angy2015

Membro Assiduo
riprendo i punti iniziali:
Se la casa era cointestata anche il compagno doveva pagare la sua quota di IMU e anche di IRPEF se non residente in loco.
Per il mutuo invece c'è la solidarietà quindi se la ex convivente salta una rata il debito rimane per entrambi.
Le spese per intestare tutto alla ex sono abbastanza contenute se si tratta di prima casa e dipendono dal valore catastale.
Per obbligarla si dovrebbe chiedere la vendita giudiziaria instaurando una causa di divisione ma è sperabile che si giunga a un accordo amichevole con rimborso di una quota che tenga conto di quanto versato da ciascuno e dall'utilizzo fatto sinora.
Se vi accordaste per una cifra inferiore al valore catastale fatevi consigliare dal notaio su come regolare il pagamento, tanto da lui dovete comunque passare, una soluzione si trova anche con la regolamentazione attuale.
 
Ultima modifica:

eldic

Membro Storico
Privato Cittadino
Avvocato grazie mille..i suoi sono preziosi consigli che vanno al di là del giudizio di chi non conosce la situazione e si limita a fare sottile ironia e supposizioni sulla vita altrui.
Al giorno d'oggi viene criticato anche chi,pur di non aver problemi,rinuncia a qualcosa di suo pur di poter rifarsi una vita serenamente.
Sicuramente la terrò informata sugli sviluppi.grazie ancora per le precise risposte

perdonami, ma credo che tu stia fraintendendo e vedendo ironia dove non ce n'è
di sicuro è vero che la situazione non è nota; questa è la causa delle supposizioni (supposizioni, non illazioni).

all'inizio mancavano non pochi elementi al quadro (quanto finora le due parti abbiano contributo l'hai specificato un paio di post fa, quanta sia la percentuale di debito ancora da pagare ancora non si sa).

se vogliamo dirla tutta, da quanto scrivi ancora non è chiaro cosa voglia effettivamente fare il diretto interessato.

mancando queste e altre informazioni, come si fa a dare una risposta chiara?

potrei anche dirti che un escamotage potrebbe essere quello di donare la quota direttamente al bambino; eventuali problemi con future compravendite non saranno più affari vostri.
anche in questo caso bisognerebbe capire a quanto ammonta l'entità della donazione; se avviene tra non parenti, c'è una franchigia oltre la quale si paga imposta.
 

Bagudi

Fondatore
Membro dello Staff
Agente Immobiliare
Capisco il punto di vista Bagudi, ma al giorno d'oggi è considerato "reato"(passami il termine)anche NON volere alcun tipo di problema?
Onestamente i soldi della quota che gli spetterebbe ci sarebbero d'aiuto...ma vogliamo confrontarli con la serenità dell'aver chiuso la questione?

Per carità, la mia risposta deriva dalla mia esperienza (anche familiare...): più si vogliono chiudere in un modo qualsiasi le questioni, e più ci si immerge nei problemi...

Se la ex non vuole intestarsi l'immobile, sia pure gratuitamente, la strada è lunga.

Non è male l'opzione suggerita da Che Casa di fare una donazione al bambino, ma ovviamente ci vuole il benestare della madre che è la tutrice e passare per il Giudice Minorile.

In ogni caso, se non l'avete già fatto, fate trattare la situazione da un avvocato, che è esterno alle parti.
 

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