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Utente Cancellato 11082

Ospite
Sto valutando l'acquisto di una casa ex dell'ente Poste, acquistata più di 10 anni fa dall'assegnatario, ora passata in eredità. Sul contratto di vendita si fa riferimento alla legge 560 del 1993, che immagino molti di voi conoscano. L'agenzia (che in caso prende 12k euro + IVA) ha "dimenticato/fatto la vaga" sul diritto di prelazione dell'Ente Poste. Ho chiamato l'Ente poste e mi ha detto che la prassi per sgravare l'immobile da questo diritto è:

1) Che il proprietario comunichi l'intenzione di vendere a un prezzo XXY l'immobile tramite raccomandata
2) Le Poste rispondono in modo positivo (dichiarando di non avvalersi del diritto di prelazione al , a meno che il prezzo XXY non è troppo più alto rispetto a quello al quale lo venderebbero loro (che è molto molto basso).

Come fare? Proposta sospensivamente vincolata alla dichiarazione delle Poste di non avvalersi del diritto di prelazione a quel prezzo?
Sinceramente la vaghezza dell'agenzia in merito mi ha molto infastidito...
 

PyerSilvio

Membro Storico
Agente Immobiliare
Semtiero 76.

Il peggior cliente che un agenzia possa mai incontrare.

Saranno stati vaghi perche' ti conosceranno.

Valuti qua valuti la e poi non comperi una fava.
 

StLegaleDeValeriRoma

Membro Assiduo
Professionista
in generale è necessario valutare l'acquisto di un immobile con attenzione... maxime in questi casi, certamente il mediatore avrebbe dovuto informarla e consegnarle la documentazione cui fa cenno, comunque prima di sottoscrivere qualunque proposta in cui deve essere inserito apposito cenno alla prelazione, e concordare le provvigioni del mediatore, si accerti che l'ente citato abbia dato riscontro positivo ala comunicazione dell'alienante.
 

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