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Ricerca del CENSIS sul desiderio degli italiani di acquistare una casa
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<blockquote data-quote="Bagudi" data-source="post: 258061" data-attributes="member: 3943"><p><strong>Quasi un milione di famiglie vuole comprare una casa: rimuovere i blocchi esistenti per far ripartire il mercato</strong></p><p><em>Solo il 46% è riuscito a realizzare l’acquisto nei comuni capoluogo</em></p><p></p><p>Nel 2012 sono 907mila le famiglie intenzionate ad acquistare un alloggio: erano 1,4 milioni nel 2001, in pieno ciclo positivo, sono poi scese a circa 1 milione nel 2007, e il consuntivo per il 2011 è stato di 925mila.</p><p>Nel 2011 le famiglie che sono riuscite a realizzare l’acquisto sono state il 57%, ma quest’anno scenderanno al 46% nei comuni capoluogo.</p><p style="text-align: left"><strong>È quanto emerge dall’«Atlante Censis della Domanda Immobiliare» presentato oggi</strong>.</p> <p style="text-align: left">La famiglia italiana, da sempre «cerca-casa» per necessità e vocazione, inizia a incontrare serie difficoltà nel soddisfare questo elementare bisogno. E il più complicato accesso a una nuova abitazione costituisce uno dei fattori che in questa fase penalizzano di più il settore edilizio-immobiliare.</p> <p style="text-align: left">Esiste, infatti, una domanda da parte di famiglie appartenenti prevalentemente al ceto medio che esprimono l’intenzione di acquistare un immobile per uso proprio o dei figli, <strong>ma non ci riescono.</strong></p> <p style="text-align: left">Fra le grandi città metropolitane la quota più elevata di domanda residenziale delle famiglie si registra a Roma, seguita a pochi decimali da Milano. Più distanziata Napoli.</p> <p style="text-align: left">Fra le aree metropolitane ai primi posti Bologna e Torino, seguite da Palermo, Bari e Firenze, poi Catania, Cagliari, Reggio Calabria, Genova, Venezia e Verona.</p> <p style="text-align: left">Il rating delle altre città capoluogo vede in testa, quanto a intenzione all’acquisto di una residenza, Parma, Reggio Emilia e Bergamo.</p> <p style="text-align: left"><strong>Gli acquirenti sono in prevalenza già proprietari (8 su 10), per due terzi sono famiglie con due percettori di reddito, per il 61% del ceto medio, per il 26% della fascia alta di reddito, per il restante 13% a reddito moderato.</strong></p> <p style="text-align: left">Per quanto riguarda il <strong>tipo d’alloggio</strong>,si prevalgono immobili nuovi o ristrutturati, in edifici multipiano, essendo minoritaria la domanda per le più costose case a schiera o individuali.</p> <p style="text-align: left">Il 40% richiede un immobile ad alta efficienza energetica (in classe A o B).</p> <p style="text-align: left">Alla domanda espressa d’immobili residenziali, stimata per tutte le città d’Italia, è dedicato il primo «Atlante Censis della Domanda Immobiliare».</p> <p style="text-align: left">«Il sociale dimostra una capacità di resistenza alla crisi anche grazie al continuo aggiornamento dei fattori su cui si è basato lo sviluppo italiano e la casa è certamente un pilastro fondamentale, che meriterebbe più attenzione istituzionale», ha commentato Giuseppe De Rita, presidente del Censis.</p> <p style="text-align: left">«Con quasi un milione di famiglie che anche negli anni di crisi cercano una sistemazione</p> <p style="text-align: left">abitativa è veramente assurdo che il mercato immobiliare debba rimanere stagnante.</p> <p style="text-align: left"><strong>È necessario rimuovere i blocchi burocratici, fiscali e finanziari che non valorizzano una tale domanda potenziale», ha detto Giuseppe Roma, direttore generale del Censis.</strong></p> <p style="text-align: left">Quello descritto dall’Atlante Censis è il segmento «pagante», <strong>ma la casa è anche un</strong></p> <p style="text-align: left"><strong>problema sociale,</strong> che comprende un ampio ventaglio di situazioni diverse, con il rischio</p> <p style="text-align: left">concreto di esclusione abitativa per i nuclei a più basso reddito (in modo particolare, gli sfrattati, gli immigrati e gli studenti fuori sede).</p> <p style="text-align: left"><strong>Un’emergente tensione nel mercato degli affitti è evidenziata dai numerosi casi di sfratto.</strong></p> <p style="text-align: left">Fra il 2008 e il 2011 gli sfratti eseguiti sono aumentati del 14,7% (da 24.959 a 28.641), con valori particolarmente elevati in Emilia Romagna (8,5 ogni 10.000 abitanti), Toscana (7,9), Liguria (7,3), Lazio (5,2) e Lombardia (4,7).</p> <p style="text-align: left">Ancora più preoccupante è la dinamica dei provvedimenti emessi, aumentati nel triennio del 10%, e di quelli per morosità (da 41.008 a 55.543: +35,4%).</p> <p style="text-align: left">L’affitto ‒ e i rischi di precarietà che ne derivano ‒ è connaturato alle condizioni sociali più deboli: a fronte di una media nazionale di famiglie in locazione del 21%, si sale al 35,4% per i monogenitori con un figlio minore e al 72,8% tra le famiglie immigrate.</p> <p style="text-align: left">Anche il 15,6% degli anziani ultrasessantacinquenni che vivono da soli sono in affitto.</p> <p style="text-align: left">Sempre più precaria e costosa è anche la condizione alloggiativa degli 800mila studenti universitari, per i quali sono disponibili solo 46.800 posti negli studentati pubblici.</p> <p style="text-align: left">Questa è un’anticipazione dei risultati dell’«Atlante Censis della Domanda Immobiliare»,</p> <p style="text-align: left">un nuovo strumento per gli operatori del real estate per la prima volta dedicato</p> <p style="text-align: left">all’analisi delle dinamiche recenti e future della domanda residenziale. Il rapporto,</p> <p style="text-align: left">disponibile a pagamento sul sito <a href="http://www.censis-store.it" target="_blank">www.censis-store.it</a>, fornisce, oltre ai trend nazionali,</p> <p style="text-align: left">approfondimenti su Roma, Milano, Napoli e sulle altre undici aree metropolitane, nonché</p> <p style="text-align: left">dati su tutti gli altri capoluoghi di provincia. </p> <p style="text-align: left"></p> <p style="text-align: left">Alla presentazione sono intervenuti Giuseppe De Rita e Giuseppe Roma, Presidente e Direttore Generale del Censis, Paolo Buzzetti, Presidente dell’Ance, Giovanni Maria Paviera, Amministratore Delegato e Direttore Generale di Generali Immobiliare Italia Sgr, Giovanni Sabatini, Direttore Generale dell’Abi.</p></blockquote><p></p>
[QUOTE="Bagudi, post: 258061, member: 3943"] [B]Quasi un milione di famiglie vuole comprare una casa: rimuovere i blocchi esistenti per far ripartire il mercato[/B] [I]Solo il 46% è riuscito a realizzare l’acquisto nei comuni capoluogo[/I] [I][/I] Nel 2012 sono 907mila le famiglie intenzionate ad acquistare un alloggio: erano 1,4 milioni nel 2001, in pieno ciclo positivo, sono poi scese a circa 1 milione nel 2007, e il consuntivo per il 2011 è stato di 925mila. Nel 2011 le famiglie che sono riuscite a realizzare l’acquisto sono state il 57%, ma quest’anno scenderanno al 46% nei comuni capoluogo. [LEFT][B]È quanto emerge dall’«Atlante Censis della Domanda Immobiliare» presentato oggi[/B].[/LEFT] [LEFT]La famiglia italiana, da sempre «cerca-casa» per necessità e vocazione, inizia a incontrare serie difficoltà nel soddisfare questo elementare bisogno. E il più complicato accesso a una nuova abitazione costituisce uno dei fattori che in questa fase penalizzano di più il settore edilizio-immobiliare.[/LEFT] [LEFT]Esiste, infatti, una domanda da parte di famiglie appartenenti prevalentemente al ceto medio che esprimono l’intenzione di acquistare un immobile per uso proprio o dei figli, [B]ma non ci riescono.[/B][/LEFT] [LEFT]Fra le grandi città metropolitane la quota più elevata di domanda residenziale delle famiglie si registra a Roma, seguita a pochi decimali da Milano. Più distanziata Napoli.[/LEFT] [LEFT]Fra le aree metropolitane ai primi posti Bologna e Torino, seguite da Palermo, Bari e Firenze, poi Catania, Cagliari, Reggio Calabria, Genova, Venezia e Verona.[/LEFT] [LEFT]Il rating delle altre città capoluogo vede in testa, quanto a intenzione all’acquisto di una residenza, Parma, Reggio Emilia e Bergamo.[/LEFT] [LEFT][B]Gli acquirenti sono in prevalenza già proprietari (8 su 10), per due terzi sono famiglie con due percettori di reddito, per il 61% del ceto medio, per il 26% della fascia alta di reddito, per il restante 13% a reddito moderato.[/B][/LEFT] [LEFT]Per quanto riguarda il [B]tipo d’alloggio[/B],si prevalgono immobili nuovi o ristrutturati, in edifici multipiano, essendo minoritaria la domanda per le più costose case a schiera o individuali.[/LEFT] [LEFT]Il 40% richiede un immobile ad alta efficienza energetica (in classe A o B).[/LEFT] [LEFT]Alla domanda espressa d’immobili residenziali, stimata per tutte le città d’Italia, è dedicato il primo «Atlante Censis della Domanda Immobiliare».[/LEFT] [LEFT]«Il sociale dimostra una capacità di resistenza alla crisi anche grazie al continuo aggiornamento dei fattori su cui si è basato lo sviluppo italiano e la casa è certamente un pilastro fondamentale, che meriterebbe più attenzione istituzionale», ha commentato Giuseppe De Rita, presidente del Censis.[/LEFT] [LEFT]«Con quasi un milione di famiglie che anche negli anni di crisi cercano una sistemazione[/LEFT] [LEFT]abitativa è veramente assurdo che il mercato immobiliare debba rimanere stagnante.[/LEFT] [LEFT][B]È necessario rimuovere i blocchi burocratici, fiscali e finanziari che non valorizzano una tale domanda potenziale», ha detto Giuseppe Roma, direttore generale del Censis.[/B][/LEFT] [LEFT]Quello descritto dall’Atlante Censis è il segmento «pagante», [B]ma la casa è anche un[/B][/LEFT] [LEFT][B]problema sociale,[/B] che comprende un ampio ventaglio di situazioni diverse, con il rischio[/LEFT] [LEFT]concreto di esclusione abitativa per i nuclei a più basso reddito (in modo particolare, gli sfrattati, gli immigrati e gli studenti fuori sede).[/LEFT] [LEFT][B]Un’emergente tensione nel mercato degli affitti è evidenziata dai numerosi casi di sfratto.[/B][/LEFT] [LEFT]Fra il 2008 e il 2011 gli sfratti eseguiti sono aumentati del 14,7% (da 24.959 a 28.641), con valori particolarmente elevati in Emilia Romagna (8,5 ogni 10.000 abitanti), Toscana (7,9), Liguria (7,3), Lazio (5,2) e Lombardia (4,7).[/LEFT] [LEFT]Ancora più preoccupante è la dinamica dei provvedimenti emessi, aumentati nel triennio del 10%, e di quelli per morosità (da 41.008 a 55.543: +35,4%).[/LEFT] [LEFT]L’affitto ‒ e i rischi di precarietà che ne derivano ‒ è connaturato alle condizioni sociali più deboli: a fronte di una media nazionale di famiglie in locazione del 21%, si sale al 35,4% per i monogenitori con un figlio minore e al 72,8% tra le famiglie immigrate.[/LEFT] [LEFT]Anche il 15,6% degli anziani ultrasessantacinquenni che vivono da soli sono in affitto.[/LEFT] [LEFT]Sempre più precaria e costosa è anche la condizione alloggiativa degli 800mila studenti universitari, per i quali sono disponibili solo 46.800 posti negli studentati pubblici.[/LEFT] [LEFT]Questa è un’anticipazione dei risultati dell’«Atlante Censis della Domanda Immobiliare»,[/LEFT] [LEFT]un nuovo strumento per gli operatori del real estate per la prima volta dedicato[/LEFT] [LEFT]all’analisi delle dinamiche recenti e future della domanda residenziale. Il rapporto,[/LEFT] [LEFT]disponibile a pagamento sul sito [URL='http://www.censis-store.it']www.censis-store.it[/URL], fornisce, oltre ai trend nazionali,[/LEFT] [LEFT]approfondimenti su Roma, Milano, Napoli e sulle altre undici aree metropolitane, nonché[/LEFT] [LEFT]dati su tutti gli altri capoluoghi di provincia. Alla presentazione sono intervenuti Giuseppe De Rita e Giuseppe Roma, Presidente e Direttore Generale del Censis, Paolo Buzzetti, Presidente dell’Ance, Giovanni Maria Paviera, Amministratore Delegato e Direttore Generale di Generali Immobiliare Italia Sgr, Giovanni Sabatini, Direttore Generale dell’Abi.[/LEFT] [/QUOTE]
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