Salvatore Basile

Nuovo Iscritto
Privato Cittadino
Salve,
sto tentando di acquistare un immobile proveniente da donazione.
Donazione del 26/6/1997 trascritto il 17/7/1997. Donante morto il 24/07/2017 . Moglie che era in comunione dei beni in vita.
La mia banca, Credito Emiliano nonostante in genere non accetta atti da donazione ha preso ugualmente in carico la pratica ed ha deliberato il mutuo nel merito. Ora si sono riservati di consultare una relazione preliminare del notaio per far luce su questa donazione.
Sto aspettando che il notaio mi dia la relazione preliminare ma intanto vorrei preparare il piano B: La credem mi dice he loro in genere (salvo eccezioni) non acceettano donazioni se gli effetti sono ancora presenti e nel caso possono presentarmi ad una lora banca consociata che di fatto in cambio di assicurazione sicura per donazione delibera. Vorrei sapere se qualcuno degli esperti mi può dire qualcosa su questa donazione, visto il tempo trascorso (+ di 20 anni) e a quale banca posso rivolgermi perchè certamente fanno mutui anche da donazioni. Vorrei avere delle alternative alla Banca consociate di Credem di cui non conosco nemmeno il nome.
Grazie mille per l'aiuto ed i pareri
Saluti
 

francesca63

Moderatore
Membro dello Staff
Privato Cittadino
I venti anni dalla donazione sono passati (tra l’altro prima della morte del donante) , quindi non credo avrai problemi ad avere il mutuo, indipendentemente dalla banca.
Non dovrebbe servirti il piano B
 

manucris

Membro Junior
Agente Immobiliare
Mi è capitato che, anche dopo 20 anni dalla donazione, nel momento in cui il donante muore, è come se si rimettesse in discussione tutto l'asse patrimoniale del donante. Nel tuo caso dal 2017.
La banca, se non previa assicurazione, a copertura di eventuale rivendicazione o riduzione della proprietà da qualsiasi erede conosciuto o sconosciuto, potrebbe non approvare il mutuo.
Nel tuo caso, dovresti stipularla per circa 9 anni, termine di 10 anni dalla morte del donante.
Se il caso è uguale, potresti dover optare per il piano B.
 

francesca63

Moderatore
Membro dello Staff
Privato Cittadino
Mi è capitato che, anche dopo 20 anni dalla donazione, nel momento in cui il donante muore, è come se si rimettesse in discussione tutto l'asse patrimoniale del del donante.
Dopo 20 anni dalla donazione non ci sono rischi per chi compra un immobile frutto di donazione.
Altro discorso riguarda gli eredi del de-cuis/donante e l'asse patrimoniale .
Da questo punto di vista chi ha ricevuto il bene in donazione (se la donazione ha leso la legittima di altro erede) rischia di dover restituire il valore del bene ricevuto e poi venduto.

a copertura di eventuale rivendicazione o riduzione della proprietà da qualsiasi erede conosciuto o sconosciuto,
Azioni possibili contro chi ha ricevuto la donazione, non contro chi ha acquistato il bene donato dopo venti anni dalla donazione.
L'acquirente non rischia niente.
 

Salvatore Basile

Nuovo Iscritto
Privato Cittadino
Grazie ad entrambe per i vostri commenti.
In effetti i dirigenti della banca facevano proprio il conteggio della distanza in anni dalla morte del donante a quando fece la donazione.
Nell'ipotesi malaugurata che la banca non mi concedesse il mutuo ed io volessi trovarne un'altra disposta a farlo, come mi consigliate di procedere?
Siccome infatti avrò già in mano la relazione preliminare del notatio meglio presentarla e mettere subito le cose in chiaro o meglio partire da zero e vedere cosa accade?
Sapete dirmi quali banche (di quelle tradizionali) potrebbero accettare di concedermi l mutuo?
 

Gratis per sempre!

  • > Crea Discussioni e poni quesiti
  • > Trova Consigli e Suggerimenti
  • > Elimina la Pubblicità!
  • > Informarti sulle ultime Novità
Alto