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Testo
<blockquote data-quote="francesca63" data-source="post: 668229" data-attributes="member: 72232"><p>Che massa di pasticci avete combinato, tutti quanti !</p><p>Non si capisce nemmeno se volete ancora vendere in futuro.</p><p>Se fossi in voi, pagherei le provvigioni, renderei la caparra ( sempre che gli acquirenti si "accontentino", e non vi chiedano , come sarebbe giusto, il doppio), e chiederei autorizzazione a vendere al giudice tutelare, dopo aver fatto fare perizia sull'immobile, per cercare altro acquirente.</p><p>Se invece questo acquirente fosse disposto ad accettare e il prezzo adeguato alla perizia (che comunque serve), chiedete autorizzazione al giudice e vendete il prima possibile.</p><p></p><p>Tua madre, come amministratore di sostegno, avrebbe dovuto sapere come gestire la vendita, anche se l'ok del giudice non dovrebbe essere necessario per il preliminare, ma solo per il rogito; però prendere una caparra senza aver fatto fare una perizia asseverata è stato decisamente un errore.</p><p></p><p>1) le verifiche non deve farle l'agenzia, ma un tecnico; diciamo che l'agenzia avrebbe dovuto perlomeno dirvi come muovervi </p><p>2) poteva dirlo prima</p><p>3) non potevate fare altro che sanare, pagando il dovuto</p><p>4) la proposta non “invecchia”: l'agenzia voleva il pagamento delle provvigioni, e voleva sostituire il contratto per poterlo registrare nei tempi (quello vecchio non poteva più essere registrato, pena interessi e sanzioni per il ritardo).</p><p>5) avete sbagliato a discutere: se l’agenzia non tratta sulle provvigioni, come è suo diritto, era inutile insistere e arrivare ad uno scontro</p><p>6\7) due errori </p><p></p><p>Di sicuro agenzia e acquirente potrebbero chiedere provvigioni e doppio caparra.</p><p>Buon per te se si accontentano di meno.</p><p>Per “sciogliere il contratto” e rendere la caparra dovrete per forza firmare una scrittura che formalizzi l’accordo di risoluzione consensuale.</p><p>Avete un avvocato, vi assisterà anche per questo.</p></blockquote><p></p>
[QUOTE="francesca63, post: 668229, member: 72232"] Che massa di pasticci avete combinato, tutti quanti ! Non si capisce nemmeno se volete ancora vendere in futuro. Se fossi in voi, pagherei le provvigioni, renderei la caparra ( sempre che gli acquirenti si "accontentino", e non vi chiedano , come sarebbe giusto, il doppio), e chiederei autorizzazione a vendere al giudice tutelare, dopo aver fatto fare perizia sull'immobile, per cercare altro acquirente. Se invece questo acquirente fosse disposto ad accettare e il prezzo adeguato alla perizia (che comunque serve), chiedete autorizzazione al giudice e vendete il prima possibile. Tua madre, come amministratore di sostegno, avrebbe dovuto sapere come gestire la vendita, anche se l'ok del giudice non dovrebbe essere necessario per il preliminare, ma solo per il rogito; però prendere una caparra senza aver fatto fare una perizia asseverata è stato decisamente un errore. 1) le verifiche non deve farle l'agenzia, ma un tecnico; diciamo che l'agenzia avrebbe dovuto perlomeno dirvi come muovervi 2) poteva dirlo prima 3) non potevate fare altro che sanare, pagando il dovuto 4) la proposta non “invecchia”: l'agenzia voleva il pagamento delle provvigioni, e voleva sostituire il contratto per poterlo registrare nei tempi (quello vecchio non poteva più essere registrato, pena interessi e sanzioni per il ritardo). 5) avete sbagliato a discutere: se l’agenzia non tratta sulle provvigioni, come è suo diritto, era inutile insistere e arrivare ad uno scontro 6\7) due errori Di sicuro agenzia e acquirente potrebbero chiedere provvigioni e doppio caparra. Buon per te se si accontentano di meno. Per “sciogliere il contratto” e rendere la caparra dovrete per forza firmare una scrittura che formalizzi l’accordo di risoluzione consensuale. Avete un avvocato, vi assisterà anche per questo. [/QUOTE]
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