Cessione onerosa di usufrutto di immobile donato ai figli

Pace e bene a tutti. Se ho offeso qualcuno me ne scuso, non era mia intenzione. Mi scuso anche per aver tirato in ballo terzi, da cui non cercavo appoggi, ma che stimo per il loro equilibrio e ringrazio per la franchezza.
Buona giornata anche a te PyerSilvio: nessuno vuole criticare il tuo modo di essere e di pensare, ma accetta che altri possano avere un diverso approccio ed opinioni diverse. Ci si può confrontare senza offendere: anch'io avrei dovuto capire prima, di tagliar corto e non replicare. Ognuno libero di tenersi le proprie valutazioni.

Ma guarda te che polverone siamo riusciti a sollevare: chiusa la parentesi.

Bastimento ha scritto:

accetta che altri possano avere un diverso approccio ed opinioni diverse

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D'accordo.
Sempre che le opinioni non sconfinino in diffamazioni a "cavalcare" stati di bisogno altrui.

Pure io sostengo che è meglio chiedere scusa quando occorre.
Ti fà fare bella figura.

Buon fine settimana anche a te.

PyerSilvio ha scritto:

Tutte le pratiche, i testamenti da aprire, le successioni, le divisioni più o meno consensuali, che dovresti porre in essere, ti farebbero morire dall'atroce dolore.

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Sono più che convinto che Massimo non avrebbe problema alcuno a vendere un immobile di persona appena defunta se interpellato dagli eredi.
Per la stessa ragione non avrebbe problemi, come Notaio, a fare e farsi pagare per quanto tu elenchi.

E' dare il biglietto da visita durante il funerale fingendo contrizione che non vuole fare.
Non voglio dare giudizi in un senso o nell'altro, ti sto solo indicando dove, secondo me, hai travisato quello che Massimo ha detto.

Ecco, bravi.
Sfiammiamo la discussione !

ab.qualcosa ha scritto:

E' dare il biglietto da visita durante il funerale

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...Ci stà che uno scriva una "bagatella"...

Io poi che ne scrivo tante, non posso certo scandalizzarmi più di tanto nel doverne leggere qualcuna.

Prefisso che per me questa ultima bestialità, pur da "accatastare" nella category di quella del cero, mi diverte assai di più.

Più divertente, perchè grottesco è rilevarne il serio apprezzamento ed il consenso generale suscitato.

Come fosse verosimile che un professionista che si definisca tale, possa trovare l'ardire di porre in essere promozioni di tale sorta, in un momento così inopportuno.

Al contrario invece la tecnica, proprio per via della delicatezza del "terreno di gioco", ha da essere raffinata
Bisogna intervenire con signorilità, evitando proprio ingerenze rozze e cafone.

L"arrivare prima" sul bene lasciato vacante è l'unico vantaggio.

Il resto è pura vera tecnica di acquisizione da "vecchia guardia."

Finezze che sono come eleganti e perspicaci colpi da biliardo.



Oggi è festa ci concediamo un pò di spirito...?



:

Tornando alla discussione iniziale...una vendita in accordo è strada impercorribile almeno da parte loro visti i precedenti, altrimenti avremmo venduto nel 2005. L'acquirente c'era (era l'affittuario dell'immobile amico del mio ex marito) il quale a vendita sfumata per mio rifiuto, viste le condizioni poste, ha smesso di pagare il condominio e si è autoridotto l'affitto...si è reso irreperibile continuando ad abitare nella mia casa (citofono staccato, residenza cambiata, ecc. ecc.) mi ci sono voluti tre anni per fargli notificare lo sfratto. Quando finalmente mi ha riconsegnato l'immobile era distrutto. Per cui sono incastrata

patty60 ha scritto:

Quando finalmente mi ha riconsegnato l'immobile era distrutto. Per cui sono incastrata

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Dare informazioni in queste situazioni, mi sembra di rigirare il coltello nella piaga.... ma ci provo.

Se l'immobile è tuttora in attesa di manutenzione, potresti tener presente che:
- la manutenzione ordinaria è a tuo carico
- la manutenzione straordinaria è a carico del nudo proprietario.

La linea di demarcazione non è così netta, quindi siamo alle solite: la tua controparte farà di tutto per far classificare gli interventi necessari come ordinari...

Non vedo altra strada che trovare un accordo per rimettere in ordine l'immobile, magari dividendosi le spese, e poi rilocarlo a tuo vantaggio o metterlo in vendita affidandolo ad una agenzia. Chiedendo all'agente di adoperarsi per mediare tra i tuoi interessi-diritti e quelli dei tuoi figli. Una persona terza, onesta, può riuscire dove voi non avete la serenità per negoziare direttamente.

patty60 ha scritto:

Tornando alla discussione iniziale...una vendita in accordo è strada impercorribile almeno da parte loro visti i precedenti, altrimenti avremmo venduto nel 2005. L'acquirente c'era (era l'affittuario dell'immobile amico del mio ex marito) il quale a vendita sfumata per mio rifiuto, viste le condizioni poste, ha smesso di pagare il condominio e si è autoridotto l'affitto...si è reso irreperibile continuando ad abitare nella mia casa (citofono staccato, residenza cambiata, ecc. ecc.) mi ci sono voluti tre anni per fargli notificare lo sfratto. Quando finalmente mi ha riconsegnato l'immobile era distrutto. Per cui sono incastrata

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Una regola fondamentale nell' abc della vendita è che quando si vende un bene non si tocca.

Quindi che sia ordinario o straordinario intervento, non toccarlo, non farlo toccare e ponilo in vendita nello stato di manutenzione e diritto in cui si trova.

Ci penserai dopo aver reperito un acquirente gradito a procedere.
Solo allora " ti muoverai".

I denti si lavano prima o dopo aver mangiato..?

Corretto invece il suggerimento di rivolgersi ad un mediatore, che lontano da coinvolgimenti personali, possa saper trovare la quadra ed un giusto equilibrio per porre in vendita il bene e adoperarsi nella divisione dei corrispettivi e del doveroso (forse) scioglimento dei vita natural duranti tuoi diritti.

Buon pomeriggio, riesumiamo questo post.
Vorrei da voi una informazione, finalmente abbiamo trovato un accordo per vendere ed anche l'acquirente, al momento del rogito il pagamento come viene suddiviso fra usufruttuario e nudo proprietario? Grazie

patty60 ha scritto:

al momento del rogito il pagamento come viene suddiviso fra usufruttuario e nudo proprietario?

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Secondo le tabelle di legge che definiscono il valore dell'usufrutto e della nuda proprietà , in base all'età dell'usufruttuario.