collega

Membro Attivo
Agente Immobiliare
Buongiorno a tutti

Questa è una mia vicenda personale:
Circa un anno fa io con altri quattro coeredi firmiamo un mandato in esclusiva ad una agenzia immobiliare per la vendita di un appartamento. L'agenzia dice di aver trovato l'acquirente disposto a comprare l'appartamento ma firma una proposta d'acquisto vincolata al rilascio del mutuo. A fronte di tale proposta non viene data caparra d'acconto. Noi ci siamo riservati di controfirmare la proposta appena la banca avrebbe emesso la delibera di concessione mutuo. La delibera in questione ritardava, per quanto riferiva l'agenzia, perchè alla banca non gli era stata fornita una dichiarazione di successione di mia cognata vedova di mio fratello. Una volta in possedsso del documento, il tempo passava e questa benedetta delibera non veniva concessa. L'agenzia ci continuava a dire che era questione di giorni e che era tutto a posto. Intanto il mandato era già scaduto e la proposta anche.
Il tempo passava e niente. Un bel giorno ho inviato all'agenzia una lettera raccomandata dicendo che non eravamo più vincolati al mandato in quanto questo era ormai risolto. A questo punto l'agenzia ci ha messo al corrente che il notaio facendo le verifiche ipocatastali ha rilevato che sull'immobile esisteva già da un anno un'ipoteca giudiziale sullaquota di 1/12 della cognata. Tale notizia ci ha colpito come un fulmine a ciel sereno in quanto noi non sapevamo niente di tutto ciò. Comu7nque , morale della favola, l'appartamento è rimasto invenduto anche se il proponente, nonostante questa ipoteca giudiziale vorrebbe comprarlo a tutti i costi.
Ci ha proposto di fare una scrittura privata con la cognata dove ci impegnamo avendere l'appartamento qualora il proponente interveniva per far togliere l'ipoteca dalla quota. Altra strada era quella che il proponente interveniva all'atto notarile con funzionario della banca che le dava il mutuo e con la banca creditrice che avrebbedato l'assenso a togliere l'ipoteca a fronte del pagamento del debito. Alle restanti parti avrebbe emesso degli assegni circolari in custodia dal notaio che ce li avrebbe dati una volta che
si fosse tolta l'ipoteca. Poichè tali operazioni mi sembrano troppo rischiose
in quanto non vi è alcun atto che ci garantisce l'effettivo pagamento, vorrei sapere da Voi in questi frangenti come ci si deve comportare e quali, secondo Voi son le strade da percorrere per arrivare alla vendita.
Altra cosa, rimango un po perplesso dal comportamento di tale acquirente che, nonostante la complicanza di questa vendita continua a voler comprare l'appartamento con tutti i rischi che potrebbe incontrare.
E' da tener presente che nella stessa zona vi sono immobili della stessa tipologia in vendita senza le problematiche dell'alloggio in questione.

Scusate se mi sono dilungato e se non mi sono fatto capire chiaramente.
Grazie anticipatamente
 

imported_bubù

Membro Ordinario
Dove sta il problema ? se è disposto a cancellare lui l'ipoteca ,i soldi li tiene il notaio fino ad avvenuta cancellazione e poi veli dà stai a posto
Di solito si fa così contestualmente al roggito la banca dopo aver ricevuto i soldi dà l'assenzo alla cancellazzione dell'ipoteca
poi il notaio procede con la cancellazione e dopo 15/20 gg consegna gli assegni

Ciao bubù
 
M

marcellogall

Ospite
La cancellazione di un'ipoteca giudiziale è più complessa di quelle volontarie e legali.
Per il caso in questione non ci sono però problemi particolari.
Se l'acquirente è d'accordo sarà compito del notaio provvedere a tutte le relative incombenze e chi vende non avrà problemi
a parte un ritardo nell'incasso del ricavato della vendita.
Procedete in assoluta tranquillità.
 

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