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<blockquote data-quote="desmo" data-source="post: 396534" data-attributes="member: 50294"><p>Mai detto di volere solo il lavoro d'ufficio, altrimenti avrei fatto altro. Mi piace questo lavoro, e anche un ingegnere si sporca le scarpe in cantiere, lo trovo stupendo <img src="/styles/default/xenforo/smilies.emoji/people/slight_smile.emoji.svg" class="smilie" loading="lazy" alt=":)" title="Lieve sorriso :)" data-shortname=":)" />. Occhio a parlare di 3 lauree perchè non è che serve una laurea per imparare una materia singola, non è che per imparare la parte tecnica del nostro lavoro bisogna essere architetti, commercialisti per la parte fiscale e giuristi per la parte legale, e magari una laurea in scienze della comunicazione (aggiungo io<img src="/styles/default/xenforo/smilies.emoji/people/slight_smile.emoji.svg" class="smilie" loading="lazy" alt=":)" title="Lieve sorriso :)" data-shortname=":)" />) per la parte delle Public relations e la pubblicità. Una laurea basta come forma mentis di base che poi si perfezionerebbe in corsi ad hoc. In una laurea si studiano almeno 22 materie di cui bisogna sostenere gli esami...e non è che te li regalano. Quando sostieni un esame universitario, ben studiato, ti è sufficiente per apprendere una materia, altrimenti all'uni non ci sarebbero esami tutti diversi...laureatoti in giurisprudenza, dove si fanno anche 2-3 esami di materie aziendalistiche, o laureatoti in economia, dove si fanno pure i principali esami di diritto (pubblico, privato, del lavoro, tributario, commerciale, e che vuoi di più?) si è perfettamente in grado di passare ad un corso annuale sulla professione, o al praticantato in agenzie che però possano dare, e non togliere, al laureato. Nel corso si affronterebbero i caratteri tipici, quindi se un legale non sa niente di materia tecnica la impara al corso, non gli serve una laurea in architettura, esattamente come il notaio a giurisprudenza l'urbanistica non sa nemmeno cos'è, lo impara dopo se vuole fare il notaio, mica si iscrive ad architettura! La laurea è forma mentis, sapere come funziona il diritto nelle varie branche e come muoversi all'interno, conoscere il fisco, l'azienda e le sue dinamiche, conoscere l'urbanistica e l'edilizia. Poi vanno fatti corsi specifici o studiare da solo per fare un lavoro...e questo vale per tutti lavori. Se fai il praticantato da commercialista, non saprai la procedura pratica on line da seguire per far aprire un'azienda, perchè è roba pratica che sa solo chi opera, ma se ti mettono davanti un bilancio lo devi saper leggere se no al praticantato possono metterti solo a pulire cessi... Idem per atti e contratti. Pensi che un laureato in legge sappia scrivere atti? Te lo dico io, non sa scrivere una accidenti nemmeno di contratti...li impara con la professione e solo dipendentemente dal suo ramo (un penalista ad esempio di civile sa poco e niente, e viceversa, potresti farlo a pezzi nella scrittura di un contratto con una facilità estrema, non vuol dire che è asino, vuol dire che alla sua formazione di base ha aggiunto elementi che lo caratterizzano, in cui i contratti non c'entrano nulla.). Quindi una laurea è da pensarsi come forma mentis di base atta a dare a tutti gli operatori del settore le basi per poter proseguire, al fine di far giungere la categoria ad un livello di competenze e professionalità superiori a quelle di oggi. A quel punto, visto che il livello medio della cultura si sarà elevato, i nostri rappresentanti, che avranno a che fare con un popolo più omogeneo culturalmente, non potranno non accettare mai le nostre richieste, che tenderanno a far si che il nostro ruolo sociale, dato che finalmente ne abbiamo i requisiti, voglia essere riformato e protetto. Ma oggi, da ausiliari del commercio, cosa vuoi che andiamo a chiedere? Quali prospettive future abbiamo quando non abbiamo una sola cosa, nemmeno la fiducia pubblica, che non sia fatta anche da altri? Allora ripeto facciamo i venditori, a me sta bene, ma l'avrò detto mille volte, voglio essere libero di fare imprenditoria</p></blockquote><p></p>
[QUOTE="desmo, post: 396534, member: 50294"] Mai detto di volere solo il lavoro d'ufficio, altrimenti avrei fatto altro. Mi piace questo lavoro, e anche un ingegnere si sporca le scarpe in cantiere, lo trovo stupendo :). Occhio a parlare di 3 lauree perchè non è che serve una laurea per imparare una materia singola, non è che per imparare la parte tecnica del nostro lavoro bisogna essere architetti, commercialisti per la parte fiscale e giuristi per la parte legale, e magari una laurea in scienze della comunicazione (aggiungo io:)) per la parte delle Public relations e la pubblicità. Una laurea basta come forma mentis di base che poi si perfezionerebbe in corsi ad hoc. In una laurea si studiano almeno 22 materie di cui bisogna sostenere gli esami...e non è che te li regalano. Quando sostieni un esame universitario, ben studiato, ti è sufficiente per apprendere una materia, altrimenti all'uni non ci sarebbero esami tutti diversi...laureatoti in giurisprudenza, dove si fanno anche 2-3 esami di materie aziendalistiche, o laureatoti in economia, dove si fanno pure i principali esami di diritto (pubblico, privato, del lavoro, tributario, commerciale, e che vuoi di più?) si è perfettamente in grado di passare ad un corso annuale sulla professione, o al praticantato in agenzie che però possano dare, e non togliere, al laureato. Nel corso si affronterebbero i caratteri tipici, quindi se un legale non sa niente di materia tecnica la impara al corso, non gli serve una laurea in architettura, esattamente come il notaio a giurisprudenza l'urbanistica non sa nemmeno cos'è, lo impara dopo se vuole fare il notaio, mica si iscrive ad architettura! La laurea è forma mentis, sapere come funziona il diritto nelle varie branche e come muoversi all'interno, conoscere il fisco, l'azienda e le sue dinamiche, conoscere l'urbanistica e l'edilizia. Poi vanno fatti corsi specifici o studiare da solo per fare un lavoro...e questo vale per tutti lavori. Se fai il praticantato da commercialista, non saprai la procedura pratica on line da seguire per far aprire un'azienda, perchè è roba pratica che sa solo chi opera, ma se ti mettono davanti un bilancio lo devi saper leggere se no al praticantato possono metterti solo a pulire cessi... Idem per atti e contratti. Pensi che un laureato in legge sappia scrivere atti? Te lo dico io, non sa scrivere una accidenti nemmeno di contratti...li impara con la professione e solo dipendentemente dal suo ramo (un penalista ad esempio di civile sa poco e niente, e viceversa, potresti farlo a pezzi nella scrittura di un contratto con una facilità estrema, non vuol dire che è asino, vuol dire che alla sua formazione di base ha aggiunto elementi che lo caratterizzano, in cui i contratti non c'entrano nulla.). Quindi una laurea è da pensarsi come forma mentis di base atta a dare a tutti gli operatori del settore le basi per poter proseguire, al fine di far giungere la categoria ad un livello di competenze e professionalità superiori a quelle di oggi. A quel punto, visto che il livello medio della cultura si sarà elevato, i nostri rappresentanti, che avranno a che fare con un popolo più omogeneo culturalmente, non potranno non accettare mai le nostre richieste, che tenderanno a far si che il nostro ruolo sociale, dato che finalmente ne abbiamo i requisiti, voglia essere riformato e protetto. Ma oggi, da ausiliari del commercio, cosa vuoi che andiamo a chiedere? Quali prospettive future abbiamo quando non abbiamo una sola cosa, nemmeno la fiducia pubblica, che non sia fatta anche da altri? Allora ripeto facciamo i venditori, a me sta bene, ma l'avrò detto mille volte, voglio essere libero di fare imprenditoria [/QUOTE]
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