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Piano casa a misura di Sardegna.
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<blockquote data-quote="Manlio" data-source="post: 12810" data-attributes="member: 1997"><p><strong>Troppi vincoli nel piano regionale.</strong></p><p></p><p><span style="color: #000080">l Piano strategico per la casa prosegue la sua corsa, con 140 parlamentari a sostegno della proposta di riqualificare l'Italia, ma in Sardegna la meta è ancora lontana</span>. Sembra infatti che i concetti chiave della proposta di legge presentata dal deputato sardo Mauro Pili (con i relativi incrementi volumetrici per le ristrutturazioni che privilegino il risparmio energetico e l'utilizzo di materiali eco-compatibili) potrebbero essere previsti in misura minore rispetto alle indicazioni generali per gli ampliamenti turistici. Tra le cause di questa situazione c'è la possibile conferma - da parte dell'esecutivo di centrodestra guidato dal governatore Ugo Cappellacci - dei vincoli del Piano paesaggistico, quelli instaurati tra mille polemiche dalla Giunta Soru. Non solo vincoli (e si vocifera di nuovo del blocco dei due chilometri dalla battigia) ma anche di incrementi volumetrici che per il piano casa nazionale sarebbero maggiori di quello regionale. </p><p>Per ora sono indiscrezioni, che però potrebbero trovare conferma molto presto. Forse già martedì, quando l'assessore all'Urbanistica Gabriele Asunis tirerà le somme degli incontri territoriali alla conferenza regionale sul Ppr a Cagliari. Tant'è che già partono i primi siluri. Dice il presidente di Confindustria sarda, Massimo Putzu: «Sentiamo parlare di troppi vincoli, vogliamo capire bene come stanno le cose».</p><p>Aggiunge il leader degli Industriali Putzu: «Sono situazioni talmente delicate che, prima di un pronunciamento netto, hanno bisogno della ceralacca dell'ufficialità. Senz'altro le indiscrezioni arrivano anche nelle nostre sedi e la preoccupazione esiste. Per questo, lunedì incontreremo Mauro Pili, padre della proposta di legge nazionale, per capire meglio che cosa è nel concreto questo Piano casa. E nei giorni successivi vorremmo capire dalla Regione il modo con cui sarà possibile intervenire e le implicazioni legate ai vincoli del Piano paesaggistico».</p><p><span style="color: #000080">La proposta di legge sul Piano casa, intanto, continua a ricevere consensi. Sono 140 i parlamentari che hanno sottoscritto le integrazioni messe a punto dai parlamentari Mauro Pili e Paolo Vella al piano strategico economico e ambientale per riqualificare l'Italia. Tra questi, gli ex ministri Antonio Martino, Pietro Lunardi, Lucio Stanca, Enrico La Loggia e Mario Landolfi. La proposta di legge prevede infatti un rilancio dell'economia italiana con investimenti per 128 miliardi di euro (7,8 in Sardegna) e 750 mila nuovi posti di lavoro (45 mila nell'Isola). </span></p><p>La questione da affrontare subito è - come spiega Pili - «quella di predisporre norme regionali e nazionali in grado di trasformare il Piano casa in una rivoluzione economica, ambientale ed energetica così come sottoscritto da 140 parlamentari e dal premier Silvio Berlusconi per primo». La strada dell'intesa istituzionale Stato-Regioni pare non soddisfare appieno le parti, come è stato sperimentato a marzo nei vertici preliminari all'approvazione del provvedimento. Il vulnus è proprio sul governo del territorio, unica competenza concorrente tra Roma e le singole realtà regionali. In Sardegna più che mai questo doppio binario necessita di un accordo sulla strada da seguire. </p><p>Proprio in questa strettoia si inserisce l'esortazione a smuovere le acque di Settimo Nizzi, deputato del Pdl. L'ex sindaco di Olbia suona la sveglia alla Giunta Cappellacci: «Il continuare a insistere sui vincoli del Ppr di Soru anche per il Piano casa non va bene». E poi: «È vero che non si può chiedere alla Giunta Cappellacci di trovare in pochi mesi una soluzione a tutte le emergenze della Sardegna. Ma l'esecutivo dovrebbe avere un po' più di coraggio per segnare la svolta promessa, rimettendo in piedi la fonte economica principale per il territorio, cioè l'edilizia». Secondo Nizzi, «i sardi attendono dalla gestione del centrodestra il superamento di una politica vincolistica che, finora, ha prodotto gli effetti opposti rispetto a quelli desiderati. Ho i miei dubbi che gli abusi siano diminuiti. Approfittando dell'opportunità offerta dal Piano casa, la Giunta dovrebbe avere il coraggio di cambiare l'impianto del Ppr sui vincoli e sugli interventi che puntino al risparmio energetico e alla qualità».</p></blockquote><p></p>
[QUOTE="Manlio, post: 12810, member: 1997"] [b]Troppi vincoli nel piano regionale.[/b] [color=#000080]l Piano strategico per la casa prosegue la sua corsa, con 140 parlamentari a sostegno della proposta di riqualificare l'Italia, ma in Sardegna la meta è ancora lontana[/color]. Sembra infatti che i concetti chiave della proposta di legge presentata dal deputato sardo Mauro Pili (con i relativi incrementi volumetrici per le ristrutturazioni che privilegino il risparmio energetico e l'utilizzo di materiali eco-compatibili) potrebbero essere previsti in misura minore rispetto alle indicazioni generali per gli ampliamenti turistici. Tra le cause di questa situazione c'è la possibile conferma - da parte dell'esecutivo di centrodestra guidato dal governatore Ugo Cappellacci - dei vincoli del Piano paesaggistico, quelli instaurati tra mille polemiche dalla Giunta Soru. Non solo vincoli (e si vocifera di nuovo del blocco dei due chilometri dalla battigia) ma anche di incrementi volumetrici che per il piano casa nazionale sarebbero maggiori di quello regionale. Per ora sono indiscrezioni, che però potrebbero trovare conferma molto presto. Forse già martedì, quando l'assessore all'Urbanistica Gabriele Asunis tirerà le somme degli incontri territoriali alla conferenza regionale sul Ppr a Cagliari. Tant'è che già partono i primi siluri. Dice il presidente di Confindustria sarda, Massimo Putzu: «Sentiamo parlare di troppi vincoli, vogliamo capire bene come stanno le cose». Aggiunge il leader degli Industriali Putzu: «Sono situazioni talmente delicate che, prima di un pronunciamento netto, hanno bisogno della ceralacca dell'ufficialità. Senz'altro le indiscrezioni arrivano anche nelle nostre sedi e la preoccupazione esiste. Per questo, lunedì incontreremo Mauro Pili, padre della proposta di legge nazionale, per capire meglio che cosa è nel concreto questo Piano casa. E nei giorni successivi vorremmo capire dalla Regione il modo con cui sarà possibile intervenire e le implicazioni legate ai vincoli del Piano paesaggistico». [color=#000080]La proposta di legge sul Piano casa, intanto, continua a ricevere consensi. Sono 140 i parlamentari che hanno sottoscritto le integrazioni messe a punto dai parlamentari Mauro Pili e Paolo Vella al piano strategico economico e ambientale per riqualificare l'Italia. Tra questi, gli ex ministri Antonio Martino, Pietro Lunardi, Lucio Stanca, Enrico La Loggia e Mario Landolfi. La proposta di legge prevede infatti un rilancio dell'economia italiana con investimenti per 128 miliardi di euro (7,8 in Sardegna) e 750 mila nuovi posti di lavoro (45 mila nell'Isola). [/color] La questione da affrontare subito è - come spiega Pili - «quella di predisporre norme regionali e nazionali in grado di trasformare il Piano casa in una rivoluzione economica, ambientale ed energetica così come sottoscritto da 140 parlamentari e dal premier Silvio Berlusconi per primo». La strada dell'intesa istituzionale Stato-Regioni pare non soddisfare appieno le parti, come è stato sperimentato a marzo nei vertici preliminari all'approvazione del provvedimento. Il vulnus è proprio sul governo del territorio, unica competenza concorrente tra Roma e le singole realtà regionali. In Sardegna più che mai questo doppio binario necessita di un accordo sulla strada da seguire. Proprio in questa strettoia si inserisce l'esortazione a smuovere le acque di Settimo Nizzi, deputato del Pdl. L'ex sindaco di Olbia suona la sveglia alla Giunta Cappellacci: «Il continuare a insistere sui vincoli del Ppr di Soru anche per il Piano casa non va bene». E poi: «È vero che non si può chiedere alla Giunta Cappellacci di trovare in pochi mesi una soluzione a tutte le emergenze della Sardegna. Ma l'esecutivo dovrebbe avere un po' più di coraggio per segnare la svolta promessa, rimettendo in piedi la fonte economica principale per il territorio, cioè l'edilizia». Secondo Nizzi, «i sardi attendono dalla gestione del centrodestra il superamento di una politica vincolistica che, finora, ha prodotto gli effetti opposti rispetto a quelli desiderati. Ho i miei dubbi che gli abusi siano diminuiti. Approfittando dell'opportunità offerta dal Piano casa, la Giunta dovrebbe avere il coraggio di cambiare l'impianto del Ppr sui vincoli e sugli interventi che puntino al risparmio energetico e alla qualità». [/QUOTE]
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