giannelmo

Membro Attivo
Professionista
Questa è la formula utilizzata, comunque su istanza formale il Comune è obbligato ad emanare specifica determina :
Prezzo Imposto = Valore iniziale x (indice ISTAT attuale / indice ISTAT iniziale) a cui va applicato l’indice di vetustà per immobili resi agibili da meno dieci anni ; oltre dieci anni e aventi meno di venti etc.
L'indice di vetustà va applicato al solo costo del fabbricato, infatti il prezzo di cessione è costituito da tre addendi: costo del fabbricato + costo del terreno + costo degli oneri di urbanizzazione. Ovviamente non ha senso applicare la vetustà al terreno o agli oneri di urbanizzazione. Per questo non è molto semplice "ricostruire" il PMC, anche perché le convenzioni sono scritte apposta per essere "interpretate" nel modo più conveniente da chi sarebbe tenuto ad applicarle.
 

Giusto

Membro Junior
Privato Cittadino
Certo, necessita verificare bene cosa c'è scritto nell'atto di vendita originario o di assegnazione. Concordo pienamente con le difficoltà di interpretazione che riflettono in generale il sistema Italia .
 

sandroxxx

Membro Attivo
Privato Cittadino
Salve a tutti,
ho scandagliato il forum e questo 3d in relazione all'argomento in ogetto ma non ho trovato risposta.
Vorrei sottoporvi il quesito.
Stiamo cercando di vendere un appartamento a Roma zona spinaceto e la famiglia che vi abita è prima ed unica proprietaria del cespite, dall'allora cooperativa (GesCal poi assirbita da IACP).
La soria:
Nell'atto notorio dell'immobile, riporta che con legge del 14 Febbraio 1963 n.60 le GesCaL hanno edificato in Roma località Spinaceto alcuni immobili.
La predetta gestione è stata poi secondo il disposto dell'art. 13 del D.P.R. 30/12/1972 (con effetto del 31/12/73)soppressa e che a norma dell'art. predetto, i beni immobili di proprietà degli enti soppressi vengono devoluti allo IACP,
con regolare trascrizione in conservatoria nel '75, divenendo al proposito titolari di tutte le situazioni attive e passive inerenti gli immobili di cui hanno acquistato la proprietà.
Successivamente le suddette IACP ai sensi dell'art. 29 legge 14/2/1963 n.60 trasferisce in proprietà alla suddetta famiglia la proprietà di quota indivisa di 4,05 millesimi dell'area del settore urbanistico (x) del piano di zona 46 (Spinaceto) area trasferita dal comune di Roma alle GesCaL con atto in data 12/1973
Apro qui una parentesi, in questo atto di trasferimento del 1973 il comune di Roma VENDE con tanto di cifra bella sostanziosa alle GesCal ca. 2 ettari di area territoriale in quella zona,dunque con tale atto il comune esce dalla proprietà del terreno ove poi le GesCaL hanno costruito questi immobili.
Successivamente con atto del '77 lo IACP (che rilevarono le allora soppresse GesCal) hanno trasferito la proprietà dell'ppartamento alla suddetta famiglia proprietaria.
Nell'atto di trasferimento come già accennato si parla di trasferimento di proprietà tra IACP e il proprietario, di quota indivisa in millesimi dell'area del settore urbanistico 46 e prosegue sottolineando che l'acquirente prende in
assegnazione l'appartamento con una iscrizione di ipoteca, peraltro ad oggi non più in essere.
Il punto ora qual'è?
Nella stessa palazzina hanno rogitato tre appartamenti recentemente, anche con l'ausilio di un mutuo e tutto è passato tranquillamente, considerando che sono tre notai diversi, nemmeno lo stesso!
Mutui passati, rogiti fatti con menzione sull'atto del diritto di superficie ma non più riportati negli ultimi atti readatti da questi notai.
La dicitura che però accomuna tutti i "precedenti" atti notori di questi appartamenti, è la menzione del diritto di superficie e che il proprietario non poteva alienare l'immobile prima di 10 anni (ormai passati).
Dunque la perplessità è questa, l'appartamento in oggetto può essere alienato senza problemi di gravami sulle spalle a mercato libero?
Considerando che i notai che hanno rogitato i tre appartamentio della stessa palazzina, hanno ritenuto procedere in riferimento "unicamente" all'atto notorio sopra menzionato, cito..."1973 il comune di Roma VENDE con tanto di cifra bella
sostanziosa a 9 zeri, alle GesCal ca. 2 ettari di area territoriale in quella zona",dunque con tale atto il comune esce dalla proprietà del terreno ove poi le GesCaL hanno costruito questi immobili".
Qui la domanda... non essendo più il comune proprietario della superficie, il diritto sussiste ancora o no?
Può tale diritto risultare ancora in essere sulla superficie dell'immobile in oggetto, perchè ereditato dal comune di Roma e di nuovo riproposto dalle allora GesCaL?
Dovendo venderlo ora è sufficiente quanto in mano (ossia il vecchio atto tra comune e GesCaL) o occorre una qualche altra certificazione?
C'è sia l'atto di vendita tra comune e GesCaL, che l'attuale ultimo atto tra IACP (erede delle vecchie assorbite GesCaL) e attuale proprietario ove però si menziona ancora questo gravame...qui c'è infatti il dilemma!
Grazie per quanti hanno avuto la pazienza nel leggere il papiro, sperando di aver bene esposto il problema.
Spero di avere lumi da voi illustri.
Grazie.
 

giannelmo

Membro Attivo
Professionista
Salve a tutti,
ho scandagliato il forum e questo 3d in relazione all'argomento in ogetto ma non ho trovato risposta.
Vorrei sottoporvi il quesito.
Stiamo cercando di vendere un appartamento a Roma zona spinaceto e la famiglia che vi abita è prima ed unica proprietaria del cespite, dall'allora cooperativa (GesCal poi assirbita da IACP).
La soria:
Nell'atto notorio dell'immobile, riporta che con legge del 14 Febbraio 1963 n.60 le GesCaL hanno edificato in Roma località Spinaceto alcuni immobili.
La predetta gestione è stata poi secondo il disposto dell'art. 13 del D.P.R. 30/12/1972 (con effetto del 31/12/73)soppressa e che a norma dell'art. predetto, i beni immobili di proprietà degli enti soppressi vengono devoluti allo IACP,
con regolare trascrizione in conservatoria nel '75, divenendo al proposito titolari di tutte le situazioni attive e passive inerenti gli immobili di cui hanno acquistato la proprietà.
Successivamente le suddette IACP ai sensi dell'art. 29 legge 14/2/1963 n.60 trasferisce in proprietà alla suddetta famiglia la proprietà di quota indivisa di 4,05 millesimi dell'area del settore urbanistico (x) del piano di zona 46 (Spinaceto) area trasferita dal comune di Roma alle GesCaL con atto in data 12/1973
Apro qui una parentesi, in questo atto di trasferimento del 1973 il comune di Roma VENDE con tanto di cifra bella sostanziosa alle GesCal ca. 2 ettari di area territoriale in quella zona,dunque con tale atto il comune esce dalla proprietà del terreno ove poi le GesCaL hanno costruito questi immobili.
Successivamente con atto del '77 lo IACP (che rilevarono le allora soppresse GesCal) hanno trasferito la proprietà dell'ppartamento alla suddetta famiglia proprietaria.
Nell'atto di trasferimento come già accennato si parla di trasferimento di proprietà tra IACP e il proprietario, di quota indivisa in millesimi dell'area del settore urbanistico 46 e prosegue sottolineando che l'acquirente prende in
assegnazione l'appartamento con una iscrizione di ipoteca, peraltro ad oggi non più in essere.
Il punto ora qual'è?
Nella stessa palazzina hanno rogitato tre appartamenti recentemente, anche con l'ausilio di un mutuo e tutto è passato tranquillamente, considerando che sono tre notai diversi, nemmeno lo stesso!
Mutui passati, rogiti fatti con menzione sull'atto del diritto di superficie ma non più riportati negli ultimi atti readatti da questi notai.
La dicitura che però accomuna tutti i "precedenti" atti notori di questi appartamenti, è la menzione del diritto di superficie e che il proprietario non poteva alienare l'immobile prima di 10 anni (ormai passati).
Dunque la perplessità è questa, l'appartamento in oggetto può essere alienato senza problemi di gravami sulle spalle a mercato libero?
Considerando che i notai che hanno rogitato i tre appartamentio della stessa palazzina, hanno ritenuto procedere in riferimento "unicamente" all'atto notorio sopra menzionato, cito..."1973 il comune di Roma VENDE con tanto di cifra bella
sostanziosa a 9 zeri, alle GesCal ca. 2 ettari di area territoriale in quella zona",dunque con tale atto il comune esce dalla proprietà del terreno ove poi le GesCaL hanno costruito questi immobili".
Qui la domanda... non essendo più il comune proprietario della superficie, il diritto sussiste ancora o no?
Può tale diritto risultare ancora in essere sulla superficie dell'immobile in oggetto, perchè ereditato dal comune di Roma e di nuovo riproposto dalle allora GesCaL?
Dovendo venderlo ora è sufficiente quanto in mano (ossia il vecchio atto tra comune e GesCaL) o occorre una qualche altra certificazione?
C'è sia l'atto di vendita tra comune e GesCaL, che l'attuale ultimo atto tra IACP (erede delle vecchie assorbite GesCaL) e attuale proprietario ove però si menziona ancora questo gravame...qui c'è infatti il dilemma!
Grazie per quanti hanno avuto la pazienza nel leggere il papiro, sperando di aver bene esposto il problema.
Spero di avere lumi da voi illustri.
Grazie.

Il Comune di Roma nella pagina della FAQ inerenti i diritti di superficie, dice che bisogna contattare l'ente proprietario dei terreni per sapere se bisogna affrancare o no. In questo caso l'ATER, visto che gli IACP sono stati sostituiti da questi enti.
 

sandroxxx

Membro Attivo
Privato Cittadino
Ho letto quanto sopra detto da Raf_75 ma queste indagini riguardano gli affitti !
La nostra situazione è ben diversa, qui abbiamo acquistato con regolare atto notarile. Che si legga bene quanto ho scritto nel mio post!!
Grazie a chi avrà un suggerimento, un qualsivoglia parere!
La nostra compravendita non centra con le truffe degli affitti, non si è mai stati in affitto ma abbiamo acquistato.
 
U

Utente Cancellato 67606

Ospite
precisazione di cesare felice giuliani - presidente consiglio notarile di roma.

da "la repubblica" 8.2.2018Vedi l'allegato 15266
Mi ero ripromesso di non interessarmi più a questa storia, ma non ho resistito: a me sinceramente la posizione dei notai fa davvero divertire!

Il vero problema di tutta questa situazione nasce da loro! Se il Comune di Roma non avesse interpretato la legge in vigore rilasciando nullaosta a go-go e se TUTTI i notai di Roma non avessero rogitato le compravendite a causa del PMC, non saremo di certo in questo marasma. In pratica secondo la logica del nostro Stato Italiano, il cittadino dovrebbe avere competenze da fine giurista, là dove persino l'interpretazione del comune e dei notai è stata (in qualche modo) sbagliata, e doveva ragionare con la propria testa.

Bastava fa rispettare la legge per tutti, e la cosa sarebbe finita la!

Poi leggo di gente che ha acquistato un appartamento in diritto di superficie a prezzo di libero mercato già 15 anni fa, quindi neanche ci si può sfogare con il responsabile che ha siglato questi nullaosta, perchè a quanto pare questa prassi andava avanti (davvero) da oltre 20 anni. A me piacerebbe conoscere, anche come prova da portare in tribunale, quante compravendite a Roma, dal primo proprietario, sono avvenute rispettando il prezzo massimo di cessione negli ultimi 20 anni: secondo me neanche una!

Ma venire qua a sfogarsi non serve a niente, ci vorrebbe una vera protesta sociale COESA...
 

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