elisabe

Membro Junior
Agente Immobiliare
Buongiorno a tutti, sono Elisa e questa è la mia prima discussione su immobilio.
Avrei bisogno di capire come posso collaborare con una mia collega in manioera trasparente
ed equa.
Io ho una mia agenzia, la collega chiude la sua e vorrebbe continuare la professione assieme.
Per evitare società rischiose (nel senso che non ci conoscimo abbastanza bene da capire
se lo svolgere questo mestiere in continuo contatto possa fare per noi o meno) vorremmo
fare una prova che non penalizzi nessuno.
Come posso fare?
Lei continua il suo lavoro caricando gli immobili sul mio gestionale e portando i suoi clienti
nella mia agenzia dandomi una percentuale a compenso delle spese da me sostenute per
il manenimento dell'agenzia(di quanto?)?
oppure lei lavora a mio nome , come fosse una mia collaboratrice e sono io a corrispondere
a lei una provvigione (di quanto?) che mi fatturerà?
Insomma quallcuno può darmi delle dritte in merito?
Le agenzie sono piene di collaborazioni ...come fanno?...a parte gli abusivi!
 

PyerSilvio

Membro Storico
Agente Immobiliare
Buongiorno a tutti, sono Elisa e questa è la mia prima discussione su immobilio.
Avrei bisogno di capire come posso collaborare con una mia collega in manioera trasparente
ed equa.
Io ho una mia agenzia, la collega chiude la sua e vorrebbe continuare la professione assieme.
Per evitare società rischiose (nel senso che non ci conoscimo abbastanza bene da capire
se lo svolgere questo mestiere in continuo contatto possa fare per noi o meno) vorremmo
fare una prova che non penalizzi nessuno.
Come posso fare?
Lei continua il suo lavoro caricando gli immobili sul mio gestionale e portando i suoi clienti
nella mia agenzia dandomi una percentuale a compenso delle spese da me sostenute per
il manenimento dell'agenzia(di quanto?)?
oppure lei lavora a mio nome , come fosse una mia collaboratrice e sono io a corrispondere
a lei una provvigione (di quanto?) che mi fatturerà?
Insomma quallcuno può darmi delle dritte in merito?
Le agenzie sono piene di collaborazioni ...come fanno?...a parte gli abusivi!

Buongiorno Elisa.

Posto che mi è capitata la stessa situazione nel passato e che la collaborazione non ha sortito il successo previsto e sperato.

Ciascuno ha le proprie metodologie e non sempre queste trovano la giusta corrispondenza tra gli attori.

Detto ciò non è detto che tutte le "miscelazioni" possano risultare malvagie.

Se mi trovassi con lo stesso tuo dilemma, io manterrei il collaboratore ad operare per nome e per conto dell'insegna, ciò per non creare stravolgimenti, se e quando la collaborazione tra le parti dovesse giungere ad un tuo ripristino delle impostazioni iniziali.
Ovvero che le strade dei due colleghi si dividano.

Se la collega poi è in possesso dei requisti semplice sarà, attraverso l'emissione di fatture, regolare i compensi.

Su questa scorta io (sempre) ritengo che lasciare ben divise le parti dello svolgimento dell 'attività sia fondamentale.

Quindi:

L'acquisizione è una cosa.
La vendita è altra.

I due "binari" che sostengono il convoglio per arrivare in "località ricavo", proseguono sì in parallelo, ma sono "appoggiati" su basi diverse.

La vendita è l'ultima ruota del carro.

La domanda e quindi la "banca dati" di clienti che cercano, ha un deterioramento rapido.
Su dieci nominativi oggi presenti in data base, tre domani comprano..? ed ecco la banca dati diminuire di valore in 24 ore..

Inoltre la disponibilità di buone case potrebbe far pervenire nel tuo studio gli stessi clienti "detenuti" della collega che sono in cerca di acquisto.

In questo caso questi clienti quindi, ti pervengono in forza delle spese che sostieni per mandare avanti l'agenzia.
Inutile rischiare di pagare due volte lo stesso "prodotto".

La vendita fine a sè stessa "vale poco".
Da pagare massimo al 10% al collaboratore.

Al contrario l'acquisizione, oltre ad essere binario di raccordo per giungere alla vendita, è il vero carburante che alimenta e regola la potenza e la velocità del motore/agenzia.

Più l'acquisizione è assidua e di qualità, maggiori saranno le opportunità e il numero delle vendite.

Le notizie di acquisizione e i prodotti da porre in vendita già acquisiti, oltre ad avere minore deterioramento, portano clientela in studio.

Curala l'acquisizione!

Con molta probabilità la collega ha dovuto chiudere la propria agenzia proprio per la mancanza di acquisizione.

Esposto quanto sopra:

Paga al collaboratore l'acquisizione al 20% 25%.
Da modulare in più o meno se siete in assenza di accordo rimborso spese.

La vendita invece al 5% 10%

Se il collaboratore scaturisce l'acquisizione e pure la vendita le due percentuali si sommano.

Se invece il suo intervento ed il merito del compenso è limitato a una o all'altra attività percepirà solo la percentuale prevista.

Cura l'acquisizione.

La vendita è figlia di questa.
 
Ultima modifica:

elisabe

Membro Junior
Agente Immobiliare
Buongiorno Elisa.

Posto che mi è capitata la stessa situazione nel passato e che la collaborazione non ha sortito il successo previsto e sperato.

Ciascuno ha le proprie metodologie e non sempre queste trovano la giusta corrispondenza tra gli attori.

Detto ciò non è detto che tutte le "miscelazioni" possano risultare malvagie.

Se mi trovassi con lo stesso tuo dilemma, io manterrei il collaboratore ad operare per nome e per conto dell'insegna, ciò per non creare stravolgimenti, se e quando la collaborazione tra le parti dovesse giungere ad un tuo ripristino delle impostazioni iniziali.
Ovvero che le strade dei due colleghi si dividano.

Se la collega poi è in possesso dei requisti semplice sarà, attraverso l'emissione di fatture, regolare i compensi.

Su questa scorta io (sempre) ritengo che lasciare ben divise le parti dello svolgimento dell 'attività sia fondamentale.

Quindi:

L'acquisizione è una cosa.
La vendita è altra.

I due "binari" che sostengono il convoglio per arrivare in "località ricavo", proseguono sì in parallelo, ma sono "appoggiati" su basi diverse.

La vendita è l'ultima ruota del carro.

La domanda e quindi la "banca dati" di clienti che cercano, ha un deterioramento rapido.
Su dieci nominativi oggi presenti in data base, tre domani comprano..? ed ecco la banca dati diminuire di valore in 24 ore..

Inoltre la disponibilità di buone case potrebbe far pervenire nel tuo studio gli stessi clienti "detenuti" della collega che sono in cerca di acquisto.

In questo caso questi clienti quindi, ti pervengono in forza delle spese che sostieni per mandare avanti l'agenzia.
Inutile rischiare di pagare due volte lo stesso "prodotto".

La vendita fine a sè stessa "vale poco".
Da pagare massimo al 10% al collaboratore.

Al contrario l'acquisizione, oltre ad essere binario di raccordo per giungere alla vendita, è il vero carburante che alimenta e regola la potenza e la velocità del motore/agenzia.

Più l'acquisizione è assidua e di qualità, maggiori saranno le opportunità e il numero delle vendite.

Le notizie di acquisizione e i prodotti da porre in vendita già acquisiti, oltre ad avere minore deterioramento, portano clientela in studio.

Curala l'acquisizione!

Con molta probabilità la collega ha dovuto chiudere la propria agenzia proprio per la mancanza di acquisizione.

Esposto quanto sopra:

Paga al collaboratore l'acquisizione al 20% 25%.
Da modulare in più o meno se siete in assenza di accordo rimborso spese.

La vendita invece al 5% 10%

Se il collaboratore scaturisce l'acquisizione e pure la vendita le due percentuali si sommano.

Se invece il suo intervento ed il merito del compenso è limitato a una o all'altra attività percepirà solo la percentuale prevista.

Cura l'acquisizione.

La vendita è figlia di questa.
 

elisabe

Membro Junior
Agente Immobiliare
Grazie Sivio,

innanzitutto ti ringrazio dell'accurata e solerte risposta.

In linea di massima ho pensato le stesse cose (e questo mi tranquillizza molto).

Avrei bisogno, però, di una specifica: quando dici 20-25% delle provvigioni

ti riferisci a quelle della sola parte venditrice (quella portata da lei, come presumo)

oppure dell'intera provvigione (venditrice e acquirente).?

Inoltre, quando lei porterà le proprie acquisizioni , dovrà caricarle sul sistema

operativo nostro, comprimendo le foto e scrivendo l'annuncio , oppure dovrà

passare tutto alla segretaria?

Noi non abbiamo mai seguito gli affitti. Se incaricassi lei che, al contrario, ne ha

sempre fatti, lasciandole carta bianca su tutto ciò che ad essi compete, le percentuali

dovrebbero restare le stesse?

A tuo parere sarebbe meglio dare una piccola percentuale delle vendite anche a lei

che si occupa degli affitti (in modo da creare un tim più unito e con un unico obiettivo)

oppure tenere separate le due linee?

Mi piacerebbe creare un ambiente dove gioiscano sempre tutti per ogni singolo

successo, che dici?

Grazie ancora per la disponibiltà

A presto

Elisa
 

CheCasa!

Moderatore
Membro dello Staff
Agente Immobiliare
Io ho una mia agenzia, la collega chiude la sua e vorrebbe continuare la professione assieme.
Per evitare società rischiose (nel senso che non ci conoscimo abbastanza bene da capire
se lo svolgere questo mestiere in continuo contatto possa fare per noi o meno) vorremmo
fare una prova che non penalizzi nessuno.
Come posso fare?
Lei continua il suo lavoro caricando gli immobili sul mio gestionale e portando i suoi clienti
nella mia agenzia dandomi una percentuale a compenso delle spese da me sostenute per
il manenimento dell'agenzia(di quanto?)?
oppure lei lavora a mio nome , come fosse una mia collaboratrice e sono io a corrispondere
a lei una provvigione (di quanto?) che mi fatturerà?
Insomma quallcuno può darmi delle dritte in merito?
Le agenzie sono piene di collaborazioni ...come fanno?...a parte gli abusivi!

Secondo me bisogna capire bene se entrambe cerchiate la stessa cosa.
L'impressione che ne ho avuto io, leggendo i tuoi post, è che lei starebbe cercando
un appoggio logistico per continuare a lavorare in modo completamente autonomo, mediante la condivisione di un ufficio e di eventuali spese da ripartire.
Tu ti muoveresti più volentieri nell'ottica di una vera e propria "collaborazione subordinata", con determinate mansioni da svolgere, e determinate scalette di provvigioni...

Se fossi in te, prima di parlare di trattamento economico cercherei di capire che cosa questa tua collega desideri ottenere e se quello che desideri ottenere risulti compatibile con la tua organizzazione...
 

elisabe

Membro Junior
Agente Immobiliare
Grazie del consiglio, lo faro' certamente-
Cimunque la domanda , in buona sostanza, voleva solo essere:
quali sono le alternative possibili nelle collaborazioni tra agenti immobiliari,
e con che tipo di compensi?
Grazie

Elisa
 

sarda81

Membro Attivo
Agente Immobiliare
Ciao elisabe, io ho una collaborazione contuniuativa con un collega, con il quale abbiamo questo accordo:
Sono iscritta al rea come ditta individuale, peró lavoro a suo nome ( qundi tutti i clienti mi conoscono cone una sua collaboratrice) e lui mi ha dato disponibilita di utilizzare una stanza presso il suo studio.
Paga lui tutto, affitto pubblicità ecc ecc
Io seguo la mia clientela, acquisisco vendo e tutto il resto , per quanto riguarda i miei clienti, lui naturalmente propone anche i miei immobili ai suoi clienti ed io propongo i suoi immobili ai clienti che vengono a vedere i miei..
Come compenso io guadagno il 50% per qualsiasi operazione da me effettuata ( che poi fatturo a lui come consulenza) qualche volta invece fatturo io ad una delle parti e lui all altra, il tutto senza spese di gestione, a parte benzina cellulare e naturalmente inps e e spese della partita IVA.
 

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