><p></p><p>Pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale n. 98 del 29/4/2009 l'Intesa tra Stato, Regioni e gli enti locali, sull'atto concernente "misure per il rilancio dell'economia attraverso l'attività edilizia". L'intesa, sottoscritta da Stato, Regioni ed enti locali il 31 marzo e ratificata dal Consiglio dei Ministri e dalla Conferenza Unificata il successivo 1° aprile, prevede che le Regioni debbano adottare entro 90 giorni (ovvero entro la fine del mese di giugno) proprie leggi regionali al fine di regolamentare nel dettaglio, sulla base degli obiettivi individuati nell'Intesa medesima, le modalità di attuazione degli interventi di ampliamento e di demolizione/ricostruzione degli edifici esistenti e la previsione di forme procedurali semplificate.</p><p>In caso di mancata approvazione delle leggi regionali nel termine stabilito il Governo e il Presidente della Giunta regionale interessata determineranno le modalità idonee per dare comunque attuazione all'accordo anche sulla base di quanto previsto dall'art. 8, comma 1, della Legge 131/2003 in base al quale il Presidente del Consiglio dei ministri, su proposta del Ministro competente per materia, potrà assegnare alla Regione un congruo termine per adottare i provvedimenti dovuti o necessari; decorso inutilmente tale termine, il Consiglio dei ministri provvederà all'adozione dei provvedimenti necessari, anche normativi, ovvero nominerà un apposito commissario.</p><p>La Conferenza unificata non ha però trattato l'argomento relativo allo schema di decreto-legge recante "Misure urgenti in materia di edilizia, urbanistica ed opere pubbliche" che è stato rinviato a giovedì prossimo ed il Governo rinvierà l'esame ad un prossimo Consiglio dei Ministri. Si tratta di un provvedimento del quale si parla già dai primi giorni del mese di marzo e che doveva avere il carattere di urgenza, non riesce, ancora ad avere la luce. Lo schema iniziale, sia per venire incontro alle problematiche relative alle competenze delle Regioni sia a seguito del terremoto che ha colpito l'Abruzzo è stato più volte modificato e, successivamente all'Intesa Sato-Regioni, sancito con Provvedimento 1 aprile 2009 pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 98 del 29 aprile 2009, è stato scorporato in un decreto-legge ed in una successiva legge delega.</p><p>Con il passare del tempo, le posizioni tra le Regioni ed il Governo sono diventate sempre più divergenti anche in considerazione del fatto che sull'ultimo schema presentato, i Governatori hanno predisposto alcuni emendamenti che spingono sui piani antisismici preventivi con ulteriori irrigidimenti del divieto di ampliamento delle abitazioni nel caso in cui per le stesse non vengano effettuati interventi di miglioramento antisismico.</p><p>Lo schema di decreto legge, nell'ultima versione contiene, tra l'altro:</p><p> - la cancellazione del rinvio dell'entrata in vigore delle norme tecniche di cui al D.M. 14/1/2008 che dovranno essere applicate sin dall'1 luglio 2009;</p><p> - l'obbligo, per qualsiasi premio di cubatura di provare "documentalmente il rispetto delle norme antisismiche";</p><p> - l'obbligo del certificato di collaudo statico per la vendita degli immobili.</p><p>A ciò si aggiunga la richiesta di una maggiore estensione degli sgravi IRPEF 55% rispetto a quanto previsto dal decreto-legge per l'Abruzzo pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale.</p><p>La proposta delle Regioni è quella di inserire nel Piano Casa l'allargamento del 55% in automatico per tutti gli interventi di miglioramento sismico. Sulle Regioni grava comunque l'obbligo sancito nel citato Provvedimento 1 aprile 2009, di varare le proprie leggi entro il prossimo 30 giugno e su tre mesi disponibili uno è già trascorso.</p></blockquote><p></p>
[QUOTE="Manlio, post: 10883, member: 1997"] [b]Re: Piano casa,intesa tra Stato, Regioni e gli enti locali.[/b] Pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale n. 98 del 29/4/2009 l'Intesa tra Stato, Regioni e gli enti locali, sull'atto concernente "misure per il rilancio dell'economia attraverso l'attività edilizia". L'intesa, sottoscritta da Stato, Regioni ed enti locali il 31 marzo e ratificata dal Consiglio dei Ministri e dalla Conferenza Unificata il successivo 1° aprile, prevede che le Regioni debbano adottare entro 90 giorni (ovvero entro la fine del mese di giugno) proprie leggi regionali al fine di regolamentare nel dettaglio, sulla base degli obiettivi individuati nell'Intesa medesima, le modalità di attuazione degli interventi di ampliamento e di demolizione/ricostruzione degli edifici esistenti e la previsione di forme procedurali semplificate. In caso di mancata approvazione delle leggi regionali nel termine stabilito il Governo e il Presidente della Giunta regionale interessata determineranno le modalità idonee per dare comunque attuazione all'accordo anche sulla base di quanto previsto dall'art. 8, comma 1, della Legge 131/2003 in base al quale il Presidente del Consiglio dei ministri, su proposta del Ministro competente per materia, potrà assegnare alla Regione un congruo termine per adottare i provvedimenti dovuti o necessari; decorso inutilmente tale termine, il Consiglio dei ministri provvederà all'adozione dei provvedimenti necessari, anche normativi, ovvero nominerà un apposito commissario. La Conferenza unificata non ha però trattato l'argomento relativo allo schema di decreto-legge recante "Misure urgenti in materia di edilizia, urbanistica ed opere pubbliche" che è stato rinviato a giovedì prossimo ed il Governo rinvierà l'esame ad un prossimo Consiglio dei Ministri. Si tratta di un provvedimento del quale si parla già dai primi giorni del mese di marzo e che doveva avere il carattere di urgenza, non riesce, ancora ad avere la luce. Lo schema iniziale, sia per venire incontro alle problematiche relative alle competenze delle Regioni sia a seguito del terremoto che ha colpito l'Abruzzo è stato più volte modificato e, successivamente all'Intesa Sato-Regioni, sancito con Provvedimento 1 aprile 2009 pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 98 del 29 aprile 2009, è stato scorporato in un decreto-legge ed in una successiva legge delega. Con il passare del tempo, le posizioni tra le Regioni ed il Governo sono diventate sempre più divergenti anche in considerazione del fatto che sull'ultimo schema presentato, i Governatori hanno predisposto alcuni emendamenti che spingono sui piani antisismici preventivi con ulteriori irrigidimenti del divieto di ampliamento delle abitazioni nel caso in cui per le stesse non vengano effettuati interventi di miglioramento antisismico. Lo schema di decreto legge, nell'ultima versione contiene, tra l'altro: - la cancellazione del rinvio dell'entrata in vigore delle norme tecniche di cui al D.M. 14/1/2008 che dovranno essere applicate sin dall'1 luglio 2009; - l'obbligo, per qualsiasi premio di cubatura di provare "documentalmente il rispetto delle norme antisismiche"; - l'obbligo del certificato di collaudo statico per la vendita degli immobili. A ciò si aggiunga la richiesta di una maggiore estensione degli sgravi IRPEF 55% rispetto a quanto previsto dal decreto-legge per l'Abruzzo pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale. La proposta delle Regioni è quella di inserire nel Piano Casa l'allargamento del 55% in automatico per tutti gli interventi di miglioramento sismico. Sulle Regioni grava comunque l'obbligo sancito nel citato Provvedimento 1 aprile 2009, di varare le proprie leggi entro il prossimo 30 giugno e su tre mesi disponibili uno è già trascorso. [/QUOTE]
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