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Testo
<blockquote data-quote="desmo" data-source="post: 396720" data-attributes="member: 50294"><p>Rispondo con ordine:</p><p></p><p>1) Se avolessi accollare ai professionisti con i quali collaboro la responsabilità delle proprie azioni non sarei sostenitore di una maggiore istruzione a tema dell'intermediario immobiliare. Mi spiego meglio. Io consulto i professionisti, ma non affido loro un bel niente. Ovviamente i professionisti con i quali collaboro godono della mia piena fiducia ma dato che il nome sull'operazione ce lo metto io, sono io alla fine che decido che strada prendere, prendendomene le dovute responsabilità. Ovvio che senza competenze precise non potrei prendere decisioni, ma prendere per oro colato ciò che mi dice qualcun'altro. Invece quando parlo con il notaio, il commercialista, e l'ingegnere, non solo capisco perfettamente cosa dicono (anche perchè se non sono preparato, mi preparo prima, in modo da poter sollevare dei dubbi subito su una soluzione) ma controllo personalmente la veridicità delle informazioni perchè ne chiedo le fonti. E che siano di diritto urbanistico, civile, o fiscali, non ho problemi a studiarle e comprenderle, motivo per il quale sostengo l'istruzione superiore dell'internediario, perchè deve avere gli strumenti per comprendere ed elaborare ciò che già non sa.</p><p></p><p></p><p></p><p>Conosco bene quella tematica, l'ho studiata per un anno intero perchè avevo molte operazioni che avrei potuto concludere se avessi sbrogliato quella matassa. E' materia parecchio ostica, e nel mio caso la faccenda si complicava ulteriormente perchè trattavasi di immobili in zona PEEP con vincoli di vendita ad un valore molto più basso di quanto non richiedessero i proprietari, divenuti tali in forza di permute (formalmente compravendite) come prima casa, che però volevano vendere prima che fossero trascorsi 5 anni...cioè un qualcosa da far venire i brividi che mi ha tenuto un anno a studiare come un dannato, e concordo con te, che anche l'interpretazione dei notai è differente perchè è uno di quei temi in cui una soluzione univoca e pacifica non c'è. Ma a maggior ragione dico che bisogna avere gli strumenti per comprendere le consulenze di esterni su singole tematiche, perchè le operazioni le facevo comunque io, e quindi io dovevo convincermi della bontà di una determinata tesi.</p><p></p><p></p><p>Vedi, c'è modo e modo di fare imprenditoria. E'esattamente il contrario, deficitarios arebbe se io andassi a mettere cartelli, mentre l'acquisitore scrive contratti. Io sono organizzato cosi:</p><p>non delego tali funzioni a nessuno, me ne occupo personalmente, sono le cose minori che delego agli altri, concentro cioè il mio tempo su ciò che ovviamente so poter fare io e non poter delegare ad altri.</p><p></p><p>Per la questione tempo, le pratiche che necessitano di questo tipo di approfondimenti, non sono la norma, la maggior parte delle vendite scorre felicemente con pochi interventi, quindi non sono fermo su una pratica per 1 mese intero per fare una vendita, ogni volta che ho una vendita, per fortuna, quindi ancora tali approfondimenti e modus operandi in generale non pesa molto in termine orario perchè vendite cosi complicate da necessitare intervento irrinunciabile di altri professionisti sono poche. Non chiamo un notaio per sapere che documenti vuole, lo so già, leggendo prima di tutto visure e provenienze. Non chiamo l'ingegnere per sapere come dovermi muovere su un condono, o su un tramezzo spostato. Non chiamo il commercialista per chiedergli se un cliente può chiedere le agevolazioni prima casa...io parlo di casi molto più complessi che non sono la norma, ripeto, per fortuna.</p><p></p><p></p><p>Mi piacerebbe sapere cosa intendi per professionista più accreditato, quando si parla di materia immobiliare nel suo complesso, e da dove viene questo giudizio.</p><p></p><p></p><p></p><p>Lavoro per uno studio legale, l'ho già detto, quindi so benissimo qual'è la crisi dell'avvocato, ma io non mi riferivo alla crisi in generale, io mi riferivo che l'avvocato se lavora 1 ora è pagato, se fa una causa, che vinca o perda, viene pagato, perchè la legge lo tutela dicendo indirettamente che il professionista non ha tempo da perdere, ma nemmeno l'idraulico, invece l'agente immobiliare ce l'ha, che per guadagnare non deve lavorare, deve concludere, costretto quindi a vendere e non a mediare. <strong>Cosa pensi che accadrebbe se ci fosse una legge tale da imporre all'avvocato di farsi pagare solo n caso di vincita? E' la stessa cosa...riflettiamo!</strong></p><p></p><p></p><p></p><p></p><p>Non ho mai detto di voler promuovere simile assurdità, dico che una società dittatoriale come la nostra, non vedo nulla di strano nell'adeguarci. Non vuol dire che mi piaccia l'idea, nè tantomeno di volerla proporre come legge. Proposte ne ho, ma questo non vi rientra affatto.</p><p></p><p></p><p></p><p>Cosa c'entra con la nullità dell'atto dovuto a immobile compravenduto con condono in corso, ad esempio a norma della 47/85, senza che siano state presentate le ricevute delle oblazioni (autoliquidate ex ante o espressamente richieste ex post al comune, a seconda che parliamo di prima o dopo il 1996?)</p><p></p><p>Trattasi di cosa conoscibile contro cosa non conoscibile. Il caso che descrivi tu non lo vedo mica complicato...il casino sta sulle provenienze, dove il notaio ha trovato qualche valida ragione per voler rischiare. Io nelle mie operazioni non rischio, e al contrario di alcuni miei colleghi che vanno dai notai più leggeri per fare la compravendita, io ho il più pignolo della zona, perfettamente in linea con il mio modus operandi. Quindi la vendita si fa se tutti siamo convinti e sicuri della bontà delle nostre tesi. Alla faccia di chi mi dice che la provvigione la guadagno solo se vendo, io non voglio vendere per forza, ma solo quando sono certo di non ritrovarmi acquirente o venditore ad attendermi per rompermi i *******i. Preciso, in 23 anni di attività, zero cause contro, allo stesso tempo siamo ancora aperti. Credo ci sia poco da criticare.</p><p></p><p></p><p></p><p>be dipende, a volte anche molto meno. Poi non considerare la parcella piena, pagano una sassata di balzelli (IVA cassa, contributi aumentati, archivio e altre menate). Su 1000 euro in tasca se ne mettono 400. E' il numero e il nero che li fa guadagnare tanto, non l'operazione singola. Per il quanto ci lavora, dipende, a volte un niente, a volte tantissimo. Un pò come noi del resto. In generale hanno un ottimo incasso commisuratamente alla quantità di lavoro, però sono notai...non è da tutti diventarlo, ed è giusto che gli venga riconosciuto qualcosa di commisurato ai loro sacrifici. Credo altresi' che noi in relazione al lavoro svolto e alla qualità del lavoro stesso guadagnamo molto ma molto di più</p><p></p><p></p><p>Saggio concetto. Non a caso ho riportato le teorie degli intermediari finanziari, per analizzarne con voi le analogie con la nostra intermediazione, in relazione alle necessità richieste dal mercato di dette figure.</p><p></p><p></p><p></p><p>Aspetto che sia @[USER=44631]Ponz[/USER] a rispondere a questa domanda, con una parola secca, come ho fatto io, altrimenti iniziano le solite circumlocuzioni giustificatrici della nostra provvigione. Cos'è quindi che vogliono i clienti da noi, in una parola?</p></blockquote><p></p>
[QUOTE="desmo, post: 396720, member: 50294"] Rispondo con ordine: 1) Se avolessi accollare ai professionisti con i quali collaboro la responsabilità delle proprie azioni non sarei sostenitore di una maggiore istruzione a tema dell'intermediario immobiliare. Mi spiego meglio. Io consulto i professionisti, ma non affido loro un bel niente. Ovviamente i professionisti con i quali collaboro godono della mia piena fiducia ma dato che il nome sull'operazione ce lo metto io, sono io alla fine che decido che strada prendere, prendendomene le dovute responsabilità. Ovvio che senza competenze precise non potrei prendere decisioni, ma prendere per oro colato ciò che mi dice qualcun'altro. Invece quando parlo con il notaio, il commercialista, e l'ingegnere, non solo capisco perfettamente cosa dicono (anche perchè se non sono preparato, mi preparo prima, in modo da poter sollevare dei dubbi subito su una soluzione) ma controllo personalmente la veridicità delle informazioni perchè ne chiedo le fonti. E che siano di diritto urbanistico, civile, o fiscali, non ho problemi a studiarle e comprenderle, motivo per il quale sostengo l'istruzione superiore dell'internediario, perchè deve avere gli strumenti per comprendere ed elaborare ciò che già non sa. Conosco bene quella tematica, l'ho studiata per un anno intero perchè avevo molte operazioni che avrei potuto concludere se avessi sbrogliato quella matassa. E' materia parecchio ostica, e nel mio caso la faccenda si complicava ulteriormente perchè trattavasi di immobili in zona PEEP con vincoli di vendita ad un valore molto più basso di quanto non richiedessero i proprietari, divenuti tali in forza di permute (formalmente compravendite) come prima casa, che però volevano vendere prima che fossero trascorsi 5 anni...cioè un qualcosa da far venire i brividi che mi ha tenuto un anno a studiare come un dannato, e concordo con te, che anche l'interpretazione dei notai è differente perchè è uno di quei temi in cui una soluzione univoca e pacifica non c'è. Ma a maggior ragione dico che bisogna avere gli strumenti per comprendere le consulenze di esterni su singole tematiche, perchè le operazioni le facevo comunque io, e quindi io dovevo convincermi della bontà di una determinata tesi. Vedi, c'è modo e modo di fare imprenditoria. E'esattamente il contrario, deficitarios arebbe se io andassi a mettere cartelli, mentre l'acquisitore scrive contratti. Io sono organizzato cosi: non delego tali funzioni a nessuno, me ne occupo personalmente, sono le cose minori che delego agli altri, concentro cioè il mio tempo su ciò che ovviamente so poter fare io e non poter delegare ad altri. Per la questione tempo, le pratiche che necessitano di questo tipo di approfondimenti, non sono la norma, la maggior parte delle vendite scorre felicemente con pochi interventi, quindi non sono fermo su una pratica per 1 mese intero per fare una vendita, ogni volta che ho una vendita, per fortuna, quindi ancora tali approfondimenti e modus operandi in generale non pesa molto in termine orario perchè vendite cosi complicate da necessitare intervento irrinunciabile di altri professionisti sono poche. Non chiamo un notaio per sapere che documenti vuole, lo so già, leggendo prima di tutto visure e provenienze. Non chiamo l'ingegnere per sapere come dovermi muovere su un condono, o su un tramezzo spostato. Non chiamo il commercialista per chiedergli se un cliente può chiedere le agevolazioni prima casa...io parlo di casi molto più complessi che non sono la norma, ripeto, per fortuna. Mi piacerebbe sapere cosa intendi per professionista più accreditato, quando si parla di materia immobiliare nel suo complesso, e da dove viene questo giudizio. Lavoro per uno studio legale, l'ho già detto, quindi so benissimo qual'è la crisi dell'avvocato, ma io non mi riferivo alla crisi in generale, io mi riferivo che l'avvocato se lavora 1 ora è pagato, se fa una causa, che vinca o perda, viene pagato, perchè la legge lo tutela dicendo indirettamente che il professionista non ha tempo da perdere, ma nemmeno l'idraulico, invece l'agente immobiliare ce l'ha, che per guadagnare non deve lavorare, deve concludere, costretto quindi a vendere e non a mediare. [B]Cosa pensi che accadrebbe se ci fosse una legge tale da imporre all'avvocato di farsi pagare solo n caso di vincita? E' la stessa cosa...riflettiamo![/B] Non ho mai detto di voler promuovere simile assurdità, dico che una società dittatoriale come la nostra, non vedo nulla di strano nell'adeguarci. Non vuol dire che mi piaccia l'idea, nè tantomeno di volerla proporre come legge. Proposte ne ho, ma questo non vi rientra affatto. Cosa c'entra con la nullità dell'atto dovuto a immobile compravenduto con condono in corso, ad esempio a norma della 47/85, senza che siano state presentate le ricevute delle oblazioni (autoliquidate ex ante o espressamente richieste ex post al comune, a seconda che parliamo di prima o dopo il 1996?) Trattasi di cosa conoscibile contro cosa non conoscibile. Il caso che descrivi tu non lo vedo mica complicato...il casino sta sulle provenienze, dove il notaio ha trovato qualche valida ragione per voler rischiare. Io nelle mie operazioni non rischio, e al contrario di alcuni miei colleghi che vanno dai notai più leggeri per fare la compravendita, io ho il più pignolo della zona, perfettamente in linea con il mio modus operandi. Quindi la vendita si fa se tutti siamo convinti e sicuri della bontà delle nostre tesi. Alla faccia di chi mi dice che la provvigione la guadagno solo se vendo, io non voglio vendere per forza, ma solo quando sono certo di non ritrovarmi acquirente o venditore ad attendermi per rompermi i *******i. Preciso, in 23 anni di attività, zero cause contro, allo stesso tempo siamo ancora aperti. Credo ci sia poco da criticare. be dipende, a volte anche molto meno. Poi non considerare la parcella piena, pagano una sassata di balzelli (IVA cassa, contributi aumentati, archivio e altre menate). Su 1000 euro in tasca se ne mettono 400. E' il numero e il nero che li fa guadagnare tanto, non l'operazione singola. Per il quanto ci lavora, dipende, a volte un niente, a volte tantissimo. Un pò come noi del resto. In generale hanno un ottimo incasso commisuratamente alla quantità di lavoro, però sono notai...non è da tutti diventarlo, ed è giusto che gli venga riconosciuto qualcosa di commisurato ai loro sacrifici. Credo altresi' che noi in relazione al lavoro svolto e alla qualità del lavoro stesso guadagnamo molto ma molto di più Saggio concetto. Non a caso ho riportato le teorie degli intermediari finanziari, per analizzarne con voi le analogie con la nostra intermediazione, in relazione alle necessità richieste dal mercato di dette figure. Aspetto che sia @[USER=44631]Ponz[/USER] a rispondere a questa domanda, con una parola secca, come ho fatto io, altrimenti iniziano le solite circumlocuzioni giustificatrici della nostra provvigione. Cos'è quindi che vogliono i clienti da noi, in una parola? [/QUOTE]
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