Come posso esercitare la professione da agente immobiliare se sono un dipendente statale

antonello ha scritto:

Specialist, ma sei anche tu un ex agente immobiliare convertito al sicuro pubblico impiego con il pensiero fisso per un part time sull'immobiliare?

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Sei completamente fuori strada, nè l'uno nè l'altro e non ci penso neppure. Dico semplicemente quello che penso. Adesso saluto tutti e vado a giocare a tennis, chè ieri ho perso e devo rifarmi (ps: non sono neppure un tennista pro)

ludovica83 ha scritto:

Ah si scusa è inadeguato.... perché l'insegnante è quello stressato... mentre l'operaio che può essere licenziato... e no quello sta benissimo... è il privilegiato...

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Quando un ragazzo non supera l'anno é un fallimento dell'insegnante prima.

specialist ha scritto:

Per avere passione ci vogliono anche stipendi adeguati e per es. i medici ospedalieri e gli insegnanti guadagnano troppo poco rispetto al tempo dedicato al lavoro ed agli anni di studio (ps: non faccio nè il medico ospedaliero, nè l'insegnante, nè sono dipendente pubblico).

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Se guadagnano poco, perché non si licenziano ed aprono la partita IVA o fanno un altro lavoro? Questo l'ho chiesto a decine di impiegati pubblici che si lamentavano del proprio lavoro, spesso però facendosi raccomandare per avere il posto fisso, senza ricevere risposta. Ad uno stipendio di 1500 € il mese corrispondono, tra tasse, contributi, tredicesima, ferie, TFR (per la buonuscita finale) e malattie, oltre 35.000 € l'anno lordi che lo Stato, cioè noi, paghiamo. A questo devi aggiungere anche i costi per l'ufficio, riscaldamento ecc.. Se quindi uno vuol prendere i 35.000 annui nel privato, deve aggiungere anche affitto, riscaldamento, attrezzature, assicurazione ecc.. Inoltre non lavori 6 ore al giorno, bensì almeno 10. Per questo prima provano nel privato, poi vanno dai politici a farsi raccomandare per un posto pubblico e poi vogliono arrotondare. Ciò che scrivo è testimoniato dalle cronache che raccontano dei (pochi adesso) concorsi pubblici, dove per ogni posto si presentano in 1.000.
Facile, no?

mata ha scritto:

Se guadagnano poco, perché non si licenziano ed aprono la partita IVA o fanno un altro lavoro? Questo l'ho chiesto a decine di impiegati pubblici che si lamentavano del proprio lavoro, spesso però facendosi raccomandare per avere il posto fisso, senza ricevere risposta. Ad uno stipendio di 1500 € il mese corrispondono, tra tasse, contributi, tredicesima, ferie, TFR e malattie, circa 35.000 € l'anno lordi che lo Stato, cioè noi, paghiamo. A questo devi aggiungere anche i costi per l'ufficio, riscaldamento ecc.. Se quindi uno vuol prendere i 35.000 annui nel privato, deve aggiungere anche affitto, riscaldamento, attrezzature, assicurazione ecc.. Inoltre non lavori 6 ore al giorno, bensì almeno 10. Per questo prima provano nel privato, poi vanno dai politici a farsi raccomandare per un posto pubblico e poi vogliono arrotondare. Facile, no?

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Non devi essere troppo pragmatico, ma più filosofico.

La passione è quella cosa che ti spinge avanti nonostante mille difficoltà.
Non c'entra niente con lo stipendio.

mata ha scritto:

Se guadagnano poco, perché non si licenziano ed aprono la partita IVA o fanno un altro lavoro?

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pochi e maledetti ...... ma sicuri!!!!!

cafelab ha scritto:

La passione è quella cosa che ti spinge avanti nonostante mille difficoltà.
Non c'entra niente con lo stipendio.

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Beh però se non riesci ad arrivare a fine mese, con tutta la passione che ci metti... prima o poi chiudi.
Entrambe le cose non devono mancare a mio parere, con il giusto equilibro.

ludovica83 ha scritto:

Nessuno ha parlato di inefficienza se NON boccia...
Perché forse ci si dimentica che il DATO + IMPORTANTE è quanti NE FORMI in modo ADEGUATO. Non quanti NE BOCCI. Il somaro va recuperato, non è che una volta che lo bocci... hai risolto il PROBLEMA e sei bravo.

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No, i somari non li recuperi più, è più facile recuperare i serial killers in carcere. Con tutti i difetti che possono avere, non è quasi mai colpa degli insegnanti. Il vero problema è che 30 anni fa c'era più selezione nelle secondarie anche in ingresso, adesso vogliono fare tutti il liceo, su pressione di genitori ottusi che a loro volta sono stati mandati avanti a spinte. Il risultato è che purtroppo la maggior parte non viene neppure bocciata come dovrebbe e viene mandata avanti generosamente anche all'università. Poi per fortuna o per disgrazia si fermano quasi tutti al momento dell'entrata nel mondo del lavoro, perchè ci sono di mezzo i soldi e le aziende giustamente non regalano niente a nessuno. Di qui i vari disoccupati, sottoccupati in lavori precari o ridicoli, bamboccioni, etc,etc.

Perché di laureati con 110 e precari non ce ne sono...
Son tutti così occupati che vanno all'estero...

Ho una brutta notizia da darti è che per la struttura di imprese che abbiamo è + facile che si assumano persone non laureate e da istituti tecnici a tempo indeterminato che altro...

cafelab ha scritto:

La passione è quella cosa che ti spinge avanti nonostante mille difficoltà.
Non c'entra niente con lo stipendio.

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La passione è condizione necessaria ma troppo spesso non sufficiente. Ci vuole anche la "grana".