Ste89

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Privato Cittadino
Buonasera a tutti! Sono nuova del forum e vorrei il vostro aiuto in merito all’acquisto di un immobile gravato da diritto di abitazione.
Mio marito ed io siamo in trattativa (tramite agente immobiliare) per l’acquisto di un immobile. Sulla proposta che entrambi (venditore ed acquirente) abbiamo firmato ci sono due vincoli: la concessione del mutuo e l’eliminazione da parte del proprietario di un diritto di abitazione della cognata di quest’ultimo gravante sull’immobile. Dato che si è impossibilitati ad effettuare un unico atto, in quanto la banca ci concede il mutuo solo ed esclusivamente dopo che tale diritto viene eliminato, a chi spetta l’onere del pagamento al notaio dell’atto per l’eliminazione del diritto?
Spero di essermi spiegata bene e di aver inserito la domanda nel posto corretto. Grazie a chi saprà aiutarmi!
 

Albano50

Membro Assiduo
Privato Cittadino
Premesso che si può tranquillamente acquistare un immobile gravato dal diritto d'abitazione basta sapere che ci si andrà ad abitare quando verrà meno questa condizione... cioè alla morte dell'avente titolo.
Per rispondere alla tua domanda, se non avete concordato diversamente, spetta al proprietario provvedere a tutte le operazioni affinchè il bene sia pienamente vendibile e sostenere le relative spese.
 

francesca63

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Ma la cognata vive nell’immobile ?
Le avete mai parlato in sede di visite ?
Come sapete che è disposta a rinunciare al suo diritto ?

Mi pare un gatto che si morde la coda; la banca non concede il mutuo se permane il diritto di abitazione, e il venditore potrebbe non aver convenienza a spendere soldi di notaio (ne la cognata a rinunciare al suo diritto) se non c’è la certezza del mutuo.
 

Ste89

Nuovo Iscritto
Privato Cittadino
No la cognata non vive nell’immobile, vive in una casa di riposo e lei è disposta a rinunciare, le ha gia parlato l’agente immobiliare. In ogni caso è un vincolo che anche il proprietario si è impegnato a rispettare, pena la nullità della controproposta... tra l’altro di questo vincolo nessuno ce ne aveva mai parlato, fortunatamente l’abbiamo scoperto tramite un geometra di fiducia prima di firmare la controproposta, l’agente immobiliare dice che non ne sapeva nulla... ma ci ha anche detto che spetterebbe a noi pagare l’atto dal notaio, mentre la nostra banca ci dice che è un problema che deve essere risolto a monte tra venditore e titolare del diritto di abitazione... ed ora non sappiamo come comportarci...
 

Luna_

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Professionista
perché mai dovrebbe spettare a voi. È interesse del proprietario vendere. Come quando si fa la retrocessione dalla donazione. Mica la paga l acquirente. Voi attendete che l immobile sia libero. senza spesa alcuna.
 

francesca63

Moderatore
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Privato Cittadino
Dato che si è impossibilitati ad effettuare un unico atto, in quanto la banca ci concede il mutuo solo ed esclusivamente dopo che tale diritto viene eliminato, a chi spetta l’onere del pagamento al notaio dell’atto per l’eliminazione del diritto?
Mi discosto un po’ dal parere degli altri ; l’esigenza di eliminare il diritto di abitazione esistente prima del rogito è vostra, e non del venditore che ha l’obbligo di essere a posto solo al momento dell’atto, e non prima.
Quindi potrebbe essere saggio pagare voi il notaio, o comunque accordarsi per un pagamento a metà.
 

CheCasa!

Moderatore
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Agente Immobiliare
Buonasera a tutti! Sono nuova del forum e vorrei il vostro aiuto in merito all’acquisto di un immobile gravato da diritto di abitazione.
Mio marito ed io siamo in trattativa (tramite agente immobiliare) per l’acquisto di un immobile. Sulla proposta che entrambi (venditore ed acquirente) abbiamo firmato ci sono due vincoli: la concessione del mutuo e l’eliminazione da parte del proprietario di un diritto di abitazione della cognata di quest’ultimo gravante sull’immobile. Dato che si è impossibilitati ad effettuare un unico atto, in quanto la banca ci concede il mutuo solo ed esclusivamente dopo che tale diritto viene eliminato, a chi spetta l’onere del pagamento al notaio dell’atto per l’eliminazione del diritto?
Spero di essermi spiegata bene e di aver inserito la domanda nel posto corretto. Grazie a chi saprà aiutarmi!

Non riesco bene a capire la situazione... Ma mi esporrei come segue.

Il diritto di abitazione equivale ad una "quota" della proprietà. È come se a vendere fossero due soggetti e non uno solo. Trovo quindi molto strano che non sia possibile rogitare in un unico atto l'acquisto complessivo dell'intera proprietà, senza aggravio di spese e contestualmente alla stipula del mutuo.

Il problema potrebbe essere che, costituendo il diritto di abitazione un "quota" dell'intera proprietà, alla cognata dovrebbe andare una parte del prezzo il cui pagamento potrebbe non rientrare nei piani dell'altro venditore.

Se fosse così, l'atto con il quale uno dei venditori acquisterebbe il diritto di abitazione dall'altro, sarebbe ovviamente a carico loro e non tuo...
 
Ultima modifica:

francesca63

Moderatore
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Privato Cittadino
Non riesco bene a capire la situazione... Ma mi esporrei come segue.

Il diritto di abitazione equivale ad una "quota" della proprietà. È come se a vendere fossero due soggetti e non uno solo. Trovo quindi molto strano che non sia possibile rogitare in un unico atto l'acquisto complessivo dell'intera proprietà, senza aggravio di spese e contestualmente alla stipula del mutuo.
Da quello che ho capito io, il nudo proprietario (unico soggetto al quale è stata indirizzata la proposta), si è obbligato a vendere l’intero, quindi a procurarsi la rinuncia della titolare del diritto di abitazione. E questo potrebbe avvenire anche contestualmente al rogito.
La banca però, finché esiste il diritto di abitazione, non da l’ok per il mutuo .
Quindi l’esigenza di “togliere” in anticipo il diritto di abitazione è funzionale all’ottenimento del mutuo : questa è esigenza dell’acquirente, a cui il venditore potrebbe aderire, ma non è obbligato a sopportarne i costi .

L’alternativa potrebbe essere quella di rifare una proposta a entrambi ; in tal modo la banca avrebbe già maggior certezza sul buon esito dell’affare.
La cognata potrebbe così , contestualmente al rogito, rinunciare al suo diritto.
 

Ste89

Nuovo Iscritto
Privato Cittadino
Mi discosto un po’ dal parere degli altri ; l’esigenza di eliminare il diritto di abitazione esistente prima del rogito è vostra, e non del venditore che ha l’obbligo di essere a posto solo al momento dell’atto, e non prima.
Quindi potrebbe essere saggio pagare voi il notaio, o comunque accordarsi per un pagamento a metà.

Beh a dire il vero l’esigenza è del venditore, perché altrimenti avremmo dovuto pagare di meno l’abitazione se ce l’avessero venduto con il diritto...
 

francesca63

Moderatore
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Privato Cittadino
Beh a dire il vero l’esigenza è del venditore, perché altrimenti avremmo dovuto pagare di meno l’abitazione se ce l’avessero venduto con il diritto...
Se ve l’avesse venduta con il diritto della cognata esistente non ci potreste andare ad abitare.
Non mi pare un gran vantaggio.
 

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