stelo

Nuovo Iscritto
Ciao a tutti,
sempre in tema di frazionamento di un immobile, volevo avere un pò di consigli..............sto per acquistare una parte di immobile divisa dal proprietario (ho fatto una proposta di acquisto) . Il proprietario (tramite un geometra) per procedere alla divisione, ha chiesto la D.i.a. al Municipio di appartenenza per ristrutturazione edilizia (indicando come tipologia di lavoro il frazionamento da uno a due unità immobiliari residenziali). Volevo chiedervi se una procedura del genere è valida (ho sentito parlare di zone omogenee in cui il frazionamento non è possibile?) o se è necessario un' altra tipologia di atto????Ho letto in giro alcuni pareri difformi rispetto al frazionamento di unità immobiliari (mentre i geometri sono quasi tutti d'accordo sullo strumento della Dia per il frazionamento, gli avvocati sollevano molte perplessità sulla possibilità di frazionare senza uno specifico permesso es. vedi commento http://www.cecchinilaw.it/index2.ph...azie anticipato a chi vorrà rispondermi:clap:
 

roberto.spalti

Membro Senior
Agente Immobiliare
Fra le opere consentite con la dia c'è:
modifiche distributive all’interno delle singola unità immobiliari, con demolizione e ricostruzione di tramezzi interni, spostamento o costruzione degli stessi per la creazione di servizi, accorpamento di più unità immobiliari, anche con modifica del numero delle unità immobiliari ove consentito.

Se il fabbricato rientra nelle zone dove è consentito il frazionamento la dia è sufficiente
 
M

marcellogall

Ospite
dov'è il problema? Al rogito la parte venditrice dovrà fornire i documenti attestanti l'avvenuto frazionamento. Documenti rilasciati dall'uffico tecnico comunale e dal catasto. Quindi i problemi annessi e connessi lasciali alla parte venditrice.
 

Elena

Membro Attivo
Agente Immobiliare
"Volevo chiedervi se una procedura del genere è valida (ho sentito parlare di zone omogenee in cui il frazionamento non è possibile?) o se è necessario un' altra tipologia di atto???"
.. e la prima volta che sento/ leggo di limitazioni nel frazionamento di una unità immobiliare residenziale in due o più unità immobiliari.. se di abitazione si tratta e il frazionamento prevede solo la divisione in due unità (sempre che ci siano i requisiti tecnici nel rispetto degli standard urbanistici) il problema non si pone ed è sufficiente una dia.. diverso è il caso di frazionamento e variazione di destinazione d'uso in cui entra in gioco anche la zona..

"Ho letto in giro alcuni pareri difformi rispetto al frazionamento di unità immobiliari (mentre i geometri sono quasi tutti d'accordo sullo strumento della Dia per il frazionamento, gli avvocati sollevano molte perplessità sulla possibilità di frazionare senza uno specifico permesso es. vedi commento http://www.cecchinilaw.it/index2.ph...to informarti sulla fattibilità o meno.. Ciao
 

antonellifederico

Membro Attivo
Professionista
nei casi di ristruttirazione edilizia l'art. 10 lettera c del D.P.R. 380/01 parla di zone omogenee solamente in caso di cambio di destinazione d'uso nelle zone A. quindi la DIA è sufficiente salvo che il regolamento edilizio non disciplini diversamente la materia del frazionamento.
saluti, federico
 

Marco Giovannelli

Membro Attivo
Professionista
quoto tutti, il frazionamento è possibile con una dia e la "tipologia" è giusta, ristrutturazione edilizia. Controlla che successivamente ai lavori sia richiesta l'agibilità per il locale che devi acquistare.

saluti
 

BMG

Nuovo Iscritto
io devo vendere un immobile che ho acquistato frazionato ora scopro che manca in Comune la dichiarazione di fine lavori e le certificazioni. Che fare?
 

antonellifederico

Membro Attivo
Professionista
per BMG

è una rognetta ma nulla di impossibile.

prima di tutto devi verificare se non sono passati i 3 anni dall'inizio lavori (ne caso di DIA dal 30° giorno dalla presentazione).

se sono passati potrai avvalerti dello DIA ai sensi dell'art. 36 del DPR 380/01 facendo riferimento sempre al titolo edilizio precedente, pagando la sanzione corrispondente e dichiarando nella stessa che i lavori sono già terminati.

tutto questo perché il comma 2 dell'art. 23 disciplina che per la parte non ultimata di una DIA entro i tre anni è necessario presentare un'ulteriore DIA.

per quanto riguarda le certificazioni degli impianti o vai a cercare le ditte che eseguirono i lavori oppure incarichi un tecnico (generalmente un ingegnere) che verifichi gli impianti attraverso dei collaudi.
 

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