Vincenzog

Membro Junior
Privato Cittadino
Scusa Vincenzo secondo me hai ragione. Ma quelli sono le ragioni che spinge contro la rimozione di questi vincoli? Non riesco a capire il motivo è il loro guadagno
Ti premetto che la mia è una supposizione ma tieni conto che se il prezzo di cessione è molto più basso rispetto a quello a cui gli appartamenti sono stati acquistati nel periodo di "libero mercato" di fatto non saranno venduti e ciò costituirà un rilancio degli immobili di piena proprietà. Inoltre, ritengo che talune associazioni vogliano garantire la finalità per cui sono stati costruiti gli immobili peep ossia la tutela delle famiglie meno abbienti senza considerare che in un certo momento storico, in assenza di qualsivoglia autorità di vigilanza o di informazione, sono stati trasferiti anche al triplo del loro prezzo massimo di cessione di cui molte persone ignoravano anche l'esistenza.
 
A

Andrea Fiocco

Ospite
Questa mattina ho scritto anche alla redazione de IL SOLE 24 ORE:

Il 16 settembre 2015, la Suprema Corte di Cassazione ha emesso una sentenza aberrante: gli immobili costruiti su terreni che beneficiano della legge 167/62 devono essere venduti a prezzo di cessione e non a prezzo di libero mercato. Sentenza Cassazione n. 18135 del 16/09/2015.
I giudici di legittimità, a Sezioni Unite, nella sentenza in esame si sono pronunciati sulla problematica dell’estensione del vincolo del prezzo massimo di cessione dell’immobile costruito in regime di edilizia agevolata anche ai successivi sub-acquirenti e non solo al concessionario

I giudici di legittimità rilevano, al fine della soluzione del caso in esame, l'applicazione dell'’art. 31 comma 49 bis della legge n.448 del 1998 così come introdotto dal d.l. n.70 del 2011, da cui si deduce che, la possibilità di rimuovere i vincoli relativi alla determinazione del prezzo massimo di cessione in una convenzione P.E.E.P. ( programmi di edilizia economica e popolare) è subordinata a tre presupposti:
1) che siano decorsi almeno 5 anni dal primo trasferimento;
2) vi sia la richiesta del singolo proprietario;
3) la determinazione della percentuale del corrispettivo sia calcolata in base a parametri legali da parte del Comune.

Dal testo del comma 49 bis emerge con chiarezza che, il vincolo non è soppresso automaticamente a seguito del venir meno del divieto di alienare ma, in assenza di convenzione ad hoc, il bene, ovvero la casa sottoposta a vincolo, segue nei successivi passaggi a titolo di onere reale con efficacia indefinita, e quindi il vincolo è opponibile anche ai sub-acquirenti.

Dalla data di sentenza della Cassazione, la situazione delle vendite immobiliari a Roma è totalmente ferma. Ci sono migliaia di famiglie romane nel totale panico: devono vendere e/o comprare casa, ma non possono rogitare perché i Notai a Roma non stipulano atti di compravendita di case.

Il prefetto Tronca in data 17 dicembre 2015, ha emesso una delibera – come già avvenuto in moltissimi Comuni in Italia, tranne che a Roma – per la rimozione dei vincoli dei prezzi massimi di cessione: Delibera n. 33 del 17/12/2015 (Protocollo RC n. 28973/15) avente per oggetto “Eliminazione dei vincoli relativi al prezzo massimo di cessione già gravanti sugli alloggi realizzati in aree P.E.E.P., convenzionate ai sensi dell'art. 35, legge n. 865/1971. Approvazione dello Schema di Convenzione integrativa per l'affrancamento dai vincoli ai sensi dell'art. 5, comma 3 bis del D.L. n. 70 del 13 maggio 2011, convertito in legge 12 luglio 2011, n. 106”.

Migliaia di famiglie a Roma, sono in attesa di una seconda delibera che fissi, per ogni singolo piano di zona, il costo di un metro³ di superficie, per le affrancazioni dei prezzi massimi di cessione. Questa seconda delibera, renderà immediatamente operativa la prima delibera e consentirà all'Amministrazione Comunale, la lavorazione delle innumerevoli domande per la rimozione dei vincoli convenzionali attualmente ferme. Inoltre, consentirà all'Amministrazione Comunale di incassare milioni di euro.
In data 4 febbraio 2016, al competente ufficio dell'urbanistica, le domande erano 1284.
Se facciamo una media di 2.500 euro a famiglia, e la moltiplichiamo per 1284, viene fuori una somma di 3.210.000,00 euro.
Da informazioni ho saputo che Tronca non vuole firmare: Perché? Quali interessi ci sono sotto?
Migliaia di famiglie romane sono rovinate grazie ad una sentenza disgraziata emessa da una giustizia di ****a. Questo è quanto sta succedendo a Roma.
 

Houdini72

Membro Attivo
Privato Cittadino
A Roma nonostante il crollo del mercato immobiliare hanno continuato a costruire...fatevi un giro nel quadrante est e noterete decine di palazzi nuovi o in costruzione ancora invenduti. Bloccando le vendite degli immobili in diritto di superficie é ovvio che il mercato si sposterebbe a favore di tutte queste nuove costruzioni al momento "parcheggiate". Ecco quale potrebbe essere il vero interesse a creare ostruzionismo alla delibera. Io propongo di individuare uno studio legale e venditori e acquirenti insieme cominciare a far partire le messe in mora per Comune e Notariato di Roma
 
A

Andrea Fiocco

Ospite
A Roma nonostante il crollo del mercato immobiliare hanno continuato a costruire...fatevi un giro nel quadrante est e noterete decine di palazzi nuovi o in costruzione ancora invenduti. Bloccando le vendite degli immobili in diritto di superficie é ovvio che il mercato si sposterebbe a favore di tutte queste nuove costruzioni al momento "parcheggiate". Ecco quale potrebbe essere il vero interesse a creare ostruzionismo alla delibera. Io propongo di individuare uno studio legale e venditori e acquirenti insieme cominciare a far partire le messe in mora per Comune e Notariato di Roma

IO CI STO. SONO PRONTO.
 

Giuseppe Di Piero

Membro Attivo
Professionista
È ora che qualcuno ne risponda. Chi ha la pazienza di andare a leggere la scellerata sentenza della cassazione (non perché ingiusta ma perché non si preouccupa del vuoto legislativo e dei disagi che ga determinato, quantomeno avrebbero dovuto dare un termine alle amministrazioni comunali per adeguarsi) .

Devo necessariamente correggerti perchè la sentenza della cassazione non ha creato nessun vuoto normativo in quanto la legge è sempre rimasta la stessa!
Poi, devo aggiungere che esiste una giurisprudenza costante e conforme secondo cui il vincolo del prezzo massimo di cessione ha una validità erga omnes (cioè che si trasmette ai successivi titolari del diritto di superficie).
Infine, da persona informata sui fatti, ti assicuro che la sentenza non è stato l'esito di un banale ricorso ... ma il risultato di una grande lotta di verità e giustizia!

PS. - LE SEZIONI UNITE DELLA CASSAZIONE SI ERANO OCCUPATE DELLA QUESTIONE GIA' NELLA SENTENZA N. 506/2011. PERTANTO SOTTO UN CERTO PROFILO, SI PUO' CERTAMENTE DIRE CHE LA SENTENZA 18135/2015 E' ADDIRITTURA SUPERFLUA.
 
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Houdini72

Membro Attivo
Privato Cittadino
La storia delle criticità non sta in piedi...copiassero le delibere adottate dagli altri comuni che sono state attuate da 4/5 anni...ma quali criticità!!!! Vanno sul sito dei Comuni del Nord e se la copiano tale e quale....sono scandalosi...hanno disatteso le normativa nazionali e ora sono diventati esperti giuristi che riscontrano le criticità...ma qui altro che tribunali...va notiziata la procura per l'ipotesi che ho descritto prima "interessi legati al mercato immobiliare"...ne blocco una fetta e me la accaparro!!!!
 
A

Andrea Fiocco

Ospite
A Roma nonostante il crollo del mercato immobiliare hanno continuato a costruire...fatevi un giro nel quadrante est e noterete decine di palazzi nuovi o in costruzione ancora invenduti. Bloccando le vendite degli immobili in diritto di superficie é ovvio che il mercato si sposterebbe a favore di tutte queste nuove costruzioni al momento "parcheggiate". Ecco quale potrebbe essere il vero interesse a creare ostruzionismo alla delibera. Io propongo di individuare uno studio legale e venditori e acquirenti insieme
cominciare a far partire le messe in mora per Comune e Notariato di Roma

Quindi di fatto, la sentenza della Suprema Corte di Cassazione unitariamente a certe iniziative intraprese da comitati di quartiere e/o associazioni, anziché garantire la tutela delle famiglie meno abbienti, sta di fatto tutelando costruttori e palazzinari, che hanno al momento migliaia di metri cubi di immobili invenduti. Bravi!
 

Houdini72

Membro Attivo
Privato Cittadino
Quindi di fatto, la sentenza della Suprema Corte di Cassazione unitariamente a certe iniziative intraprese da comitati di quartiere e/o associazioni, anziché garantire la tutela delle famiglie meno abbienti, sta di fatto tutelando costruttori e palazzinari, che hanno al momento migliaia di metri cubi di immobili invenduti. Bravi!
Perché ti sembra una deduzione priva di fondamento?? Rifletteteci e valutate
 

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