Manovale

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Ma è un edificio in C.A. ?
La 1086 parlava di "Un insieme di strutture" alias edificio intelaiato
Per un edificio in muratura con pochi elementi in CA non occorreva la pratica depositata al Genio Civile, prove di carico, collaudo finale
Un Geometra poteva essere D.L. ma non progettista
 
M

mata

Ospite
Ma è un edificio in C.A. ?
La 1086 parlava di "Un insieme di strutture" alias edificio intelaiato
Per un edificio in muratura con pochi elementi in CA non occorreva la pratica depositata al Genio Civile, prove di carico, collaudo finale
Un Geometra poteva essere D.L. ma non progettista
Semmai un "complesso di strutture" e comunque -è costante giurisprudenza- non possono essere né progettate né dirette dai geometri: la Legge non fa nessuna differenza tra progetto e direzione lavori, ma solo se questa sia o meno modesta (almeno per quelle civili). Idem con patatine per quelle rurali, che possono essere progettate (e dirette) dai geom. solo in struttura ordinaria.
 

brina82

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Semmai un "complesso di strutture" e comunque -è costante giurisprudenza- non possono essere né progettate né dirette dai geometri: la Legge non fa nessuna differenza tra progetto e direzione lavori, ma solo se questa sia o meno modesta (almeno per quelle civili). Idem con patatine per quelle rurali, che possono essere progettate (e dirette) dai geom. solo in struttura ordinaria.

Oramai i calcoli li fanno solo gli Ingegneri... E non tutti perché con le Normative non ci si capisce più nulla... Da una parte ci sono i programmi che facilitano, dall'altra la burocrazia.

Esistono eccome fabbricati in c.a. di inizio '900; comunque dal 1940 (o 1933) i progetti strutturali ed i relativi collaudi dovevano essere depositati in Prefettura, fino alla L. 1086/71 e dopo al Genio Civile.
Se manca credo sia un grosso problema, specie se è una cosa recente: per redigere un collaudo statico dovresti fare prove di carico e quant'altro e non so se al Comune vada bene, visto che sarebbe il Genio Civile (dal 1971 in poi) a dover effettuare i controlli.

Se mancasse il certificato di collaudo, non sarebbe un grosso problema. Il problema vero riguarda la mancanza del progetto strutturale, specie per edifici in c.a. visto che occorreva già dagli anni '30-'40.
 

ballando

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Privato Cittadino
Buongiorno a tutti. Spero che nel frattempo il tecnico incaricato abbia trovato la soluzione al problema, in caso contrario confermo che senza la presentazione al Genio Civile del progetto iniziale non è possibile fare una certificazione di collaudo
postuma in quanto manca la condizione iniziale essenziale. Quindi l'unica strada percorribile è quella di un progetto in sanatoria con tutte le verifiche del caso di oggi e con le relative spese dei tecnici (ingegnere progettista e collaudatore , geologo) e delle sanzioni amministrative varie.
 

dona60

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Privato Cittadino
Finalmente ci siamo, credo che questa sia la strada giusta, per quanto tortuosa e onerosa,, per risolvere il problema. In questi giorni, parlandone con un professionista che conosco ma col quale non ho mai avuto rapporti di lavoro, ho avuto conferma che esiste una prassi( non drammatica ma lunga) che prevede la nomina di una terna di tecnici abilitati per portare avanti, in sanatoria, la pratica. Mi ha anche detto che in quegli anni, probabilmente perché allora si confidava sempre in un condono per correggere gli errori (con apertura di altre pratiche e altre parcelle), la cosa non era poi cosi rara. Ho trovato sul web in un portale di architettura un post, che allego, dove una signora di nome Angela Raffaella (che potrebbe essere un architetto di Napoli) pone un quesito analogo, accennando a questa "terna di professionisti", purtroppo la discussione si chiude senza nessuna indicazione. Se qualcuno ha già percorso questa strada, magari, potrà darmi informazioni ancora più precise. Ora mi chiedo: che tipo di rivalsa posso avere nei confronti del professionista che, per obbligo di mandato, avrebbe dovuto, nei tempi giusti, presentare la documentazione? Aggiungo che ho già fatto una perizia geologica nella quale non si evidenzia nessun problema sul terreno dove è collocato l'edificio e che la mia zona è in classe sismica 4, la più bassa. So con sicurezza che al tempo la casa fu costruita con criteri di modernità inusuali all'epoca. Grazie a Ballando e a tutti.
come fare "collaudo statico in sanatoria"
 

brina82

Membro Storico
Professionista
Finalmente ci siamo, credo che questa sia la strada giusta, per quanto tortuosa e onerosa,, per risolvere il problema. In questi giorni, parlandone con un professionista che conosco ma col quale non ho mai avuto rapporti di lavoro, ho avuto conferma che esiste una prassi( non drammatica ma lunga) che prevede la nomina di una terna di tecnici abilitati per portare avanti, in sanatoria, la pratica. Mi ha anche detto che in quegli anni, probabilmente perché allora si confidava sempre in un condono per correggere gli errori (con apertura di altre pratiche e altre parcelle), la cosa non era poi cosi rara. Ho trovato sul web in un portale di architettura un post, che allego, dove una signora di nome Angela Raffaella (che potrebbe essere un architetto di Napoli) pone un quesito analogo, accennando a questa "terna di professionisti", purtroppo la discussione si chiude senza nessuna indicazione. Se qualcuno ha già percorso questa strada, magari, potrà darmi informazioni ancora più precise. Ora mi chiedo: che tipo di rivalsa posso avere nei confronti del professionista che, per obbligo di mandato, avrebbe dovuto, nei tempi giusti, presentare la documentazione? Aggiungo che ho già fatto una perizia geologica nella quale non si evidenzia nessun problema sul terreno dove è collocato l'edificio e che la mia zona è in classe sismica 4, la più bassa. So con sicurezza che al tempo la casa fu costruita con criteri di modernità inusuali all'epoca. Grazie a Ballando e a tutti.
come fare "collaudo statico in sanatoria"

Relativamente alla rivalsa nei confronti del tecnico, ho paura che non possiate fare un bel nulla... Se manca il fine lavori, è perché non l'ha fatto il Direttore dei Lavori (o non è stato messo in grado di farlo), per cui il problema è del Committente che avrebbe dovuto esigerlo, a mio avviso...
 

dona60

Nuovo Iscritto
Privato Cittadino
Leggo sul "Ruolo del direttore dei lavori" che:
Il D.d.L. entro 60 giorni a strutture ultimate (art. 6 legge n.1086/1971), deve depositare una relazione sull'adempimento dei suoi obblighi comprendente
a)certificati delle prove sui materiali impiegati emessi dai laboratori ufficiali;
b)una relazione per le opere in conglomerato armato precompresso, ogni indicazione inerente alla tesatura dei cavi e ai sistemi di messa in coazione;
c) relazione sull'esito di eventuali prove di carico e non proseguo per non annoiare...
Tutto questo "prima della copertura dell'edificio" che richiede altre comunicazioni e adempimenti. Credo, quindi, che tutto ciò non abbia nulla a che fare con la dichiarazione di fine lavori o con la responsabilità del committente che non "deve" certo conoscere queste prassi e che a questo scopo ha delegato un professionista dandogli, in fiducia, il mandato.
 

Bagudi

Fondatore
Membro dello Staff
Agente Immobiliare
Relativamente alla rivalsa nei confronti del tecnico, ho paura che non possiate fare un bel nulla... Se manca il fine lavori, è perché non l'ha fatto il Direttore dei Lavori (o non è stato messo in grado di farlo), per cui il problema è del Committente che avrebbe dovuto esigerlo, a mio avviso...

E come fa il committente a saperlo ?
Per che cosa si serve di un tecnico a fare ?

Sarebbe ora che ognuno si prendesse le sue responsabilità.
 

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