leolaz

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Quasi mi vergogno ad inserire un argomento così triste in "chiacchere da bar", ma è ovviamente l'unica sezione del forum dove posso ricordare un ragazzo sfortunato senza andare OT.
Chi, come me, è un appassionato di moto ricorderà un grande campione, umile e sempre col sorriso.
Chi non è appassionato di moto piangerà la scomparsa di un ragazzo di 35 anni.
Non voglio entrare nella polemica del rapporto pedoni/ciclisti/automobilisti, chi ha sbagliato, chi non ha rispettato uno stop. A questo penseranno le autorità competenti.
La vita è strana, corri in moto per anni a 300 all'ora e muori pedalando in bicicletta.
Condoglianze alla famiglia e a chi gli ha voluto bene.
Ciao Kentucky Kid, salutaci il Sic.
nicky_flag.jpg
 

Tovrm

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Mi spiace per l'uomo (a 35 anni non era più ragazzo da un bel pezzo) e per il campione (l'ho apprezzato anch'io).
Ma per lui, come per Schumacher (che è ancora vivo, anche se chissà in quali condizioni) e altri, probabilmente la percezione dei rischi è visibilmente alterata proprio dall'abitudine ad andare oltre i 300 km/h in condizioni relativamente protette e con adeguata preparazione fisico/psichica.
Purtroppo, prima di compiangere questi signori (campioni nel proprio campo, un po' meno nella vita reale, quella di tutti i giorni), si dovrebbe puntare l'attenzione su come certi comportamenti (non fermarsi a uno stop, fare fuori pista pericolosi, ecc) possano avere conseguenze drammatiche.
Nel caso di Hayden, il "ragazzo" ha devastato la vita di una persona come tutti noi (il conducente dell'auto stava andando al lavoro) e della sua famiglia. Ma di questo, chissà perché non ne parla nessuno...
 

Tovrm

Membro Attivo
Privato Cittadino
Mi spiace, ma sei poco informato. Il 29 dicembre 2013 il sette volte campione del mondo di Formula 1 finiva in coma dopo aver sbattuto la testa su una roccia in un fuoripista...
 

ab.qualcosa

Membro Storico
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Mi spiace, ma sei poco informato. Il 29 dicembre 2013 il sette volte campione del mondo di Formula 1 finiva in coma dopo aver sbattuto la testa su una roccia in un fuoripista...

Per carità figurati.
Mi risultava fosse solo un piccolo tratto fuoripista tra l'altro affrontato a velocità molto modesta, non una situazione di chissà quale pericolo, e che l'evento infausto fosse stato soprattutto una grande sfortuna.
Poi se era un fuoripista spericolato uno se ne fa una ragione più facilmente.

Per quanto riguarda Hayden, assodata la sua responsabilità nell'accaduto, non so se anche l'altro povero disgraziato ci abbia messo la sua (eccesso di velocità).
E ti confesso che in questi giorni andando in giro in auto a velocità normali (il ché vuol dire spesso nettamente sopra il limite), qualche pensiero in proposito l'ho fatto.
 

leolaz

Membro Assiduo
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Purtroppo, prima di compiangere questi signori (campioni nel proprio campo, un po' meno nella vita reale, quella di tutti i giorni), si dovrebbe puntare l'attenzione su come certi comportamenti (non fermarsi a uno stop, fare fuori pista pericolosi, ecc) possano avere conseguenze drammatiche.
Nel caso di Hayden, il "ragazzo" ha devastato la vita di una persona come tutti noi (il conducente dell'auto stava andando al lavoro) e della sua famiglia. Ma di questo, chissà perché non ne parla nessuno...
Concordo con te in molte delle tue affermazioni.
Tuttavia, proprio in premessa al mio post iniziale, avevo scritto che il mio non voleva essere un 3d moralizzatore, bensì un semplice ricordo di un appassionato di moto, quale mi ritengo, nei confronti di un ragazzo (scusa ma a 35 anni non riesco a definirlo diversamente) che nella sua professione (certo, strapagata) ha dimostrato serietà, talento e modestia, merce rara.
Poi possiamo scrivere tutto ed il contrario di tutto.
 

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