Meglio allora fare le cose come vanno /andrebbero fatte, la stessa pratica edilizia ma in sanatoria, pagando i mille euro di sanzione.
ma anche in questo caso ti esponi alle stesse considerazioni sopra riportate.
Ma visto che hai pure l'avvocato che ti segue non sarebbe meglio se lui interloquisse con gli altri sollevando la problematica?
..In un mondo perfetto, sarebbe sicuramente, la cosa migliore da farsi.
Mentre nel mondo in cui viviamo, dispute, rappresaglie e rivalse tra aventi titolo di un immobile, anche fosse di una minima quota, sono all'ordine del giorno.
Perchè si protraggono da anni.
Diversamente, non si comprenderebbe la necessità d'intervento dei legali, a ricercare l'intesa tra congiunti, perdipù sanguigni.
Tra consulenze e prassi legali, perizie giurate, offerte di questa a quella parte, per acquisire la pienezza del titolo da trasferire, le spese e le anticipazioni, si sprecano.
Mandando in necrosi i rapporti familiari, financo a pregiudicare lo stesso interesse di vendita degli aventi titolo, riluttanti a firmare le pratiche necessarie al trasferimento.
In quest'altro mondo, chi ha meno premura di vendere, non vuole firmare nulla.
Se non l'atto che sancisce e determina il ricavo della vendita.
