TinaeLino

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buongiorno,
vorrei sapere se è possibile installare una cassetta postale su un cancello di ingresso ad una corte sulla quale si ha una servitù di passaggio, cancello per il quale si è contribuito alla spesa di installazione e che secondo il proprietario della corte è di sua esclusiva proprietà e pertanto nega il consenso a tale installazione. Gradirei sapere se a tal proposito esistono articoli del codice civile che regolamentano tale materia, in caso sia così chiedo cortesemente di postarli qui.
 

Umberto Granducato

Fondatore
Membro dello Staff
Agente Immobiliare
in generale questo:
Chi acquista un appartamento in un condominio diventa proprietario esclusivo della singola unità immobiliare ed allo stesso tempo comproprietario delle parti dell'edificio che servono all'uso ed al godimento comune (suolo su cui sorge l'edificio, fondazioni, muri maestri, tetti, scale, ascensore, corridoi, anditi, portone d'ingresso, cortili, impianti per riscaldamento, per acqua, per energia elettrica, ecc.).

È opportuno, allora, conoscere il contenuto del diritto che ciascun comproprietario ha sulle cose comuni e l'uso che di esse può fare.

L'art. 1102 del codice civile, che disciplina la comunione in generale, ma è applicabile anche al condominio negli edifici, stabilisce che: “Ciascun partecipante può servirsi della cosa comune, purché non ne alteri la destinazione e non impedisca agli altri partecipanti di farne parimenti uso secondo il loro diritto. A tal fine può apportare a proprie spese le modificazioni necessarie per il migliore godimento della cosa.”
Il singolo condomino, quindi, può trarre tutte le utilità possibili dalle cose comuni, indipendentemente da qualsiasi delibera assembleare o da una formale manifestazione di consenso da parte degli altri condomini, purché il suo comportamento non modifichi la destinazione della cosa comune, nè impedisca o limiti l'uguale diritto di uso spettante altri condomini.

Fonte UPPI
 

m.barelli

Membro Attivo
Professionista
Al tu posto procederei con il seguente sistema

-tra l’altro per migliorare e rendere più economico il servizio, gli Uffici locali delle poste chiedono ai destinatari di porre le proprie cassette postali in posizioni accessibili dalla pubblica via. Ciò rilevando anche per i Proprietari di corti interne che, nei riguardi del Postino, risultano così anche sollevati dai rischi di incidenti per cadute dovute a difetti delle proprie pavimentazioni, per morsicature dei propri cani ed altri imprevisti. Non dovrebbe essere difficile avere una richiesta in tal senso recapitata a te dal tuo Ufficio postale.
-i riferimenti del c.c. sono l’art. 1051, perché presumo che tu non abbia altra possibilità di accesso; l’art. 1053, perché il Proprietario della corte, pur non potendosi opporre, avrebbe comunque diritto ad una indennità per la integrazione della servitù coattiva. Per maggiore chiarezza tali articoli vanno però integrati con il principio giuridico che la giusta fruibilità della servitù deve e può essere adeguata all’evoluzione del vivere civile, che tu nel tuo caso dimostri preferibilmente con la lettera anzidetta.

Un saluto
 

H&F

Membro Assiduo
Professionista
Ho visto cancelli in cui questo succede, e spesso è uno scempio. Ognuno mette una cassetta diversa e magari non ritira la posta facendoa fuoriscire acnhe per terra.
Posso quindi capire il proprietario.
Se il motivo fosse questo, potrestte studiare una soluzione estetica valida.
 

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