giannelmo

Membro Attivo
Professionista
@giannelmo il tuo messaggio rappresenta esattamente il finto perbenismo di cui parlavo. Quello che hai scritto alle mie orecchie suona semplicemente come una serie di pretesti, ma ammettiamo che siano questioni di rilevanza, mi domando: che colpa hanno i venditori in tutto questo? MADDAI!!!

La verità (triste) è che questa sentenza ha deluso il 99% degli acquirenti e tutti gli avvocati che non vedevano l'ora di mettere qualcosa dentro lo stomaco.

Che tristezza signori, dove siamo arrivati :disperato:

Sarà anche finto perbenismo, ma è la triste realtà, la quale dice che essendo i due unici responsabili, il comune ed i notai, intoccabili, ci vanno di mezzo i deboli.
Cosa dovrebbe fare uno che ha acquistato a prezzo di mercato? Rassegnarsi?
Ormai è chiaro anche per i sassi che la sentenza salutata con tanto entusiasmo serve solo a dare l'assoluzione piena ai notai e al comune. E' puramente incidentale che allievi la posizione dei venditori (e, in un certo senso, anche quella dei compratori).
 

Bagudi

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Agente Immobiliare
Però anche cosa dovrebbe fare un venditore a cui hanno permesso - senza che lui fosse consapevole dell'inganno - di vendere a prezzo libero. Rassegnarsi ?
 
U

Utente Cancellato 67606

Ospite
@giannelmo comunque la sentenza obbliga al pagamento dell'affrancazione + interessi, quindi "rassegnarsi" mica tanto. In ogni caso ti ringrazio per la tua onestà.
 

giannelmo

Membro Attivo
Professionista
Però anche cosa dovrebbe fare un venditore a cui hanno permesso - senza che lui fosse consapevole dell'inganno - di vendere a prezzo libero. Rassegnarsi ?
In un Paese normale, pagherebbero tutto i funzionari comunali "distratti" ed i notai. Che sono proprio quelli che la sentenza di cui parliamo scagiona arrampicandosi sugli specchi.
Purtroppo se uno che ha comprato a prezzo di mercato intentasse causa per danni al notaio e/o al comune, il tribunale la giudicherebbe inammissibile.
 
U

Utente Cancellato 67606

Ospite
In un Paese normale, pagherebbero tutto i funzionari comunali "distratti" ed i notai. Che sono proprio quelli che la sentenza di cui parliamo scagiona arrampicandosi sugli specchi.
Purtroppo se uno che ha comprato a prezzo di mercato intentasse causa per danni al notaio e/o al comune, il tribunale la giudicherebbe inammissibile.
Il problema è che a molti sfugge la logica della sentenza, persino agli stessi avvocati che fanno finta di non capire! Se la legge, prima del 2015, era ondivaga per comune, notai, agenzie immobiliari e acquirenti, non si capisce per quale ragione debba essere crocifisso il venditore! Quindi a parità di "legge ondivaga", che ripeto lo era per tutti, l'unica cosa che può essere richiesta al venditore è il ripristino dei diritti di vendita dell'acquirente tramite affrancazione.

D'altra parte se la legge fosse stata chiara sin dall'inizio (per tutti), l'acquirente non avrebbe mai comprato a prezzi così alti, e il venditore non avrebbe venduto senza prima aver affrancato.

Mi sembra logico! Su questo concordiamo o no? L'unica cosa che dovrebbe essere richiesta, anche legalmente, è solo l'affrancazione, altrimenti ci sarà sempre qualcuno che se ne approfitterà pretendendo tutto "l'indebito".
 
U

Utente Cancellato 67606

Ospite
Io acquirente faccio causa per ripetizione dell’indebito al venditore chiedendo la differenza tra il prezzo massimo di cessione (PMC) e quanto effettivamente ho pagato. Il venditore si trova a dover sborsare cifre astronomiche per aver “dimenticato” di pagare l’affrancazione prima di vendere casa. E QUI NASCE L’INGHIPPO!!! In realtà il venditore non se lo è dimenticato, semplicemente non lo sapeva, ma il Comune gli aveva scritto che poteva vendere (nulla-osta), il Comune non ha istituito in tempo il sistema di pagamento delle affrancazioni, il notaio non ha verificato la convenzione, il notaio non lo ha informato dell'affrancazione: insomma, diciamocelo, il venditore non ha colpa! Il giudice era a conoscenza di questa situazione ed ha agito di conseguenza, ha condannato il venditore al pagamento dell’affrancazione, non di "tutto il cucuzzaro" come richiesto. Questo come linea di principio generale, poi ci saranno sicuramente casi specifici da analizzare.

Se qualcuno ha il coraggio di negare questa evidenza, è in cattiva fede.
 

EmiVal

Membro Attivo
Privato Cittadino
Io acquirente faccio causa per ripetizione dell’indebito al venditore chiedendo la differenza tra il prezzo massimo di cessione (PMC) e quanto effettivamente ho pagato. Il venditore si trova a dover sborsare cifre astronomiche per aver “dimenticato” di pagare l’affrancazione prima di vendere casa. E QUI NASCE L’INGHIPPO!!! In realtà il venditore non se lo è dimenticato, semplicemente non lo sapeva, ma il Comune gli aveva scritto che poteva vendere (nulla-osta), il Comune non ha istituito in tempo il sistema di pagamento delle affrancazioni, il notaio non ha verificato la convenzione, il notaio non lo ha informato dell'affrancazione: insomma, diciamocelo, il venditore non ha colpa! Il giudice era a conoscenza di questa situazione ed ha agito di conseguenza, ha condannato il venditore al pagamento dell’affrancazione, non di "tutto il cucuzzaro" come richiesto. Questo come linea di principio generale, poi ci saranno sicuramente casi specifici da analizzare.

Se qualcuno ha il coraggio di negare questa evidenza, è in cattiva fede.

Vedo che siamo ancora a discutere delle colpe dei "venditori" e degli "acquirenti", di temi che dovrebbero essere "chiusi", ormai, da mesi.

A questo punto, se non siamo in grado di tornare ad essere cittadini, prima ancora che venditori o acquirenti, la colpa di quello che accade è solo nostra.

E' penoso stare ancora a parlare di questa roba: abbiamo compreso mesi e mesi fa che chi ha venduto era in totale buona fede e chi ha comprato era in totale buona fede.

Le responsabilità le abbiamo individuate, ormai: in molti casi hanno anche un nome e un cognome.

Ma se non torniamo ad essere cittadini, allora l'etica e la giustizia di cui parliamo, che valgono solo quando siamo colpiti direttamente, rimangono categorie vuote, un'etica e una giustizia da quattro soldi.

E' una battaglia etica che vale solo se siamo colpiti in prima persona: se siamo acquirenti rimasti col cerino in mano allora siamo povere vittime e chi ci ha venduto senza affrancare è un selvaggio speculatore; se siamo venditori cui è giunta una richiesta di ripetizione dell'indebito versato, allora siamo povere vittime di sciacalli speculatori.

A tutti gli altri (il 99,9% delle persone) che, solo per puro caso o perché non se ne sono ancora accorti, non sono per ora coinvolti in questa roba, non gliene frega una mazza.

Non funziona così: solo incidentalmente chi è venditore non è acquirente, e chi non è acquirente non è diventato venditore a sua volta.
Allora, chissenefrega se sei venditore o acquirente, e chissenefrega se non devi vendere.

Su centinaia di migliaia di persone coinvolte direttamente in questo assurdo problema, negli ultimi tre anni ne avrò conosciute una decina che hanno interesse a risolverlo per se stessi, per coloro che stanno subendo disagi in genere, per coloro che (venditori o acquirenti) non dormono più la notte e per i propri figli.

Se continuiamo a pensare all'etica solo per i cavoli nostri, solo perché siamo acquirenti o venditori all'interno dei dieci anni di prescrizione, non otterremo mai niente: è in questa nullità sociale che si colloca la battaglia tra venditori e acquirenti.
Nel silenzio delle istituzioni, di cui siamo tutti gravemente complici, uno cerca di tutelarsi come può, spesso mettendo da parte un'etica che non esiste.

A nessuno frega niente di questa situazione, perché "tanto non devo vendere": ma cosa vi aspettate, se il grado di senso civico imperante è questo? Ancora parlate di finto perbenismo?

A Torraccia, dove ci siamo incontrati diverse volte con poche decine di cittadini, solo un centinaio di persone hanno scelto di far causa al comune per riconoscere il diritto a non affrancare: dove sono le altre migliaia di proprietari che potrebbero agire legalmente?

Quando abbiamo deciso di impugnare la delibera 46/2017 col cdq Vigne Nuove, ho appeso qui nel mio quartiere i volantini che pubblicizzavano il ricorso al Presidente della Repubblica.
In diversi casi, me li hanno strappati via: qualcuno mi ha anche accusato di impaurire le persone.

Da qualche settimana è nata l'Unione dei Comitati dei Piani di Zona: quanti si sono iscritti? Quanti stanno partecipando agli incontri? A chi interessa.

Non parlate di etica o di perbenismo, questa roba ce la meritiamo.
 
Ultima modifica:
U

Utente Cancellato 67606

Ospite
Non parlate di etica o di perbenismo, questa roba ce la meritiamo.
No @EmiVal da te un'uscita del genere non me la sarei aspettata.

Guarda che gli acquirenti non hanno aderito a quelle iniziative perchè hanno preferito seguire "area taluna" o "associazione talaltra" che promettono lauti guadagni, a fronte di una spesa iniziale esigua, facendo leva su un cavillo legale: la mancata affrancazione. Io personalmente mi sono già arreso diversi mesi fa ed ho preferito non fare assolutamente nulla, ma vedo che alla fine i giudici si iniziano a muovere secondo logica (popolare).

Seguendo la tua logica, anche tu stesso ti stai muovendo per soli scopi personali, infatti non potendo fare causa al venditore, indossi le vesti del bene collettivo per poter ottenere l'affrancazione (che altrimenti dovresti pagare te).

Maddai, continuiamo a prenderci per i fondelli? Ma di cosa stiamo parlando???
 

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