pallone

Membro Junior
Privato Cittadino
i venditori(padre e sorella ) hanno venduto un terreno edificabile all' acquirente ( fratello il sottoscritto ), vi è stato tanto di rogito notarile in cui i venditori danno quietanza ricevendo ciascuno un assegno bancario di pari valore. L'atto è stato registrato a marzo 2015 sono state pagate le imposte di registro e le tasse IRPEF sul valore di mercato espresso dal valore degli assegni da parte dei venditori.
Gli assegni però non sono stati mai portati all'incasso da parte dei venditori in quanto per motivi morali non sono interessati alla monetizzazione della vendita.
La banca che mi vuole concedere il mutuo, dice che, se da un lato le va bene il contratto di compravendita sul terreno su cui costruirò la casa in quanto non e' donazione, dall'altro pretende che gli assegni vengano riscossi per chiudere il cerchio degli assegni e dissipare ogni dubbio su una finta vendita.
Ho interpellato il notaio il quale afferma che è una facoltà e non un obbligo da parte del venditore riscuotere l'assegno, anzi può prendere l'assegno ed incorniciarlo a vita. La banca sentito questo dice che ci sono due possibilità 1* annullare gli assegni il creditore restituisce il credito, 2*fare due bonifici ai venditori per importo dell'assegno e poi questi saranno liberi di restituire la somma al compratore .

grazie mille
 

Rosa1968

Membro Storico
Agente Immobiliare
quindi qual'e il dubbio?

se i tuoi familiari non vogliono incassare gli assegni capisci che cambia la natura del contratto? Non e' una compravendita la quale prevede il saldo e la riscossione delle somme. Vallo a spiegare che li mettono in cornice .... Segui il consiglio della banca se ne hai la disponibilita' diversamente la banca non procede.
 
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eldic

Membro Storico
Privato Cittadino
la posizione della banca è capibile (si trovano ad erogare un mutuo a una persona che potrebbe dover sostenere l'addebito dei due assegni) ma, a mio parere non giustificabile; a che titolo può pretendere che una persona, magari nemmeno suo correntista, incassi un assegno (che ormai, per essere pagato, ha oltretutto bisogno dell'assenso del traente)?

i rapporti tra voi in famiglia mi sembrano buoni, da quanto scrivi; rischi di sorprese (assegno mandato all'incasso) non mi pare ce ne siano.
io semplicemente chiederei il mutuo a un'altra banca.
 

pallone

Membro Junior
Privato Cittadino
La natura del contratto non cambia per diversi motivi:
* il contratto si è perfezionato il compratore ha consegnato gli assegni ai vendit.
*il contratto è registrato !
* i venditori avevano tutto il tempo per incassarli ma non li hanno fatto, è una loro facoltà.. non è un obbligo!
*i venditori hanno pagato le tasse come una compravendita => c'è una volontà implicita a considerare il contratto come compravendita....
*la banca è stata soddisfatta in quanto non vi è stata una DONAZIONE ma una compravendita e quindi l'ipoteca sul terreno ( a fronte di una concessione di mutuo per costruzione prima casa ) non è attaccabile.
 

eldic

Membro Storico
Privato Cittadino
ribadisco: hai,secondo me, perfettamente ragione.
la banca però non è obbligata a erogare il mutuo... e nel tuo caso lo fa alle condizione di cui sopra.
a me verrebbe spontaneo dire grazie arrivederci e rivolgermi a un altro istituto...poi vedi tu.
 

pallone

Membro Junior
Privato Cittadino
hai ragione eldic, ma ho sostenuto le spese di perizia... e rivolgermi ad un altro istituto come tu mi suggerisci, implicherebbe altri due mesi abbondanti di attesa ... la burocrazia vi è anche nelle banche....; ma quello che non capisco è l'ignoranza dei funzionari di banca ... esiste anche la remissione del debito art 1237 c.c....
saluti
 

Bagudi

Fondatore
Membro dello Staff
Agente Immobiliare
2*fare due bonifici ai venditori per importo dell'assegno e poi questi saranno liberi di restituire la somma al compratore .

Io farei questo.

... la burocrazia vi è anche nelle banche....; ma quello che non capisco è l'ignoranza dei funzionari di banca ...

Anche ??? L'ignoranza deriva dalla mancanza di voglia di prendersi delle responsabilità.
Dire no è sempre più facile...
 

Avv Luigi Polidoro

Nuovo Iscritto
Membro dello Staff
Professionista
La natura del contratto non cambia per diversi motivi:
* il contratto si è perfezionato il compratore ha consegnato gli assegni ai vendit.
*il contratto è registrato !
* i venditori avevano tutto il tempo per incassarli ma non li hanno fatto, è una loro facoltà.. non è un obbligo!
*i venditori hanno pagato le tasse come una compravendita => c'è una volontà implicita a considerare il contratto come compravendita....
*la banca è stata soddisfatta in quanto non vi è stata una DONAZIONE ma una compravendita e quindi l'ipoteca sul terreno ( a fronte di una concessione di mutuo per costruzione prima casa ) non è attaccabile.
Tali argomenti non escludono la donazione.
Se non vi è prova del passaggio del denaro, la compravendita è tale soltanto formalmente ed è quindi possibile o, comunque, non si può escludere, che qualcuno agisca per far valere la simulazione della vendita, facendo accertare che in verità di donazione si è trattato.
Di qui le forti perplessità manifestate dalla banca in sede di concessione del finanziamento.
esiste anche la remissione del debito art 1237 c.c....
Anche questo argomento non esclude la donazione, anzi chi deve ricevere centinaia di migliaia di euro e si rifiuta di accettarli, dicendo al compratore "figlio mio sei libero", cosa fa, se non regalare un immobile? Con tutto quel che potrebbe conseguirne in un futuro lontano, quando qualcuno degli eredi potrebbe rinfacciare all'attuale compratore l'entità del regalo ricevuto.
Comprendo la frustrazione, un funzionario di banca che dà consigli su come regolare i vostri intimi rapporti no è piacevole: ma dal punto di vista giuridico, la fattispecie da te delineata è proprio quella di una vendita che dissimula una donazione.
 

eldic

Membro Storico
Privato Cittadino
senti, io a sto punto aprirei un conto cointestato a tutti voi e gli assegni li farei versare li.
poi, con calma, te li riprendi.
 

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