claromi

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Buonasera, vorrei che qualcuno di voi mi aiutasse a risolvere o quantomeno mi aiutasse a far luce su un disaccordo che mi vede coinvolta ormai da molti anni.
Ho acquistato una casa con il mio ex fidanzato nel 2008 facendo un mutuo cointestato (nonostante io all'epoca non avessi ancora busta paga perchè disoccupata). Dopo alcuni anni ci siamo lasciati e siamo rimasti proprietari di questo immobile al 50%. Non avendo trovato da subito un accordo sul prezzo della vendita, da allora casa è stata quasi sempre affittata (rata di affitto non sufficiente a coprire quella del mutuo per cui mensilmente dobbiamo provvedere a pagare la differenza per coprirla). Oggi mi ritrovo in questa situazione: il mio ex compagno ha deciso di diventare proprietario unico dell'immobile andando inizialmente a vivere qui come "inquilino"(risparmiando in questo modo i costi della registrazione del contratto e tutte le tasse sul 730) pagando non la cifra intera di mutuo ma 3/4 di essa (la restante parte dovrei pagarla io), nel frattempo chiedere la surroga del mutuo presso un'altra banca per farsi abbassare la rata mensile (operazione che richiede il mio consenso essendo cointestataria del mutuo) e successivamente chiedere l'accollo totale del mutuo e di conseguenza togliermi da questa situazione. Questa proposta me l'ha fatta verbalmente qualche mese fa ma io ho rifiutato perchè non credo sia giusto continuare a pagare una parte di mutuo per una casa che sta diventando sua a tutti gli effetti ( in poche parole il mio ragionamento è stato: o lui si prende casa da adesso ma si accolla fin da ora la rata di mutuo per intero, oppure si mette in vendita a prezzo "di costo")Specifico che si tratta di un immobile ben ristrutturato all'interno ma purtroppo si trova all'interno di un palazzo non molto nuovo ed a detta dell'agente immobiliare di difficile vendita per il momento. Ad oggi il residuo di mutuo da pagare è inferiore al 100 mila euro(il prezzo di valutazione di casa basterebbe a coprire il mutuo restante)ma mi sono trovata difronte ad una sua imposizione fatta scrivere formalmente in una lettera dal suon avvocato dove mi viene detto che a breve l'immobile verrà accupato da lui e dalla sua famiglia (moglie e figlio minore). La mia domanda è...può fare un'occupazione coatta? Come devo comportarmi se così fosse? Cosa mi consigliate di fare?
Spero mi possiate aiutare.
Grazie
 

Miciogatto

Membro Senior
Privato Cittadino
Se lui sta apparecchiando bene le cose e lo fa con malizia, vedo la possibilità che abbia in progetto una separazione consensuale (finta o vera che sia) affinché moglie e figli abbiano il diritto di abitare l'immobile per i prossimi 30 anni circa ....

Corri da un avvocato.
 

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