Rudyaventador

Membro Attivo
Professionista
Ancora a puntualizzare l’ ovvio.
Come quello che vi sia da sborsare l’IVA.

Non mi meraviglierei, se ti scoprissi ad essere uno di quei legali, che consigliano prima di emettere fattura e poi nota di credito.

Tu e pecorella bianca qua..
State qui a voler insegnare diritto.

Ma quelli come noi, da oltre vent’anni sulla piazza, sono quelli che vi hanno pagato,che capiscono dove avete sbagliato e che molto spesso venite a cercare, col cappello in mano a chiedere le pratiche.

Chissenefrega se tu sei avvocato ed io no.

Senza i clienti il tuo sapere non conta nulla.

Se vai dai parafangari mica è colpa mia .......e dato che non sono di primo pelo so bene come vanno le cose e nessun Avvocato va col cappello in mano da nessuno , siete litigiosi di vostro e instaurate cause del cavolo , ingolfate le procure con denuncie del cavolo , e quando avete il problema altro che cappello versate lacrime , poi nel penale basta un avviso di garanzia e diventa come un processo per mafia magari per una stupidaggine quindi meglio che moderi le considerazioni.

Gia ti ho detto in tutte le professioni esistono pecore nere ma questo non abilita a nessuna generalizzazione.

Puoi conoscere quattro cose pratiche di diritto ma di di diritto non sai una mazza questo detto ben crudo. Le cause dove serve l espressione piena di competenze e professionalità massima , non sono tutte queste che si rinvengono qui , ma sono ben altre , con cio senza togliere che l Avvocato che opera professionalmente garantisce sempre l adeguata professionalità da dedicare al caso anche se minore.

La seconda parte mi è chiara mentre la prima no, potresti rispiegarmi per favore?

Se citi in giudizio berlusconi rivendicando la proprietà di Villa arcore è una causa temeraria . Dato che in un procedimento sommario ed altresì ove non viene coinvolta una parte , l opposizione che fa scaturire una causa piena , anche se il debitore ha torto pieno , dato che si sta opponendo per far valere el sue ragioni e prove , che prima non ha potuto esprimere , questo impedisce l eventuale riconoscimento a favore del altra parte dei danni per causa temeraria che non è automatica ma anche questa va provata.

Quindi nessuna conseguenza se non la normale soccombenza ed eventuali danni e la condanna alle spese legali ( liquidate dal Giudice e non su parcella del professionista) sostenute dalla parte vittoriosa.
 
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-csltp-

Membro Assiduo
Agente Immobiliare
quindi il succo del discorso è che se due mi scavalcano anche dopo che ho fatto una proposta scritta l’unica cosa che rischio di smenarci è la parcella perché il rimborso delle spese legali lo sceglie il giudice senza tenere conto della parcella.

Non è quello che dico dall’inizio?
 

PyerSilvio

Membro Storico
Agente Immobiliare
Puoi conoscere quattro cose pratiche di diritto ma di di diritto non sai una mazza questo detto ben crudo.

Non vedo a cosa mi servirebbe, saperne quanto te, considerato che mi occupo di altro.
Cosi’, a differenza tua, ho il diritto legittimo il mio, di poter essere ignorante.

Talune altre tue argomentazioni, come tuo solito, si rilevano grottesche.
Come se gli agenti immobiliari, anziche’ incassare mediazioni, siano dediti ad intraprendere cause, ingrassando saccenti procuratori vari.

Nel finale ti ribadisco quanto esposto sopra.

Di voi ne conosco parecchi.

Che poi vengono scodinzolando alla ricerca di pratiche.

A volte mi vien da ridere.

A vederli prima con la loro stupida aria da superiori e poi andando cercando lavoro, a chi va’ tutti i giorni suonando i campanelli.
 

Rudyaventador

Membro Attivo
Professionista
ribadisco quelli che descrivi vengono chiamati nel settore "parafangari" .. gli avvocati bravi esistono , ma non lavorano a prezzi da assistenza mutua, si vede che ti imbatti in professionisti scarsi se è cosi come dici , poichè anche l immagine e la dignità professionale fa parte del calibro del professionista.

Nessuno sta dicendo che gli agenti immobiliari stiano li per fare cause , sarebbero dei pessimi agenti se avessero sempre cause, e aggiungo che in tute le cause del genere c era in mezzo sempre un Ai scarso e gran parte di estrazione network , vui scarsi nel mestiere nei confronti dei clienti vuoi scarsi nel tutelare i loro interessi , ne avessi mai avuta una da Agenti professionali che seppur numerosi in anni di esperienza si conoscono, mai una !
 

PyerSilvio

Membro Storico
Agente Immobiliare
ribadisco quelli che descrivi vengono chiamati nel settore "parafangari" .. gli avvocati bravi esistono , ma non lavorano a prezzi da assistenza mutua, si vede che ti imbatti in professionisti scarsi se è cosi come dici , poichè anche l immagine e la dignità professionale fa parte del calibro del professionista.

Nessuno sta dicendo che gli agenti immobiliari stiano li per fare cause , sarebbero dei pessimi agenti se avessero sempre cause, e aggiungo che in tute le cause del genere c era in mezzo sempre un Ai scarso e gran parte di estrazione network , vui scarsi nel mestiere nei confronti dei clienti vuoi scarsi nel tutelare i loro interessi , ne avessi mai avuta una da Agenti professionali che seppur numerosi in anni di esperienza si conoscono, mai una !


LA DOTTORESSA IN LEGGE

«Ma io sarò avvocato o parafangaro?»


Adesso Silvia è preoccupata. Perché il suo sogno è fare l'avvocato
ma la sua paura è diventare parafangaro. Cioè, tradotto dallo slang romanesco, campare faticosamente di piccole cause per incidenti stradali amorevolmente passate da parenti e amici. Eppure Silvia Vitelli è una ragazza in gamba. Si è laureata in tempo all'università di Tor Vergata, ha cominciato subito la pratica legale, ha vinto un dottorato in diritto costituzionale ed ha pure messo su con alcuni amici l'associazione Giovani per la Costituzione che va in giro per le scuole di Roma ad insegnare diritti e doveri tra un'ora di matematica ed una di storia. Perché a soli 25 anni è già preoccupata? «Perché ho subito capito che la strada è lunga e il cammino incerto».

Il primo problema è stato trovare uno studio dove fare la pratica di due anni necessaria per tentare la lotteria dell'esame di Stato. «Sono stata fortunata perché sono andata a lavorare nello studio della madre di due miei amici. Naturalmente senza prendere un euro». È la regola, i più fortunati possono sperare in un rimborso spese. Ma in Germania, ad esempio, non funziona così. Anche lì la pratica dura due anni ma viene pagata direttamente dai Lander, cioè dai singoli Stati della federazione. Silvia ha imparato quello che poteva imparare e dopo sei mesi ha deciso di cambiare strada. Ha presentato domanda per fare il praticantato presso l'avvocatura dello Stato. Esame per titoli, valgono il voto di laurea e i voti degli esami più importanti. «Sono entrata e l'esperienza è positiva», dice recuperando un briciolo di ottimismo. Per evitare di fare il parafangaro ha puntato in alto ma anche qui si lavora gratis e c'è un problema in più. «Finita la pratica non c'è la possibilità di rimanere come per quelli che escono da uno studio normale. Si può tentare il concorso ma è difficilissimo».


E allora non resta che il giro delle sette chiese alla ricerca di uno studio che offra almeno un rimborso spese. Ed è qui che cominciano i guai seri. Silvia ha cominciato a sondare il terreno ma si è già fatta un'idea chiara. È stata proprio lei a raccogliere le interviste ai giovani avvocati che sono servite a costruire il rapporto del Cnel e del Forum dei giovani. Interviste anonime perché il precario ha paura di mettere nome e cognome, il ritornello della flessibilità dice che «qui fuori c'è la fila» e i mugugni non fano punteggio. Dai suoi tentativi e da quelle interviste Silvia ha capito che le strade sono due: «Chi lavorava in uno studio aveva un parente o un amico che già faceva l'avvocato. I miei genitori sono dipendenti pubblici e quindi non è aria». E l'altra strada? «I grandi studi dove sei dipendente. Spesso cominci con il fare le fotocopie o poco più, ti danno un rimborso spese che può essere anche di 300 euro... e come si fa a campare?». Lo spettro è sempre quello, il parafangaro. E infatti Silvia ha deciso di lasciarsi aperte altre strade: «Il dottorato di ricerca che sto facendo mi piace». Ma non pensa alla carriera universitaria perché anche lì sa che la strada è lunga e perigliosa: «No, il dottorato può valere per fare il concorso in magistratura. Certo, non è la libera professione. Però...».

Lorenzo Salvia
19 marzo 2009
 

Rudyaventador

Membro Attivo
Professionista
Il discorso dell' Avvocatura è ampio , vi sono criticità e necessita di riforme ,da un lato , occorrerebbe un collegamento tra università e professione dal altro, e non ultimo in questo scenario complesso , per contro molti non capiscono che la libera professione non è solo essere profondi conoscenti del diritto è come un impresa è anche commerciale ed organizzare i diversi fattori di un impresa , e l universita non lo insegna e certe doti sono personali o le hai o non le hai. In ultimo il praticantato è duro molto duro ma necessario , questa è la professione , e se vai fuori il praticantato significa che non è quello il tuo mestiere e devi rivolgerti ad altri campi , giurisprudenza non si significa solo avvocato ce ne sono tanti di mestieri conseguenti a questa laurea .

Vanno risolti per i giovani alcuni problemi e criticità , ma la soluzione non è abolire la selezione o fai l esame di stato o la selezione la si fa al università , a mio avviso il sistema praticantato ed esame stato è il piu idoneo e secondo me andrebbe rafforzato , per garantire professionisti e fare selezione verso chi non è portato e non ha le capacità necessarie per svolgere questa professione,onde evitare abilitati CHE PERDONO ANNI PREZIOSI PER POI NECESSARIAMENTE RIVOLGERSI AD ALTRI MESTIERI.
 

Graf

Nominato ad Honorem
Membro dello Staff
Privato Cittadino
A proposito...
L'esame di abilitazione alla professione forense sarà, dal 2018, più difficile anche se, ormai, i buoi sono scappati (... sovrabbondanza di legali in rapporto alle esigenze...),
Il prossimo esame di abilitazione si svolgerà senza che i candidati abbiano più la possibilità di consultare i codici commentati.
Trionferà il nozionismo mnemonico?
 
Ultima modifica:

Caterina2014

Membro Ordinario
Privato Cittadino
Non vedo a cosa mi servirebbe, saperne quanto te, considerato che mi occupo di altro.
Cosi’, a differenza tua, ho il diritto legittimo il mio, di poter essere ignorante.

Talune altre tue argomentazioni, come tuo solito, si rilevano grottesche.
Come se gli agenti immobiliari, anziche’ incassare mediazioni, siano dediti ad intraprendere cause, ingrassando saccenti procuratori vari.

Nel finale ti ribadisco quanto esposto sopra.

Di voi ne conosco parecchi.

Che poi vengono scodinzolando alla ricerca di pratiche.

A volte mi vien da ridere.

A vederli prima con la loro stupida aria da superiori e poi andando cercando lavoro, a chi va’ tutti i giorni suonando i campanelli.

...l'ignoranza io la capisco, e la tollero...non tollero pero' l'arroganza di chi è ignorante e pensa di saperne piu' degli altri e si permette di offendere, per di piu' una moderatice accusa me di spargere informazioni errate, ora alla luce dell'intervento di chi il diritto lo conosce chiedo a lei di fare una bella riflessione su quanto scritto e di scusarsi

LA DOTTORESSA IN LEGGE

«Ma io sarò avvocato o parafangaro?»


Adesso Silvia è preoccupata. Perché il suo sogno è fare l'avvocato
ma la sua paura è diventare parafangaro. Cioè, tradotto dallo slang romanesco, campare faticosamente di piccole cause per incidenti stradali amorevolmente passate da parenti e amici. Eppure Silvia Vitelli è una ragazza in gamba. Si è laureata in tempo all'università di Tor Vergata, ha cominciato subito la pratica legale, ha vinto un dottorato in diritto costituzionale ed ha pure messo su con alcuni amici l'associazione Giovani per la Costituzione che va in giro per le scuole di Roma ad insegnare diritti e doveri tra un'ora di matematica ed una di storia. Perché a soli 25 anni è già preoccupata? «Perché ho subito capito che la strada è lunga e il cammino incerto».

Il primo problema è stato trovare uno studio dove fare la pratica di due anni necessaria per tentare la lotteria dell'esame di Stato. «Sono stata fortunata perché sono andata a lavorare nello studio della madre di due miei amici. Naturalmente senza prendere un euro». È la regola, i più fortunati possono sperare in un rimborso spese. Ma in Germania, ad esempio, non funziona così. Anche lì la pratica dura due anni ma viene pagata direttamente dai Lander, cioè dai singoli Stati della federazione. Silvia ha imparato quello che poteva imparare e dopo sei mesi ha deciso di cambiare strada. Ha presentato domanda per fare il praticantato presso l'avvocatura dello Stato. Esame per titoli, valgono il voto di laurea e i voti degli esami più importanti. «Sono entrata e l'esperienza è positiva», dice recuperando un briciolo di ottimismo. Per evitare di fare il parafangaro ha puntato in alto ma anche qui si lavora gratis e c'è un problema in più. «Finita la pratica non c'è la possibilità di rimanere come per quelli che escono da uno studio normale. Si può tentare il concorso ma è difficilissimo».


E allora non resta che il giro delle sette chiese alla ricerca di uno studio che offra almeno un rimborso spese. Ed è qui che cominciano i guai seri. Silvia ha cominciato a sondare il terreno ma si è già fatta un'idea chiara. È stata proprio lei a raccogliere le interviste ai giovani avvocati che sono servite a costruire il rapporto del Cnel e del Forum dei giovani. Interviste anonime perché il precario ha paura di mettere nome e cognome, il ritornello della flessibilità dice che «qui fuori c'è la fila» e i mugugni non fano punteggio. Dai suoi tentativi e da quelle interviste Silvia ha capito che le strade sono due: «Chi lavorava in uno studio aveva un parente o un amico che già faceva l'avvocato. I miei genitori sono dipendenti pubblici e quindi non è aria». E l'altra strada? «I grandi studi dove sei dipendente. Spesso cominci con il fare le fotocopie o poco più, ti danno un rimborso spese che può essere anche di 300 euro... e come si fa a campare?». Lo spettro è sempre quello, il parafangaro. E infatti Silvia ha deciso di lasciarsi aperte altre strade: «Il dottorato di ricerca che sto facendo mi piace». Ma non pensa alla carriera universitaria perché anche lì sa che la strada è lunga e perigliosa: «No, il dottorato può valere per fare il concorso in magistratura. Certo, non è la libera professione. Però...».

Lorenzo Salvia
19 marzo 2009

se vuoi ti posto un po di roba sugli agenti immobiliari... dai vai a fare il tuo lavoro...
 
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CheCasa!

Moderatore
Membro dello Staff
Agente Immobiliare
Come ho già scritto svariate volte, sono entrato in aula di tribunale per oltre 20 cause che il mio avvocato ha vinto sempre, tranne in un caso...

Sono tante? Sono troppe?
Il contenzioso si stabilisce in %. Avendo chiuso almeno 1.500 compravendite, e gestito almeno 4.000 trattative 20 cause sono lo 0,5%

Non ho mai emesso fattura in anticipo ma sempre dopo aver incassato la mediazione rispetto alla quale il mio avvocato, lo stesso nei miei 20 anni di attività, doveva dimostrare che io avessi diritto a percepirla (perchè l'onere della prova è dell'agente e non del cliente).

Qualcuno scrive che basta avere l'incarico, dimostrare la visita e reperire l'atto di compravendita per incassare la mediazione.

Ovviamente questo accade sulla carta. Se un cliente è disposto a scavalcarti per non pagare la mediazione non sarà prorprio un esempio di probità ed in tribunale sarà quasi sempre disposto, diciamo, per eleganza, a non tirar fuori tutta la verità.

Le strade percorse dagli avvocati delle controparti sono inoltre molto articolate. Si pensi, ad esempio, al problema tirato in ballo dai legali della parte acquirente, relativo alla mediazione atipica. Tesi appoggiata da alcune sentenze della cassazione ma, almeno per la mia esperienza, troppo complicata per il giudizio di primo grado, cui tutti gli avvocati si riferiscono, che vorrebbe non dovuta la mediazione da parte dell'acquirente in presenza di incarico in esclusiva.

Poi ci sono i tentativi di dimostrare l'assenza della media diligenza, e tutti i più impensabili modi di screditare l'agente immobiliare. Quando non sia presente addirittura la falsa testimonianza...

Senza contare la possibilità di accordi fraudolenti con colleghi che per un tozzo di pane potrebbero fingere di essere subentrati nella trattativa... (mi è capitato anche questo)!

Nel mio caso, trattando immobili di importi ridotti, si finisce per doversi presentare il più delle volte davanti al giudice di pace, con la possibilità di avere sentenze quasi ridicole. L'ultima che ho postato su questo forum, pur dandomi ragione, mi riduceva la mediazione in quanto era intervenuto nella trattativa un imbianchino (!!!), amico degli acquirenti, al quale sarebbe spettato parte del compenso... (???)

Nei casi pratici che mi riguardano, non ho quindi mai seguito la strada che, nella teoria, enuncia Pyer. Ritengo, visto anche il successo delle azioni promosse, che il mio avvocato mi abbia nel tempo ben consigliato...

Poi come ho sempre detto, non sono un avvocato, faccio un altro mestiere e mi limito a dire... non credete a me... non credete a Pyer... informatevi da chi abbia le giuste competenze...
 
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Bagudi

Fondatore
Membro dello Staff
Agente Immobiliare
.l'ignoranza io la capisco, e la tollero...non tollero pero' l'arroganza di chi è ignorante e pensa di saperne piu' degli altri e si permette di offendere, per di piu' una moderatice accusa me di spargere informazioni errate, ora alla luce dell'intervento di chi il diritto lo conosce chiedo a lei di fare una bella riflessione su quanto scritto di scusarsi

Pensa un pò.: si direbbe che quello che si informa su Google sia principalmente tu, che hai proferito inesattezze a destra e a manca.

Abbi almeno il buon senso di non eccedere nei tuoi giudizi.
 

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