andrea2007

Nuovo Iscritto
Professionista
Buona sera a tutti, mi sono appena iscritto e avendo notato la chiarezza e la concisione delle risposte, anche da parte di persone competenti, ho deciso di esporvi un problema a cui mi sono state date risposte molto contrastanti.Per farla breve: mio padre ha in corso una causa civile in cui la controparte chiede un risarcimento pecuniario, la cui sentenza non è stata ancora emessa, in quanto sono ancora in corso le udienze. Nel frattempo ha deciso di donare la casa ai suoi figli, ma nello studio notarile mi è stato suggerito di fare vero e proprio atto di compravendita e non una donazione, essendo questa impugnabile a tempo indefinito, mentre l'atto non è impugnabile a patto che la sudetta sentenza non venga emessa prima dei due anni e non sia ovviamente sfavorevole. Mi chiedo:
1 è possibile che il giudice possa impugnare la donazione per utilizzare la proprietà a risarcimento del danno? Non è questa impugnabile solo dagli eventuali eredi?
2. E' vero che un atto di compravendita è annullabile dal giudice qualora emetta sentenza sfavorevole entro i due anni dal rogito? E questa non sarebbe una procedura anticostituzionale... visto che al momento la casa è libera da ogni vincolo, e un nuovo proprietario dovrebbe stare con la spada di damocle sulla testa se nei due anni successivi il precedente proprietario si trova a dover risarcire un danno pecuniario?
3. la situazione cambia se i terzi (quindi gli acquirenti ) sono i figli?

spero di essere stato chiaro e ringrazio di cuore chi vorrà rispondermi, sono un po' preoccupato.
grazie ancora.
 

geno99

Nuovo Iscritto
salve Andrea,ho un problema simile al tuo e non riesco a venirne a capo.... per caso sei riuscito a trovare una soluzione dopo un anno? grazie in anticipo!
 

studiopci

Membro Storico
Salve, in generale in Giudice può procedere alla revoca della vendita o della donazione, per cui il consiglio del Notaio ... basato su una sorta di " prescrizione " è giusto ... con la vendita , a patto che sia reale, a prezzo congruo di mercato e con la tracciabilità dei soldi, passati i due anni sei al sicuro..
 

desmo

Membro Attivo
Agente Immobiliare
Mi chiedo:
1 è possibile che il giudice possa impugnare la donazione per utilizzare la proprietà a risarcimento del danno? Non è questa impugnabile solo dagli eventuali eredi?
2. E' vero che un atto di compravendita è annullabile dal giudice qualora emetta sentenza sfavorevole entro i due anni dal rogito? E questa non sarebbe una procedura anticostituzionale... visto che al momento la casa è libera da ogni vincolo, e un nuovo proprietario dovrebbe stare con la spada di damocle sulla testa se nei due anni successivi il precedente proprietario si trova a dover risarcire un danno pecuniario?
3. la situazione cambia se i terzi (quindi gli acquirenti ) sono i figli?

spero di essere stato chiaro e ringrazio di cuore chi vorrà rispondermi, sono un po' preoccupato.
grazie ancora.

1) E chi ha detto che una donazione non é revocabile, o che una casa donata non é pignorabile..?

2) É vero, ma in una compravendita il venditore dichiara e garantisce l'assenza di questi gravami sull'immobile, quindi in caso contrario ne risponde perché trattasi di dichiarazioni mendaci (perseguibili anche penalmente).

3) No.

Chissá se si fa ancora in tempo a costituire un fondo patrimoniale..ma costituirlo ora con una causa in corso l'intento elusivo credo che sará chiaro al giudice...se fatto prima la casa era salva..quindi, salvo questa soluzione da vagliare tanto per esserne sicuri, credo anche io che oggi resti solo una compravendita con la speranza di una prescrizione..
 

studiopci

Membro Storico
Ogni operazione fatta in questo momento sarà attaccabile, compreso il fondo patrimoniale o altro, l'unico consiglio valido è quello dato dal Notaio...vendere casa... in questo modo potrà usufruire di questa sorta di prescrizione dei 2 anni dalla vendita, entro i quali il giudice può intervenire... e sperando sulla lentezza della giustizia non è difficile che accada, sempre che la vendita venga fatta a prezzo congruo e con tracciabilità comprovata del pagamento... altrimenti il reato di sottrazione del bene sarà ipotizzabile e questo annullerà ogni possibilità. Fabrizio
 

geno99

Nuovo Iscritto
salve, quindi fare un fondo patrimoniale sul bene immobile con causa civile in corso risulterebbe inutile? o quanto meno il creditore ci metterebbe solo più tempo alla restituzione del debito... quindi il debitore sposterebbe solo il problema?!?! ci sono altre solutioni oltre alla vendita? grazie in anticipo.
 

desmo

Membro Attivo
Agente Immobiliare
no ho citato l'ipotesi ma ci credo poco, senti magari conferme dal notaio (se fosse stata una soluzione valida dubito che non l'avrebbe varata, ma mai dire mai soprattutto nella tua situazione). Quindi credo proprio che oggi le cose stiano come sostiene studiopci.
 

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