Zbowe

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Buongiorno a tutti e complimenti per il forum.

Ho un cliente che si trova in questa condizione; ha ereditato una casa costruita nel 1951 con regolare concessione edilizia e con certificato di abitabilità.
Nel 1966 viene aggiunto un bagno, allargata la cucina, aggiunta una veranda e costruita una rimessa, tutto abusivamente.
Nel 1969 viene aggiunta una stanza. Nel progetto sono presenti come già esistenti le parti abusive, il Comune concede il permesso a costruire, a chiusura lavori non viene richiesta l'abitabilità per la stanza aggiunta.
Nel 1992 viene fatta una sanatoria per le parti abusive, il Comune dà l'abitabilità per le parti condonate (bagno, cucina, veranda e rimessa).

Ora il mio cliente vorrebbe vendere. Deve per forza richiedere il certificato di abitabilità per una stanza?
Da notare che:
la stanza è un soggiorno senza riscaldamento e non è stato fatto l'impianto elettrico (la luce deriva da quella che era la luce esterna prima e l'unica presa è stata messa con un impianto in canala).
La casa è stata regolarmente accastata nel 1986 con tutti i vani come sono presenti ora.
 

SALVES

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Professionista
Ho un cliente che si trova in questa condizione; ha ereditato una casa costruita nel 1951 con regolare concessione edilizia e con certificato di abitabilità.
Qui tutto ok
Nel 1966 viene aggiunto un bagno, allargata la cucina, aggiunta una veranda e costruita una rimessa, tutto abusivamente.
occorreva chiedere permesso e/o sanatoria dell'epoca di quanto realizzato.
Nel 1969 viene aggiunta una stanza. Nel progetto sono presenti come già esistenti le parti abusive, il Comune concede il permesso a costruire, a chiusura lavori non viene richiesta l'abitabilità per la stanza aggiunta.
Urbanisticamente non c'è continuita regolare per la realizazzione di bagno, allargata la cucina, aggiunta una veranda e costruita una rimessa.
Nel 1992 viene fatta una sanatoria per le parti abusive, il Comune dà l'abitabilità per le parti condonate (bagno, cucina, veranda e rimessa).
Si regolarizza il tutto con questa sanatoria, così:
1) l'edificio è stato realizzato nel 1951;
2) nel 1969 viene concessa la realizzazione di una stanza;
3) nel 1992 vene sanato quanto realizzato nel 1966.
Ora il mio cliente vorrebbe vendere. Deve per forza richiedere il certificato di abitabilità per una stanza?
Non è obbligatorio per la vendita il certificato di abitabilità, tranne che viene espressamente richiesto dall'acquirente, dal notaio o dalla banca in caso di mutuo ed in ogni caso deve essere richiesto per l'intero edificio cosi come da cronistoria delle licenze e concessioni dei punti 1), 2), 3).
la stanza è un soggiorno senza riscaldamento e non è stato fatto l'impianto elettrico (la luce deriva da quella che era la luce esterna prima e l'unica presa è stata messa con un impianto in canala).
Occorre che revisioni l'impianto elettrico e acquisisca il relativo certificato per la realizzazione dell'impianto, occorre pure acquisire l'ape.
La casa è stata regolarmente accastata nel 1986 con tutti i vani come sono presenti ora.
Ok bene.
 

Zbowe

Nuovo Iscritto
Professionista
Grazie.

Ho comunicato il tutto al proprietario.

Da notare che mercoledì è andato in comune a richiedere copia dei documenti e gli è stato detto che basta che elimini l'impianto elettrico in canala e si faccia fare la certificazione di conformità al progetto da un geometra (chi ha fatto il progetto in origine è morto da un pezzo) ed il collaudo statico per chiudere la pratica ed avere l'abitiabilità anche per la parte mancante...
 

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