Graf

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In sintesi, col mio post, del 16 Settembre 2010, delle ore 3.42, intilolato:
" Anche nei fiilm si nota la differenza tra un Agente Immobiliare italiano e uno straniero" volevo sottolineare che in America opera solo una figura di Agente Immobiliare: quello professionista con tanto di formazione , patentino, ufficio e segretaria. La società accetta solo quel tipo di mediatore e basta. E solo di quello si fida, come vediamo nelle scene iniziali del film Psyco.
Invece, in Italia, esistono due tipi di mediatori: l'agente immobiliare, da una parte, simile, nella preparazione, nell'organizzazione dei mezzi a quello degli Stati Uniti, e "il sensale di piazza" che, invece, opera nella più completa deregolamentazione, ai limiti della illegalità e in modo abusivo.
Ma in Italia, a differenza che in America, sono SOCIALMENTE ACCETTATI ambedue
Anzi, il mediatore abusivo riscuote, persino, più simpatie di quello regolarizzato.
Nel film "Arragiantevi" ne vediamo in opere uno, il "mitico" Pino Calamai, che, se pur rappresentato in modo piuttosto untuoso e viscido dal grande Vittorio Caprioli, tutto sommato viene considerato, bonariamente, un povero diavolo che deve sbarcare il lunario pure lui. Viene pertanto assolto dal regista.
Dopo tutto deve "arrangiarsi" come tutti gli italiani, per l’appunto.
E il fatto che, due film coevi, una italiano l'altro statunitense, mettono in scena la stessa figura professionale, MA IN MODO RADICALMENTE DIVERSO, mi faceva sorgere il dubbio che il mediatore inteso come “ sensale di piazza” sia una figura antropologica ineliminabile dal panorama sociale italiano, una sorte di archetipo millenario della nostra psicologia del profondo. Riflettete: ce lo vedete voi, un mediatore regolare ed onesto, come protagonista di un film italiano?
Io ho visto sempre rappresentare sul grande schermo mediatori italiani abborracciati, acciabattati, maneggioni e con le mani in pasta… Un pregiudizio inaccettabile dei cinematografari o specchio, almeno parziale, della realtà?


Insomma, arrivo a pensare che lottare contro gli abusivi sia tempo perso perchè si va contro una delle caratteristiche più salde e resistenti dell’ “italianità”. Non si può combattere contro la tipologia dell’italiano “eterno”.

Cosa ne pensate?
Forse esagero?
 

Umberto Granducato

Fondatore
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Agente Immobiliare
Insomma, arrivo a pensare che lottare contro gli abusivi sia tempo perso perchè si va contro una delle caratteristiche più salde e resistenti dell’ “italianità”. Non si può combattere contro la tipologia dell’italiano “eterno”.

Secondo me c'è solo poca voglia di farlo da parte di chi deve controllare......
E' così facile scovarli...
 

Graf

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Non hai tutti i torti.
Ma se il "sensalismo" di piazza è un nostro tratto incancellabile, è logico che anche i rappresentanti in Parlamento e nei Consigli degli Enti locali siano come i rappresentati.
 

cinoxx

Membro Junior
Professionista
perchè puntare il dito sui sensali di piazza che a malapena riescono a sopravvivere e non sui liberi professionisti che, acquistata la fiducia del cliente, si sostituiscono alle agenzie??

Nella zona dove opero parecchi "sensali di piazza o abusivi" operano come acquisitori, a vendita conclusa percepiscono quanto pattuito e rilasciano regolare ricevuta sulla quale si effettua la ritenuta alla fonte.

Credo che a tutti si debba lasciare spazio, importante non mascherarlo con l'ipocrisia, ciascuno nelle rispettive funzioni: il sensale come acquisitore,l'agente immobiliare come promotore e mediatore, e il libero professionista come fiduciario.

Questo mi appare come fine democratico ed inizio di coesistenza.
 

cinoxx

Membro Junior
Professionista
hai ragione, l'ipocrisia è dover giustificare con causali a volte poco pertinenti il lavoro svolto.
concretamente però si rispettano le transazioni in denaro e questo è positivo per il sig. tremonti.

Aggiunto dopo 19 minuti :

ops mi è scappato un invio prima di chiudere la risposta.
concludenedo: il mio parere è che ciascuno dovrebbe dichiarare di che cosa si occupa e per questo certificare il proprio guadagno. L'architetto, l'avvocato o il commercialista tramite la loro professione si sostituiscono alle agenzie oppure hanno pattuito con esse il loro tornaconto. Mi piacerebbe che nel concetto di abusivismo fose inserito in primo piano questo aspetto e non il sensale, personaggio in via di estinzione o in grande difficoltà economica.
 

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