purbane

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Buonasera a tutti, ho fatto un'offerta di acquisto all'attuale inquilino di in immobile titolare del diritto di prelazione all'acquisto dell'appartamento di proprietà di un ente il quale girerebbr a me tale prelazione dietro corresponsione di una buonuscita.
Tra gli incartamenti ricevuti c'era una comunicazione della cooperativa nata per gestire la vendita di urgenti lavori di ristrutturazione degli esterni con quota gravante sul mio futuro appartamento di 6.300 euro. Il socio della cooperativa al momento della comunicazione (e ancora oggi visto che sono ancora in attesa di accettazione della proposta) era ovviamente colui che sta vendendo a me la sua quota, quindi non io. L'agenzia mi ha assicurato che quella cifra, laddove dovuta visto che nessun prelatario ha intenzione di pagarla) rimane a carico della persona alla quale la comunicazione è stata fatta e, secondo loro, non tocca me. Il mio dubbio, però, nasce dal fatto che il mio primo passaggio sarà quello della cessione della prelazione con la quale io divento non proprietario ma inquilino fino al momento del roggito dell'immobile. Ovviamente anche a me è richiesta l'iscrizione obbligatoria alla cooperativa. Chiedo a questo forum se c'è rischio che tale cifra ricada poi su di me dato che non sto comprando ancora a titolo di proprietà, nel qual caso la legge starebbe dalla mia parte dato che tutto ciò che veniva deliberato col vecchio proprietario rimaneva a carico suo, ma che stia comprando per diventare inquilino con diritto di prelazione. Grazie per gli eventuali chiarimenti.
 

Bagudi

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Agente Immobiliare
il mio primo passaggio sarà quello della cessione della prelazione con la quale io divento non proprietario ma inquilino fino al momento del roggito dell'immobile

E l'Ente accetterebbe questo subentro ? e tu andresti ad abitare nell'immobile ?

Perchè il diritto di prelazione non si può cedere...
 

StLegaleDeValeriRoma

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Professionista
non credo sia possibile quanto riferisce ma occorre verificare il regolamento di vendita degli immobili dell'ente in questione, certamente potrà considerare un rent to buy con l'attuale conduttore qualora costui divenga proprietario. Certamente tutta la questione va gestita ad hoc perchè lei consegua il risultato sperato.
 

purbane

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Privato Cittadino
L'ente accetta la cessione della prelazione, ovviamente prima del roggito. Forse tecnicamente avviene un subentro come inquilino per poi risultare io come prelatario al momento del roggito. Va specificato che trattasi di ente privato e non pubblico.
Normalmente sono i sindacati che si occupano della vendita degli immobili agli inquilini occupanti, in questo caso è stata creata una cooperativa alla quale io dovrò obbligatoriamente aderire. Qualche mese fa la cooperativa se ne è uscita con una lettera dove dichiarava che l'immobile aveva bisogno di ristrutturazione esterna, calcolando sull'inquilino che sta vendendo a me una quota pari a 6.300 euro. Ovviamente, da quello che ho saputo, nessun inquilino ha intenzione di pagarli perché è come un'imposizione e, peraltro, anche spropositata rispetto a qualsiasi lavoro si necessiti perché stiamo parlando di 235 alloggi in vendita e la cifra risultante sarebbe eccessiva, non calcolando inoltre che nel tempo l'ente qualche ristrutturazione l'ha già fatta. La cooperativa acquisterá gli appartamenti invenduti dell'ente e li rivenderá a prezzo di mercato e con quei soldi si vuole finanziare l'acquisto per poi non fare manco un lavoro. Comunque la Cooperativa dovrà sciogliersi una volta roggitato quindi la sua definizione avverrà in tempi brevi dato che l'ente ha fissato per il 15 dicembre il roggito collettivo. Ho avuto rassicurazioni dall'agenzia che verrà messo sul compromesso che tale cifra sarà a carico dell'inquilino attuale fino al roggito dopo di che la cooperativa si scioglie e si creerà il condominio. In quella sede, se si deliberassero effettivamente dei lavori, questi avverrebbero anche con un mio voto di approvazione in assemblea.
 
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purbane

Membro Attivo
Privato Cittadino
Quella dei 6.300 euro è stata risolta.
Ora però è spuntata un'altra rogna e spero che qualcuno stavolta mi sappia dare una risposta...
Ho fatto la proposta di acquisto offrendo esattamente quanto il proprietario chiedeva.
Ancora non ho ricevuto risposta perché la casa è abitata dalla figlia del proprietario che ora si è svegliata (nonostante abbiano messo in vendita la casa da luglio) e si è accorta che non avrebbe dove andare, non vuole tornare temporaneamente con i genitori ne dal fratello e non ha tempo per trovare un'altra casa da acquistare dove più le aggrada....
Siccome il rogito è previsto per il 15/12 essendo la casa di un ente ed io sto comprando ad un prezzo maggiorato comprensivo della buon'uscita per l'inquilino, avendo proposto esattamente quanto lui chiedeva e non potendo venire in possesso della casa per il 15/12, avrei diritto a ricevere il doppio della caparra?
Mi è stato proposto di modificare i termini dell'acquisto nel senso che l'inquilino rogiterebbe direttamente dall'ente per poi rivendere a me dopo due mesi al prezzo pattuito oggi ma io perderei due mesi di tempo.
L'immobile è libero da vincoli di plusvalenza essendo avendo avuto li la residenza per molti anni quindi legalmente possono vendere subito appena diventati proprietari dall'ente (così mi è stato detto dall'agenzia immobiliare)
Cosa posso fare per far pagare al proprietario i capricci della figlia e non a me che ho offerto esattamente quanto lui chiedeva?
 

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