ThePit

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Buonasera a tutti.
Sono in una situazione che mi crea enorme stato d'ansia, e realmente non so come muovermi.
Ho visto tempo fa una casa e ho fatto una proposta vincolata ad erogazione predelibera del mutuo con mia moglie.
La casa in questione, che apparteneva ad un uomo di 90 anni che ha lasciato tale eredità alla badante, ha questa storia.

ACQUISTATA dalla moglie negli anni 60
CEDUTA al marito con testamento olografo e conseguente successione nel 98
CEDUTA alla badante con testamento olografo e conseguente successione nel 2016

Tale eredità è stata registrata dalla badante stessa, 3 mesi dopo la morte del defunto, tramite successione notarile.
Lei ad oggi non ha ancora ACCETTATO ne in maniera espressa ne in maniera tacita tale proprietà. ha però fatto regolare successione.

Ho fatto visure ipotecarie, catastali, ho fatto accertamenti con il geometra e sull'abitazione non pendono problematiche (a quanto pare).
il mio avvocato mi sconsiglia assolutamente l'acquisto di tale casa anche se, dai nostri controlli, non risultano figli esistenti. Non siamo riusciti a controllare l'esistenza di eventuali fratelli (suoi o della predefunta moglie) o eventuali nipoti.

Il notaio a cui mi sono rivolto vive la questione con eccessiva leggerezza, mentre io con l'avvocato abbiamo spulciato sentenze finite anche in cassazione dove veniva messa in dubbio la buona fede del compratore terzo.

Non riesco realmente a comprendere come eventualmente tutelarmi e cosa poter eventualmente fare a riguardo. non vorrei lasciare solo per un dubbio o una paura che potrebbe essere altresì proposta.

Chiedo il vostro aiuto.
grazie
 

Slartibartfast

Membro Assiduo
Agente Immobiliare
Che paese maledetto quello in cui viviamo! Non esiste praticamente mai certezza di niente, tutto è impugnabile, come cacchio si vive male!

Formalmente non hai niente da cui tutelarti, a meno che qualcuno non voglia impugnare la successione. Ci saranno anche sentenze varie ma penso sia un'eventualità abbastanza remota se non ci sono figli. Se il tizio aveva 90 anni, eventuali fratelli non saranno proprio giovinotti che vogliono la casa per il loro futuro...
 

ThePit

Nuovo Iscritto
Privato Cittadino
Grazie Slar della risposta.

In realtà se lei accetta il testamento (procedura obbligatoria comunque) io dovrei temere esclusivamente eventuali rivalse che potrebbero mettere in discussione la mia buona fede come compratore. Il mio avvocato (che tra l'altro è mio fratello) mi sta mettendo una pressione psicologica forte per non fare nessun passo in avanti.

Mi auguro che qualcuno mi aiuti a riguardo.
Grazie davvero a tutti :triste:
 

francesca63

Moderatore
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Privato Cittadino
Si sono parlati avvocato e notaio ?
Non è che tuo fratello è contrario all'acquisto a prescindere ?

Se la badante ha dato incarico per vendere la casa, mi pare che sia interpretabile come accettazione tacita.
Altrimenti a che titolo mette in vendita, se non si ritiene proprietaria ?
 

ThePit

Nuovo Iscritto
Privato Cittadino
No assolutamente, non è contrario all'acquisto, è che da avvocato segue lo storico di ciò che la legge impone. Situazioni non chiare ce ne sono a iosa, io sto cercando di capire come uscirne senza ripercussioni. Purtroppo questo è lo stato attuale delle cose.
 

Slartibartfast

Membro Assiduo
Agente Immobiliare
L'accettazione tacita è semplicemente qualche centinaio di euro che il notaio spillerà alla badante in sede di atto di vendita. La trascrive e tutto è fatto.
Ovvio poi che se ci sono eredi esclusi che possono rivendicare qualcosa poi sono dolori. Io la vedo come eventualità molto rara, tuo fratello, per il mestiere che fa, vede molto di più le rogne ovviamente.
 

PyerSilvio

Membro Storico
Agente Immobiliare
Secondo me ti preoccupi del nulla.

Con l'aggravante che sei pure assistito da un avvocato.
Per di piu' tuo congiunto.

Se hai fatto le visure agenzia dell'entrate non mente mica.

Neppure e' vero, come e' stato qui sostenuto da qualche amico mio, che viviamo in un paese senza certezze, dove tutto e' impugnabile.

Da oltre tremila anni, le regole del diritto, in uso in tutto il mondo, sono quelle fondate a Roma.
Con buona pace dei paesi anglofoni.
Che utilizzano ancora oggi le nostre locuzioni latine.

Tuo fratello, se davvero fa' l'avvocato, dovrebbe saperlo.

Cosi' come dovrebbe sapere, se vuole farti sperperare un po' di soldi per farti stare piu' tranquillo, che il nostro ordinamento prevede degli atti di acquiescenza.

Nel tuo caso di disposizione testamentaria.

Che non puo', per sua natura, essere trascritta in atto.

Tuttavia la prassi, genera diverse trascrizioni, che possono pure essere eseguite autonomamente.

Perche' previste dalla legge.
Ciascuna dettata, dal suo bravo articolo del codice civile, che le identifica.

Come il verbale di pubblicazione di testamento.
L'accettazione di eredita' espressa o tacita. La rinunzia ad azione di riduzione.

La preparata @francesca63, che e' assai piu' teorica di me, sapra' sicuramente indicarti con piu precisione, gli articoli che li prefissano.

Norme, che tuttavia, dovrebbe sapere pure il tuo avvocato.
Sempre ammesso che viva di questo.

Diversamente a sentir lui, verrebbe meno, uno tra i principi fondamentali del nostro ordinamento.
Che e' quello della libera negoziazione tra le parti.
Oppure quello delle ultime volonta' espresse da un soggetto morente.

Con la conseguenza, che sia impossibile poter lasciare un appartamento, alla propria amante, oppure alla seconda o alla terza moglie.

Tipologie negoziali, che invece, accadono tutti i giorni.
 
Ultima modifica:

ThePit

Nuovo Iscritto
Privato Cittadino
Grazie delle esaustiva risposta Piersilvio

"Tuo fratello, se davvero fa' l'avvocato, dovrebbe saperlo."
"Norme, che tuttavia, dovrebbe sapere pure il tuo avvocato.
Sempre ammesso che viva di questo."

Non è comunque con toni simili che si arriva a un dialogo chiarificatore. Io sono qui proprio per confrontarmi con la vostra esperienza. e per chiedere quali altri accertamenti o quali altre operazioni posso fare.

Diciamo che concordo con la tua visione in buona parte, anche io "di logica" vedo una possibile tutela da parte dello stato, ma a 30 anni con un figlio di 6 e uno in arrivo permettimi giustamente di affidarmi a chi, in qualche modo, la legge l'ha studiata nelle sue enormi controversie.

Vorrei evitare, qualora possibile, di vedermi bussare alla porta nell'immediato domani una coppia di Buenos Aires che "pretende" da me qualcosa che io non vedo corretto che io debba dare, poichè da ciò che ho letto quando si tratta di impugnazione testamento o nullità di un testamento, la reazione a catena travolge anche l'acquirente finale. Insomma se a questo parente presunto spetta la casa la legge tutela il parente presunto e gli da la casa, poco importa che tu hai 30 anni di mutuo da pagare.

Ecco perchè chiedo a voi. ecco perchè mio fratello, da avvocato e da parente, è preoccupato.
Grazie
 

PyerSilvio

Membro Storico
Agente Immobiliare
Grazie delle esaustiva risposta Piersilvio

"Tuo fratello, se davvero fa' l'avvocato, dovrebbe saperlo."
"Norme, che tuttavia, dovrebbe sapere pure il tuo avvocato.
Sempre ammesso che viva di questo."

Non è comunque con toni simili che si arriva a un dialogo chiarificatore. Io sono qui proprio per confrontarmi con la vostra esperienza. e per chiedere quali altri accertamenti o quali altre operazioni posso fare.

Diciamo che concordo con la tua visione in buona parte, anche io "di logica" vedo una possibile tutela da parte dello stato, ma a 30 anni con un figlio di 6 e uno in arrivo permettimi giustamente di affidarmi a chi, in qualche modo, la legge l'ha studiata nelle sue enormi controversie.

Vorrei evitare, qualora possibile, di vedermi bussare alla porta nell'immediato domani una coppia di Buenos Aires che "pretende" da me qualcosa che io non vedo corretto che io debba dare, poichè da ciò che ho letto quando si tratta di impugnazione testamento o nullità di un testamento, la reazione a catena travolge anche l'acquirente finale. Insomma se a questo parente presunto spetta la casa la legge tutela il parente presunto e gli da la casa, poco importa che tu hai 30 anni di mutuo da pagare.

Ecco perchè chiedo a voi. ecco perchè mio fratello, da avvocato e da parente, è preoccupato.
Grazie

Esporre gli argomenti, in maniera cruda e brutale, giova alla comprensione.

Resta inteso che non vi e' nulla di personale.

Di figli ne ho tre.
Oltre a quattro o cinque mutui e leasing da pagare.
Forse pure sei.
Non ricordo bene.

Tanto per dirti, che questi sono i problemi comuni, di tutti noi.

Detto questo, nel caso di specie, le norme prevedono e consentono si' azioni di rivalsa.
Salvo che cio' sia ancora possibile.

Nel finale, vorrei proprio vederla, la coppietta di Buenos Aires, riuscire a mettere le mani sopra ad un tuo diritto universale.

Specie se gravato da un'iscrizione ipotecaria.
 

francesca63

Moderatore
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Privato Cittadino
ACQUISTATA dalla moglie negli anni 60
CEDUTA al marito con testamento olografo e conseguente successione nel 98
CEDUTA alla badante con testamento olografo e conseguente successione nel 2016
Per la successione della moglie del 98 sono ampiamente trascorsi i termini per impugnare il testamento
Per la successione del marito , a meno che si contesti l'autenticità del testamento, non vedo quale sia il problema, e perché cercare eventuali fratelli.
In questo caso la legge non impone che una quota parte di eredità venga devoluta in favore dei fratelli del defunto: in assenza di coniuge, figli e ascendenti, pertanto, il de cuius poteva disporre dell’intero asse ereditario a suo piacimento e, laddove avesse nominato erede universale la badante, lo avrebbe fatto legittimamente.
In realtà se lei accetta il testamento (procedura obbligatoria comunque) io dovrei temere esclusivamente eventuali rivalse che potrebbero mettere in discussione la mia buona fede come compratore.
Rivalse di chi ? Solo eventuali figli potrebbero impugnare per lesione di legittima (non i fratelli) .
Se a tutt'oggi non risultano figli, la tua buona fede è palese.
Non puoi essere considerato in mala fede se le risultanze anagrafiche famigliari non
comprendono figli. Non puoi mica essere ritenuto responsabile se, al termine di un eventuale processo per il riconoscimento postumo della paternità (ipotesi quasi impossibile senza congiunti vivi con cui confrontare il DNA) ,fosse dichiarata l'esistenza di figlio ora ignoto, spuntato dal nulla dopo tanti anni di silenzio.

Quale è nel concreto la preoccupazione di tuo fratello, che, mi pare di capire, il notaio non condivide ?
 

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