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<blockquote data-quote="Manlio" data-source="post: 11237" data-attributes="member: 1997"><p><span style="color: #000080">Un piano-casa rivisto ancora</span>, in chiave antisismica. Modificato dopo il terremoto in Abruzzo, il decreto legge del governo per incentivare l’edilizia residenziale è stato esaminato ieri in preconsiglio dei Ministri e, dopo un passaggio dalla Conferenza Unificata, sarà portato in Consiglio dei ministri. La bozza accelera sulle nuove norme antisismiche per la costruzione di edifici o il consolidamento di quelli esistenti: in vigore dal 30 giugno 2009, un anno prima del previsto. L’effetto del terremoto si traduce in un articolo che sblocca le norme approvate nel 2005. Il dl prevede anche che gli interventi di ampliamento, demolizione e ricostruzione di immobili e gli interventi che riguardano parti strutturali di edifici non possano essere realizzati, e per gli stessi non si possono prevedere premi urbanistici, se «il progettista non abbia provato il rispetto della normativa antisismica». Lo stesso provvedimento autorizza diverse “attività di edilizia libera”, per le quali cioè non serviranno autorizzazioni ma basterà la comunicazione al Comune prima dell’inizio dei lavori. Tra queste, gli interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria, comprese le ristrutturazioni di interni (come eliminazione o realizzazione di pareti divisorie «che non costituiscano elementi strutturali»). Lavori che non devono riguardare parti strutturali degli edifici, non devono prevedere un aumento del numero delle unità immobiliari o l’incremento degli standard urbanistici. Non occorrerà il via libera, poi, per gli interventi che eliminano barriere architettoniche e «che non comportino la realizzazione di rampe o ascensori esterni o di manufatti che alterino la sagoma dell’edificio». Niente via libera, ancora, per i mutamenti di destinazione d’uso: quelli però attuati senza esecuzione di opere edilizie che non determinano un aumento del carico urbanistico, fatti nel rispetto delle prescrizioni urbanistiche comunali. La destinazione d’uso di un capannone industriale si potrà modificare solo in conformità al piano regolatore. Lo stesso vale per opere che servono a «esigenze contingenti», come un gazebo informativo, e per serre mobili stagionali, opere di pavimentazione e finitura di spazi esterni e l’installazione di pannelli solari e serbatoi di gpl fino a 13 metri cubi. Il dl del Governo, che deve essere concordato con le Regioni (impegnate entro il 30 giugno ad approvate leggi che prevedono l’aumento delle cubature per le abitazioni residenziali mono e bifamiliari e incentivi per chi ricostruisce con tecniche di bioedilizia) contiene diverse semplificazioni - dai beni culturali fino alla conferenza dei servizi -, e sarà accompagnato da un disegno di legge delega per l’aggiornamento della normativa urbanistica e del paesaggio. Nel dl, sono previste modifiche sostanziali nelle norme sulle autorizzazioni paesaggistiche: le soprintendenze dovrebbero limitarsi a esprimere «pareri non vincolanti» sulla compatibilità degli interventi con il contesto vincolato per i suoi valori paesaggistici «entro 40 giorni ». Dal ministro per gli Affari regionali Fitto la conferma che la bozza ora sarà sottoposta a Governatori e enti locali. Il presidente della Conferenza delle Regioni, Errani, conferma: «Saremo attenti alla verifica dei contenuti applicativi». E aggiunge: «Ci deve essere il pieno rispetto della legislazione antisismica senza alcuna deroga o rinvio, e va garantita la qualità del governo del territorio»</p></blockquote><p></p>
[QUOTE="Manlio, post: 11237, member: 1997"] [color=#000080]Un piano-casa rivisto ancora[/color], in chiave antisismica. Modificato dopo il terremoto in Abruzzo, il decreto legge del governo per incentivare l’edilizia residenziale è stato esaminato ieri in preconsiglio dei Ministri e, dopo un passaggio dalla Conferenza Unificata, sarà portato in Consiglio dei ministri. La bozza accelera sulle nuove norme antisismiche per la costruzione di edifici o il consolidamento di quelli esistenti: in vigore dal 30 giugno 2009, un anno prima del previsto. L’effetto del terremoto si traduce in un articolo che sblocca le norme approvate nel 2005. Il dl prevede anche che gli interventi di ampliamento, demolizione e ricostruzione di immobili e gli interventi che riguardano parti strutturali di edifici non possano essere realizzati, e per gli stessi non si possono prevedere premi urbanistici, se «il progettista non abbia provato il rispetto della normativa antisismica». Lo stesso provvedimento autorizza diverse “attività di edilizia libera”, per le quali cioè non serviranno autorizzazioni ma basterà la comunicazione al Comune prima dell’inizio dei lavori. Tra queste, gli interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria, comprese le ristrutturazioni di interni (come eliminazione o realizzazione di pareti divisorie «che non costituiscano elementi strutturali»). Lavori che non devono riguardare parti strutturali degli edifici, non devono prevedere un aumento del numero delle unità immobiliari o l’incremento degli standard urbanistici. Non occorrerà il via libera, poi, per gli interventi che eliminano barriere architettoniche e «che non comportino la realizzazione di rampe o ascensori esterni o di manufatti che alterino la sagoma dell’edificio». Niente via libera, ancora, per i mutamenti di destinazione d’uso: quelli però attuati senza esecuzione di opere edilizie che non determinano un aumento del carico urbanistico, fatti nel rispetto delle prescrizioni urbanistiche comunali. La destinazione d’uso di un capannone industriale si potrà modificare solo in conformità al piano regolatore. Lo stesso vale per opere che servono a «esigenze contingenti», come un gazebo informativo, e per serre mobili stagionali, opere di pavimentazione e finitura di spazi esterni e l’installazione di pannelli solari e serbatoi di gpl fino a 13 metri cubi. Il dl del Governo, che deve essere concordato con le Regioni (impegnate entro il 30 giugno ad approvate leggi che prevedono l’aumento delle cubature per le abitazioni residenziali mono e bifamiliari e incentivi per chi ricostruisce con tecniche di bioedilizia) contiene diverse semplificazioni - dai beni culturali fino alla conferenza dei servizi -, e sarà accompagnato da un disegno di legge delega per l’aggiornamento della normativa urbanistica e del paesaggio. Nel dl, sono previste modifiche sostanziali nelle norme sulle autorizzazioni paesaggistiche: le soprintendenze dovrebbero limitarsi a esprimere «pareri non vincolanti» sulla compatibilità degli interventi con il contesto vincolato per i suoi valori paesaggistici «entro 40 giorni ». Dal ministro per gli Affari regionali Fitto la conferma che la bozza ora sarà sottoposta a Governatori e enti locali. Il presidente della Conferenza delle Regioni, Errani, conferma: «Saremo attenti alla verifica dei contenuti applicativi». E aggiunge: «Ci deve essere il pieno rispetto della legislazione antisismica senza alcuna deroga o rinvio, e va garantita la qualità del governo del territorio» [/QUOTE]
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