ingelman

Membro Supporter
Agente Immobiliare
ho fatto una man straordinaria con cila che consisteva in una demolizione/costruzione di alcuni tramezzi con lo spostamento del secondo bagno in altra posizione, il tutto accatastato regolarmente all'agenzia delle entrate.
Secondo me la Cila è necessaria e fossi in te chiederei anche lìagibilità

Proprio per il fatto che hai fatto una manutenzione straordinaria cambiando la distribuzione degli spazi interni si rende indispensabile l'asseverazione del tecnico che le opere sono state eseguite in conformità con il regolamento edilizio vigente

Idem per gli impianti.

Il fatto che sia un ante 67 se avessi lasciato la situazione originaria l'abitabilità/agibilità non ti sarebbe servita.

Viste le modifiche apportate e la pratica edilizia (indispensabile e che equivale a nuovo titolo edilizio) se non vuoi avere noie fai la richiesta anche dell'agibilità
ora si può richiedere anche per la singola unità immobiliare anche se facente parte di un compendio immobiliare

Come detto da Bastimento le norme si sono irrigidite compresi i Notai e sopratutto i periti delle Banche
 

ingelman

Membro Supporter
Agente Immobiliare
@mata da esperienza so che non serve, infatti anche @ingelman lo ha detto, ad ogni modo c'è scritto anche qui
E' vero l'ho detto anch'io ed è convinzione di tutti
Però bisognerebbe scindere la commerciabilità dalla regolarità urbanistica

Seya per dirla proprio tutta Mata non ha postato una cosa fuori dal mondo.

Diciamo che con il discorso dell'ante 67 si è voluto dare un colpo di spugna per tutte quelle situazioni dove reperire documentazioni restava difficile e fissare una data per cambiare regime, ma soprattutto riferito alla leggittimità di un atto notarile di compravendita.

Se un immobile è ante 67 non è detto che non sia abusivo, si può facilmente commercializzare ma di fronte ad un acquirente che pretende i titoli abilitativi li devi fornire, idem per il certificato d'abitabilità.

L'unico caso in cui l'abitabilità come certificazione non è dovuta e richiesta è per gli immobili , vecchi antichi che dir si voglia, che risultano conformi all'impianto catastale del 1934 sempre che non abbiano subito in data successiva dei cambiamenti o variazioni rispetto la situazione originaria.
 

ingelman

Membro Supporter
Agente Immobiliare
Resta difficile immaginare che non si riesca a risalire a nulla di un immobile recandosi in Comune all'ufficio tecnico, al Catasto,
soprattuto resta di difficile immaginazione che non si trovi nulla di un immobile che si trova all'interno di un centro abitato, in questo caso il problema sussisterebbe anche se ante 67.

Però sempre ai fini della commerciabilità e seguendo l'onda della confusione introdotta dalla legge 47/85, rendendo edotto l'acquirente l'atto è leggittimo (si parla di validità dell'atto) se vi è inserita una dichiarazione sostitutiva inserita nell'atto pubblico con la quale la parte venditrice attesta che i lavori di costruzione dell’immobile sono iniziati prima del 1° settembre 1967 .......

aggiungendo obbligatoriamente che l'immobile non ha subito altre opere per le quali necessitava altra autorizzazione edilizia
(come se la dichiarazione ante 67 di per se costituisca o rappresenti una licenza edilizia :^^: ) .... cosa del tutto sballata.

In sintesi la commerciabilità è una cosa, la regolarità urbanistica è ben altra cosa.
 

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