Salve a tutti, innanzitutto complimenti per il forum!
Apro una nuova discussione per chiederVi un parere in merito ad una questione, mio padre un mese fa ha presentato una proposta di acquisto (subito accettata) per un appartamentino nel centro storico di un piccolo comune nel Viterbese, la cui costruzione è antecedente al 1967.
L'immobile è stato ristrutturato e modificato nell'ultimo decennio, da un trilocale è stato trasformato in bilocale, e sono state invertite la camera da letto con la sala/cucina e sono stati rifatti tutti gli impianti elettrico, idrico, allaccio gas e caldaia.
Durante la prima visita l'agente immobiliare ci ha informati che l'immobile differiva rispetto alla planimetria, che la proprietaria avrebbe incaricato un tecnico per sistemare la situazione urbanistico catastale prima del rogito e che non è stato richiesto il certificato di abitabilità, quindi l'eventuale richiesta sarebbe stata a carico di mio padre (entrambe le cose riportate nelle note della proposta).
inoltre nella proposta è presente la seguente dicitura:
l'immobile in oggetto verrà trasferito, al momento dell'atto notarile, nello stato di fatto e di diritto in cui attualmente si trova, con particolare riferimento all'agibilità, alla classe energetica, nonchè agli impianti tecnologici di cui all'art. 1 del D.M. n.37 del 22.01.08, dei quali impianti, l'eventuale adeguamento a norma di leggi vigenti, sarà a carico dell' acquirente.
Un paio di settimane fa è emerso un problemino, chiamando l'agente e chiedendole la conferma della presenza dei certificati di conformità/asseverazioni o quant'altro riguardante gli impianti, perchè avremmo intenzione di richiedere l'abitabilità, dopo aver parlato con la proprietaria mi riferisce che è tutto fatto a norma e certificato, ma a causa di un trasloco la signora ha perso tutto, ha provato a contattare l'elettricista, ma è andato in pensione e non ha più nulla, mentre l'idraulico che ha fatto tutti gli altri impianti è alla ricerca dell' eventuale documentazione.
Nel caso in cui non si riuscisse a recuperare nulla, l'agente immobiliare sostiene che la proprietaria non ha obblighi trattandosi di immobile usato, e che la clausola accettata, riportata sopra (ma mai menzionata prima) ci "accolla" il problema.
Vi chiedo... è giusto così?
Grazie
Apro una nuova discussione per chiederVi un parere in merito ad una questione, mio padre un mese fa ha presentato una proposta di acquisto (subito accettata) per un appartamentino nel centro storico di un piccolo comune nel Viterbese, la cui costruzione è antecedente al 1967.
L'immobile è stato ristrutturato e modificato nell'ultimo decennio, da un trilocale è stato trasformato in bilocale, e sono state invertite la camera da letto con la sala/cucina e sono stati rifatti tutti gli impianti elettrico, idrico, allaccio gas e caldaia.
Durante la prima visita l'agente immobiliare ci ha informati che l'immobile differiva rispetto alla planimetria, che la proprietaria avrebbe incaricato un tecnico per sistemare la situazione urbanistico catastale prima del rogito e che non è stato richiesto il certificato di abitabilità, quindi l'eventuale richiesta sarebbe stata a carico di mio padre (entrambe le cose riportate nelle note della proposta).
inoltre nella proposta è presente la seguente dicitura:
l'immobile in oggetto verrà trasferito, al momento dell'atto notarile, nello stato di fatto e di diritto in cui attualmente si trova, con particolare riferimento all'agibilità, alla classe energetica, nonchè agli impianti tecnologici di cui all'art. 1 del D.M. n.37 del 22.01.08, dei quali impianti, l'eventuale adeguamento a norma di leggi vigenti, sarà a carico dell' acquirente.
Un paio di settimane fa è emerso un problemino, chiamando l'agente e chiedendole la conferma della presenza dei certificati di conformità/asseverazioni o quant'altro riguardante gli impianti, perchè avremmo intenzione di richiedere l'abitabilità, dopo aver parlato con la proprietaria mi riferisce che è tutto fatto a norma e certificato, ma a causa di un trasloco la signora ha perso tutto, ha provato a contattare l'elettricista, ma è andato in pensione e non ha più nulla, mentre l'idraulico che ha fatto tutti gli altri impianti è alla ricerca dell' eventuale documentazione.
Nel caso in cui non si riuscisse a recuperare nulla, l'agente immobiliare sostiene che la proprietaria non ha obblighi trattandosi di immobile usato, e che la clausola accettata, riportata sopra (ma mai menzionata prima) ci "accolla" il problema.
Vi chiedo... è giusto così?
Grazie