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Spagna: troppo invenduto sul residenziale, partono demolizioni. Una soluzione anche per l'ltalia?
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<blockquote data-quote="sylvestro" data-source="post: 347045" data-attributes="member: 17262"><p><strong><span style="font-size: 18px"><a href="http://www.monitorimmobiliare.it/articolo.asp?id_articolo=16765" target="_blank">Spagna: troppo invenduto sul residenziale, partono demolizioni. Una soluzione anche per l'ltalia?</a></span></strong></p><p></p><p style="text-align: left"><img src="http://www.monitorimmobiliare.it/public/archivio_foto/201208271708353051_Bandiera%20Spagna.jpg" alt="" class="fr-fic fr-dii fr-draggable " style="" /></p><p><em></em></p><p><em>di Cristina Giua</em></p><p></p><p><u>30/10/2013</u></p><p></p><p>Torna in primo piano lo spettro dei volumi di immobili – nuovi, di recente costruzione o usati - parcheggiati sul <strong>mercato abitativo spagnolo</strong> e in attesa di un acquirente.</p><p></p><p>Il parco di invenduto è stimato fra le 675mila e le 815mila unità, a cui va aggiunto circa mezzo milione di nuove case in costruzione, secondo i dati registrati nell'ultimo rapporto da Catalunya Caixa e del ministero delle Infrastrutture.</p><p></p><p>Uno stock che - nonostante un certo ritorno d'<a href="http://www.monitorimmobiliare.it/articolo.asp?id_articolo=16469&admin=yes" target="_blank">interesse da parte di investitori stranieri, focalizzato soprattutto sulle seconde case da vacanza</a> - il mercato sembra non essere in grado di assorbire.</p><p></p><p>Nel primo semestre dell'anno, secondo i dati ministeriali, sono stati venduti poco più di 20.700 abitazione (cifra molto più bassa rispetto all'epoca del boom edilizio, quando in un semestre venivano edificate circa 300mila case).</p><p></p><p>Ed è qui che entra in scena la <a href="http://www.monitorimmobiliare.it/articolo.asp?id_articolo=16728&admin=yes" target="_blank"><strong>Sareb</strong>, la bad bank nata nel dicembre del 2012 come società di gestione di attivi provenienti dalle ristrutturazioni bancarie</a>, che ha già destinato 103 milioni di euro alle demolizioni - in tempi non brevissimi - degli edifici ancora in corso d'opera (sarebbero dunque esclusi gli edifici completati), secondo quanto stanziato nel plan business annunciato nel marzo scorso.</p><p></p><p>Ma l'eccesso d'offerta non è un probelma solo per il mercato iberico: anche il quadro italiano soffre degli stessi sintomi e in qualche modo dovrà trovare la cura, anche se negli anni del boom immobiliare – dal 2003 al 2007 circa – non si sono visti gli eccessi spagnoli sul fronte dei grossi progetti residenziali.</p><p></p><p>A conti fatti <a href="http://www.monitorimmobiliare.it/articolo.asp?id_articolo=16482&admin=yes" target="_blank">le compravendite a fine di quest'anno supereranno sul nostro mercato di poco le 400mila unità abitative</a> vendute: mai così basse dagli anni 90 e quasi dimezzate rispetto ai picchi 2005 e 2006.</p><p></p><p>Tutto il resto dell'offerta giace invenduta – da mesi, a volte da anni - in attesa di un compratore, che non ha accesso al credito e non ha da parte una base di liquidità da investire.</p><p></p><p>E non si tratta solo ed esclusivamente di una domanda abitativa che non vuole vecchie case in zone degradate, o mal servite, delle città italiane.</p><p></p><p>Spesso si tratta di edifici di recente - se non di recentissima - costruzione, talvolta già obsoleti perché costruiti senza standard energetici adeguati, talvolta con una accettabile “classe B” e un giusto rapporto qualità prezzo, dove il costruttore ha già limato all'osso i prezzi di listino, restando però a bocca asciutta.</p></blockquote><p></p>
[QUOTE="sylvestro, post: 347045, member: 17262"] [B][SIZE=5][URL='http://www.monitorimmobiliare.it/articolo.asp?id_articolo=16765']Spagna: troppo invenduto sul residenziale, partono demolizioni. Una soluzione anche per l'ltalia?[/URL][/SIZE][/B] [LEFT][IMG]http://www.monitorimmobiliare.it/public/archivio_foto/201208271708353051_Bandiera%20Spagna.jpg[/IMG][/LEFT] [I] di Cristina Giua[/I] [U]30/10/2013[/U] Torna in primo piano lo spettro dei volumi di immobili – nuovi, di recente costruzione o usati - parcheggiati sul [B]mercato abitativo spagnolo[/B] e in attesa di un acquirente. Il parco di invenduto è stimato fra le 675mila e le 815mila unità, a cui va aggiunto circa mezzo milione di nuove case in costruzione, secondo i dati registrati nell'ultimo rapporto da Catalunya Caixa e del ministero delle Infrastrutture. Uno stock che - nonostante un certo ritorno d'[URL='http://www.monitorimmobiliare.it/articolo.asp?id_articolo=16469&admin=yes']interesse da parte di investitori stranieri, focalizzato soprattutto sulle seconde case da vacanza[/URL] - il mercato sembra non essere in grado di assorbire. Nel primo semestre dell'anno, secondo i dati ministeriali, sono stati venduti poco più di 20.700 abitazione (cifra molto più bassa rispetto all'epoca del boom edilizio, quando in un semestre venivano edificate circa 300mila case). Ed è qui che entra in scena la [URL='http://www.monitorimmobiliare.it/articolo.asp?id_articolo=16728&admin=yes'][B]Sareb[/B], la bad bank nata nel dicembre del 2012 come società di gestione di attivi provenienti dalle ristrutturazioni bancarie[/URL], che ha già destinato 103 milioni di euro alle demolizioni - in tempi non brevissimi - degli edifici ancora in corso d'opera (sarebbero dunque esclusi gli edifici completati), secondo quanto stanziato nel plan business annunciato nel marzo scorso. Ma l'eccesso d'offerta non è un probelma solo per il mercato iberico: anche il quadro italiano soffre degli stessi sintomi e in qualche modo dovrà trovare la cura, anche se negli anni del boom immobiliare – dal 2003 al 2007 circa – non si sono visti gli eccessi spagnoli sul fronte dei grossi progetti residenziali. A conti fatti [URL='http://www.monitorimmobiliare.it/articolo.asp?id_articolo=16482&admin=yes']le compravendite a fine di quest'anno supereranno sul nostro mercato di poco le 400mila unità abitative[/URL] vendute: mai così basse dagli anni 90 e quasi dimezzate rispetto ai picchi 2005 e 2006. Tutto il resto dell'offerta giace invenduta – da mesi, a volte da anni - in attesa di un compratore, che non ha accesso al credito e non ha da parte una base di liquidità da investire. E non si tratta solo ed esclusivamente di una domanda abitativa che non vuole vecchie case in zone degradate, o mal servite, delle città italiane. Spesso si tratta di edifici di recente - se non di recentissima - costruzione, talvolta già obsoleti perché costruiti senza standard energetici adeguati, talvolta con una accettabile “classe B” e un giusto rapporto qualità prezzo, dove il costruttore ha già limato all'osso i prezzi di listino, restando però a bocca asciutta. [/QUOTE]
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