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PyerSilvio

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Agente Immobiliare
come fa la povera famiglia?
uhm...
uhm....
uhm.....

CI SONO!
mette nero su bianco *PRIMA* che la consegna avverrà n giorni dopo il rogito?

..Bè la casalinga o il bravo padre di famiglia si era rivolto all'agenzia di mediazione proprio per formulare, questa semplice procedura.

Se, come è apparso evidente in alcuni interventi postati sul forum, questo non è avvenuto, vuol dire che il mediatore non ha fatto bene il suo mestiere.

Pur capace e informato su tutti gli art. del codice civile, diventa poi solerte a puntare il dito, da bravo fariseo, evocando l'inadempienza e il rispetto del contratto.

Mentre è lui stesso la causa per il quale il cliente, nel bel mezzo della definizione contrattuale, si ritrova improvvisamente "fuori posto".

"Ormai Lei ha firmato"
 
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PyerSilvio

Membro Storico
Agente Immobiliare
A mio modesto avviso la clausola risolutiva espressa non intende garantire al proponente che può fare ciò che vuole, rifiutandosi di richiedere un mutuo per qualsiasi motivo, o saremmo nel far west. Quella particolare clausola risolutiva espressa garantisce il proponente dal rifiuto della banca di concedere il mutuo per motivi di redditività, garanzie ecc..per cui a mio avviso se il proponente si rifiuta di chiedere il mutuo mantiene i propri obblighi contrattuali. Ritengo che sia obbligato a farlo, perchè quella clausola parla di accettazione di mutuo, non di possibilità di richiederlo o meno, quindi si da per scontato che il proponente debba richiederlo e nel caso di rifiuto debba dover dimostrare ad agente e venditore che non è stato accettato. La mancata richiesta è un ripensamento bello e buono che a mio avviso non è contemplato perchè una proposta irrevocabile resta tale e la condizione sospensiva parla di accettazione (dopo richiesta) non di ripensamenti vari. Se cosi non fosse, la condizione sospensiva non avrebbe valore contrattuale perchè non ci sarebbe certezza nella determinazione dell'evento che sospende o manda avanti il contratto, sarebbe cioè come dire: io vorrei comprare, ma se ci ripenso ciccia, cioè tutto fuorchè una proposta irrevocabile di compravendita condizionata dall'avverarsi o meno di un evento ben preciso e di cui bisogna dover dimostrare l'esito.

Non sò che dici.. ?

Si potrebbe "perfezionare" queste clausole subordinandole alla buona fede delle persone.? O alla certezza di avvenuta determinazione dell'evento..??

"L'agente immobiliare verificherà nelle sedi opportune e con tutti i mezzi in suo possesso che si rendessero necessari se effettivamente il proponente.... bla bla"

Forse occorrerà pure possedere i requisiti per ottenere il porto d'armi per ottemperare a questi "nuovi" oneri di vigilanza...

Sarà normale, durante il giorno, vedere fuori dagli ingressi delle banche, guardie giurate e agenti immobiliari insieme, fumare allegramente un "sigarettino", all'ombra, chiacchierando del più e del meno, mentre espletano le loro funzioni di "sicurezza"...:D

Altro che Far West..

Suvvia...

Diciamo le cose come stanno:

Recuperare la provvista è a cura e spese di parte proponente e al suo libero arbitrio.

Che ci vada o non vada a richiederlo, se vada a pagare tanto, pagare poco, se và pagando assicurazioni capestro, interessi ridotti, agevolati, abnormi o anatonistici.

AFFARI SUA
 
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CheCasa!

Moderatore
Membro dello Staff
Agente Immobiliare
@PyerSilvio ,
una cosa è decidere per un incarico di vendita.
I due contraenti sono:
1) agente immobiliare
2) venditore
Tu decidi per te stesso ed opti, diversamente da me, per l'annullamento.
Io invece opto per la sospensione, che nella pratica non fa sborsare un euro al cliente in buona fede ma mi tutela da quello in cattiva fede.

Un'altra è decidere il da farsi su una proposta d'acquisto rispetto alla quale
esistono sempre due soli contraenti:
1) il proponente l'acquisto
2) il venditore

Restituire un assegno, caro Pyer, perchè una parte decida di abbandonare una trattativa chiusa significa:
1) sostituirsi all'avvocato perché compio un atto che ha in sé delle conseguenze legali
2) esprimere un giudizio di merito sulla bontà della motivazione
3) escludere chi questa decisione sia legittimamente chiamato a compierla

Il tuo ruolo, al limite, è quello di informare le parti sulle possibili conseguenze (con l'umiltà di riconoscere i propri limiti formativi ma tanta esperienza dalla nostra parte).

Nella sostanza dei fatti, anche io preferisco consigliare al venditore di lasciar perdere e di ripartire il prima possibile per evitare conseguenze di tipo legale ma
questa scelta non deve e non può dipendere da me.
 

ludovica83

Membro Vintage
Privato Cittadino
Restituire un assegno, caro Pyer, perchè una parte decida di abbandonare una trattativa chiusa significa:
1) sostituirsi all'avvocato perché compio un atto che ha in sé delle conseguenze legali
2) esprimere un giudizio di merito sulla bontà della motivazione
3) escludere chi questa decisione sia legittimamente chiamato a compierla

Il tuo ruolo, al limite, è quello di informare le parti sulle possibili conseguenze (con l'umiltà di riconoscere i propri limiti formativi ma tanta esperienza dalla nostra parte).

Nella sostanza dei fatti, anche io preferisco consigliare al venditore di lasciar perdere e di ripartire il prima possibile per evitare conseguenze di tipo legale ma
questa scelta non deve e non può dipendere da me.
:applauso: :applauso: :applauso:
 

PyerSilvio

Membro Storico
Agente Immobiliare
@PyerSilvio ,
una cosa è decidere per un incarico di vendita.
I due contraenti sono:
1) agente immobiliare
2) venditore
Tu decidi per te stesso ed opti, diversamente da me, per l'annullamento.
Io invece opto per la sospensione, che nella pratica non fa sborsare un euro al cliente in buona fede ma mi tutela da quello in cattiva fede.

Un'altra è decidere il da farsi su una proposta d'acquisto rispetto alla quale
esistono sempre due soli contraenti:
1) il proponente l'acquisto
2) il venditore

Restituire un assegno, caro Pyer, perchè una parte decida di abbandonare una trattativa chiusa significa:
1) sostituirsi all'avvocato perché compio un atto che ha in sé delle conseguenze legali
2) esprimere un giudizio di merito sulla bontà della motivazione
3) escludere chi questa decisione sia legittimamente chiamato a compierla

Il tuo ruolo, al limite, è quello di informare le parti sulle possibili conseguenze (con l'umiltà di riconoscere i propri limiti formativi ma tanta esperienza dalla nostra parte).

Nella sostanza dei fatti, anche io preferisco consigliare al venditore di lasciar perdere e di ripartire il prima possibile per evitare conseguenze di tipo legale ma
questa scelta non deve e non può dipendere da me.


Non mi sorprendo se in questo dibattito, a sostenere una linea così descritta, aggredendo con infelici argomenti e provocazioni ed errate valutazioni, - alcune di queste davvero demenziali - siano persone non addette ai lavori.

Ciò perchè comprendo che questi, immaginandosi parte in causa, hanno giocoforza la percezione di subire un qualche torto o danno, nel vedere come un assegno possa essere riconsegnato al (legittimo) proprietario, di propria sponte dal mediatore.

Come fidanzate, offese perchè sono state lasciate, questi mostrano evidenti atteggiamenti ritorsivi e aggressivi.

Dai loro scritti appare evidente come vorrebbero impugnare il coltello della vendetta.

Citando art del codice civile e o improbabili "acquisti coatti".

Formulando tentativi, clausole come pozioni magiche, che pretendono in sette giorni di trasformare rospi squattrinati in principi azzurri pieni di soldi.

Riti pagani celebrati e condotti da esperti di diritto, quali vogliono apparire, volti ad obbligare quel cliente (MANDARINO) al risarcimento pecuniario e o a titolo di danno perchè in sede di trattiva egli ha osato dire una menzogna.
Sai che novità..

Financo a scomodare la morale che, poverina, stava riposando così bene nel proprio giaciglio.

Il tutto con ampio sfoggio della bandiera arcobaleno in difesa della verità universale:

"Bugiardo!"
"Non è vero che ti sei separato".

Ma che ci raschia...!!?

Se il cliente si è rivelato essere un MANDARINO a che pro corrergli dietro..?

Diversa invece e, assai più stupita, è la mia sensazione, se a fare questo tipo di affermazioni, sia un addetto ai lavori.

Trovar l'ardire di definire una vendita "chiusa", mentre invece questa risulta essere sospesa;
Con l'aggravante di essere pure "sostenuta", tramite un titolo di credito, molto probabilmente di quelli modello "roadster", (di quelli col tetto apribile e il vento tra i capelli hai presente..?) è agghiacciante.

Restituire l'assegno non significa sostituirsi all'avvocato,.

Significa molto Ma molto di meglio e pure assai più efficace:

Significa tenerlo lontano.

Lontani gli avvocati e le aggressioni legali, lontano i rischi per parte venditrice. SEMPRE.

Appare evidentemente errata, per chè già da mò che ha ricevuto il proprio riscontro, pure la tua osservazione riferita alla bontà o meno della valutazione/motivazione:

Mai stata in discussione, Chissenefrega..!!

Ciò che è evidente è che il cliente non compra più.

Per il terzo punto che hai osservato, il cliente, sottoscrivendo il contratto sospeso si è esposto con piena consapevolezza al rischio che la vendita potesse saltare da un momento all'altro e che sarebbe potuto rimanere con un pugno di mosche in mano.

La sua decisione, la volontà ed il calcolo di intraprendere comunque un pezzo di strada insieme a questo cliente, accollandosene i suoi rischi, e quindi eventualmente a subirne la "sterile" conseguenza del contratto assieme stipulato, è stata accettata in quella sede di firma

Tra questi rischi rientra pure il fatto che il cliente non vada neppure a richiederlo il mutuo, perchè pure questo può essere avvenuto per le più svariate cause.
Vere o false che siano.

Se il venditore è stato indotto a firmare un presenza di sospensiva mutuo è qui che vi è stato un errore.

Non andrebbe mai fatta firmare.

DICIAMOLO!

Se il cliente, al ritorno dalla banca che deve concedergli il prestito, trova ancora l'appartamento disponibile in vendita, bene.

Se non c'è più, VIVA Gesù..!!

L'ha comprato quello che è arrivato dopo di lui perchè i quattrini li aveva.

La prassi dovrebbe essere questa caro collega o non dovrebbe essere questa..?

Sarà che io sono di quelli vecchia maniera:

Le case si comprano e si vendono coi soldi.

Nel pieno accordo, consapevolezza, a volte tolleranza tra le parti, con gli assegni circolari, di quelli senza il vento tra i capelli.
Lontano da rischi, rogne legali, avvocati da pagare e senza voler scappare con caparre da indebitamente trattenere.
 
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P

PROGETTO_CASA

Ospite
Certamente.

Però si procede al compromesso quando giunge l'ok bancario.

Nel caso qui esposto, pare che siamo in presenza di quelle proposte che evitano il compromesso, giungendo direttamente al rogito, senza alcun acconto versato.

L'esigua entità dell'importo lo lascia presagire.

Quando vi sono queste genere di proposte "disseminate come tappe" nei mesi utili dell'anno, è mia abitudine non considerale mai nel mio conto economico.

Ciò perchè è ovvio che su quelle tappe ci puoi scivolare sopra e cadere come fossero bucce di banana.

sono d'accordo
 

od1n0

Membro Senior
Privato Cittadino
Non mi sorprendo se in questo dibattito, a sostenere una linea così descritta, aggredendo con infelici argomenti e provocazioni ed errate valutazioni, - alcune di queste davvero demenziali - siano persone non addette ai lavori.
Caro operatore del settore continui ancora a non rispondere alla domanda che ti ho fatto qualche post fa ovvero agisce secondo legge un proponente acquirente che firma un preliminare con una sospensiva e poi non si adopera per chiedere il mutuo? Sai rispondere a questa semplice domanda?
Non e' difficile su ce la puoi fare anche tu. Evita di deviare su argomentazioni quali strategie aziendali uso o non uso della sospensiva, morale o non morale, convenienza o meno di intraprendere un'azione legale e quant'altro che hanno a che vedere relativamente con la domanda.
La mia risposta e' no la tua?
 
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specialist

Membro Storico
Privato Cittadino
Caro operatore del settore continui ancora a non rispondere alla domanda che ti ho posto qualche post fa ovvero agisce secondo legge un proponente acquirente che firma un preliminare con una sospensiva e poi non si adopera per chiedere il mutuo? Sai rispondere a questa semplice domanda?
Non e' difficile su ce la puoi fare anche tu. Evita di deviare su argomentazioni quali strategie aziendali uso o non uso della sospensiva, morale o non morale, convenienza o meno di intraprendere un'azione legale e quant'altro.
La mia risposta e' no la tua?
Ti rispondo io, se ti va bene lo stesso: formalmente no, ma cosa cambia visto che potrebbe anche accordarsi con la banca per ottenere un eventuale diniego (a parte il fatto
che potrebbe anche essere vero che ha litigato con la moglie, magari proprio a causa dell'acquisto).
 
Stato
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