ghiga64

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Agente Immobiliare
Ciao!!

devo comunicare il valore di una licenza di un negozio:
vendita al dettaglio per parrucchieri e per tutto quello che concerne la cura dei capelli e del corpo.
Con questa licenza si può vendere anche bigiotteria, pelletteria ecc.

Il negozio si trova nella provincia di Monza Brianza, in pieno centro.

cassetto ultimo anno: € 85.000,00

come faccio a calcolarlo?

grazie
 

Irene1

Membro Assiduo
Agente Immobiliare
Non vorrei rompere le uova nel paniere, ma per esercitare la vendita al minuto di prodotti di bigiotteria, pelletteria e accessori per parrucchieri non mi sembra che ci sia bisogno di una "Licenza", detto questo, bisogerebbe valutare presso l'ufficio commercio del comune di Monza Brianza se le " autorizzazioni" in centro sono contingentate, se così fosse normalmente la valutazione della cessione di una azienda ( in quanto non puoi vendere la licenza) viene data dalla somma dei beni strumentali ( che vanno ovviamente valutati a seconda della vetustà) dall'avviamento commerciale ( solitamenta la media dei ricavi degli unltimi tre anni, e qui bisogna entrare nello specifico dei bilanci) ed i prodotti eventuali che si intende cedere ( magazzino).

Chiunque, ( almeno qui da noi) può comodamente andare in Comune, ed aprire un'attività del genere, inquanto non necessità di nessuna iscrizione o registro esercenti l'attività, quindi a mio avviso se proprio bisogna dare una valutazione, si deve tenere conto dei beni strumentali, magazzino ed in ultima dell'avviamento(la media dei ricavi dei ultimi tre anni)

Io non entro mai nel merito del valore dell'avviamento, inquanto l'ufficio delle entrate in caso di cessione potrebbe procedere con un contenzioso, in ordine alla incongruità del valore indicato.
 

Irene1

Membro Assiduo
Agente Immobiliare
L'Agenzia delle Entrate ha recentemente fornito indicazioni in ordine alle modalità di controllo sugli atti di cessione d'azienda, ed in particolare sul calcolo dell'avviamento. In base ad una comunicazione di servizio, infatti, l'Amministrazione finanziaria ha individuato un sorta di filtro volto a selezionare gli atti di cessione di azienda da assoggettare a valutazione.

Il documento precisa la formula in base alla quale considerare corretta o meno la determinazione del valore dell'avviamento, con la conseguenza che, almeno potenzialmente, ove tale formula venisse applicata preventivamente agli atti di cessione di azienda dovrebbero evitarsi il contenzioso, peraltro frequente, in ordine alla congruità del valore indicato.

La metodologia si basa sulla percentuale di redditività applicata alla media dei ricavi accertati o in mancanza, dei ricavi dichiarati ai fini delle imposte sui redditi negli ultimi tre periodi di imposta anteriori a quello in cui è intervenuto il trasferimento, moltiplicato per tre.

La percentuale di redditività non può essere inferiore al rapporto tra il reddito d'impresa e i ricavi accertati o in mancanza, dichiarati ai fini delle stesse imposte e nel medesimo periodo.

Preciso che quanto sopra non è farina del mio sacco è un copia incolla dell'articolo.:D
 

H&F

Membro Assiduo
Professionista
Non vorrei rompere le uova nel paniere, ma per esercitare la vendita al minuto di prodotti di bigiotteria, pelletteria e accessori per parrucchieri non mi sembra che ci sia bisogno di una "Licenza", detto questo, bisogerebbe valutare presso l'ufficio commercio del comune di Monza Brianza se le " autorizzazioni" in centro sono contingentate, se così fosse normalmente la valutazione della cessione di una azienda ( in quanto non puoi vendere la licenza) viene data dalla somma dei beni strumentali ( che vanno ovviamente valutati a seconda della vetustà) dall'avviamento commerciale ( solitamenta la media dei ricavi degli unltimi tre anni, e qui bisogna entrare nello specifico dei bilanci) ed i prodotti eventuali che si intende cedere ( magazzino).

Chiunque, ( almeno qui da noi) può comodamente andare in Comune, ed aprire un'attività del genere, inquanto non necessità di nessuna iscrizione o registro esercenti l'attività, quindi a mio avviso se proprio bisogna dare una valutazione, si deve tenere conto dei beni strumentali, magazzino ed in ultima dell'avviamento(la media dei ricavi dei ultimi tre anni)

Io non entro mai nel merito del valore dell'avviamento, inquanto l'ufficio delle entrate in caso di cessione potrebbe procedere con un contenzioso, in ordine alla incongruità del valore indicato.
Non vorrei partecipare alla frittata ( uova nel paniere ) ma per la vendita al minuto di prodotti di bigiotteria, pelletteria e accessori per parrucchieri ci vuole una licenza di commercio in sede fissa del settore non-alimentare. Il parricchiere rientra nella catagoria "artigiani" e non "commercianti". Potrebbe avere addirittura problemi con l'INPS per qusta doppia veste, di cui una però prevalente. Su questo punto non sono esperto. Ma sulla licenza di commercio che comporta il registratore di cassa, sono sicuro : rientra nella logica delle cose.

PS : per gli altri punti concordo su avviamento, valore della cessione dell'affitto del locale e le attrezzature.
Se l'affitto sta per scadere, vale poco e comunque è un subentro.
Le attrezzature sono deprezzate dal piano di ammortamento fiscale del commercialista : valore zero dopo 5 anni, in genere.
Resterebbe l'avviamento : quanti capelli ha bruciato alle signore del quartiere ? Non è detto che un artigiano abbia un avviamento positivo. Potrebbe essere "sp...ato" in zona. E non basta scrivere "nuova gestione" per cancellare i cattivi ricordi.
 

Irene1

Membro Assiduo
Agente Immobiliare
Non vorrei partecipare alla frittata ( uova nel paniere ) ma per la vendita al minuto di prodotti di bigiotteria, pelletteria e accessori per parrucchieri ci vuole una licenza di commercio in sede fissa del settore non-alimentare. Il parricchiere rientra nella catagoria "artigiani" e non "commercianti". Potrebbe avere addirittura problemi con l'INPS per qusta doppia veste, di cui una però prevalente. Su questo punto non sono esperto. Ma sulla licenza di commercio che comporta il registratore di cassa, sono sicuro : rientra nella logica delle cose.

PS : per gli altri punti concordo su avviamento, valore della cessione dell'affitto del locale e le attrezzature.
Se l'affitto sta per scadere, vale poco e comunque è un subentro.
Le attrezzature sono deprezzate dal piano di ammortamento fiscale del commercialista : valore zero dopo 5 anni, in genere.
Resterebbe l'avviamento : quanti capelli ha bruciato alle signore del quartiere ? Non è detto che un artigiano abbia un avviamento positivo. Potrebbe essere "sp...ato" in zona. E non basta scrivere "nuova gestione" per cancellare i cattivi ricordi.

Ci vuole un' autorizzazione rilasciata dall'ufficio al commercio del Comune, ma.... Con una marca da bollo da 14,62 si fa domanda, solo se la metratura fosse superiore a quello che il comune ha deliberato come Medie Strutture di Vendita allora si potrebbe parlare di licenza contingentata e potrebbe avere un valore, nel caso pero' uno volesse aprire una struttura di MSV all'ora deve andare in comune, convocare la Conferenza di Servizi nella quale con le Associazioni di Categoria valutano positivamente o negativamente l'apertura, che comunque segue delle line di apertura per il non alimentare ben precise. Ogni Regione delibera un massimo di mq. E ogni comune si deve regolamentare con la legge sul commercio basandosi sui parametri della legge Regionale, quindi quest'ultime ( licenze) hanno un valore solo se nel comune non si potesse aprire piu negozi di tale metrature, inquanto non ci sono a disposizione i parametri per una nuova apertura.

La vendita al minuto in sede fissa richiede una autorizzazione al commercio, solo per il negozio di parrucchiere che puo comunque vendere anche i prodotti, ma principalemente deve essere un negozio basato sul lavoro di parrucchiere, serve invece una posizione di artigiano ed avere i requisiti necessari " diploma di parrucchiera" con relative posizioni INPS.
 

H&F

Membro Assiduo
Professionista
Ci vuole un' autorizzazione rilasciata dall'ufficio al commercio del Comune, ma.... Con una marca da bollo da 14,62 si fa domanda, solo se la metratura fosse superiore a quello che il comune ha deliberato come Medie Strutture di Vendita allora si potrebbe parlare di licenza contingentata e potrebbe avere un valore, nel caso pero' uno volesse aprire una struttura di MSV all'ora deve andare in comune, convocare la Conferenza di Servizi nella quale con le Associazioni di Categoria valutano positivamente o negativamente l'apertura, che comunque segue delle line di apertura per il non alimentare ben precise. Ogni Regione delibera un massimo di mq. E ogni comune si deve regolamentare con la legge sul commercio basandosi sui parametri della legge Regionale, quindi quest'ultime ( licenze) hanno un valore solo se nel comune non si potesse aprire piu negozi di tale metrature, inquanto non ci sono a disposizione i parametri per una nuova apertura.

La vendita al minuto in sede fissa richiede una autorizzazione al commercio, solo per il negozio di parrucchiere che puo comunque vendere anche i prodotti, ma principalemente deve essere un negozio basato sul lavoro di parrucchiere, serve invece una posizione di artigiano ed avere i requisiti necessari " diploma di parrucchiera" con relative posizioni INPS.
Mi spiace ma non capisco prchè hai fatto questa lunga lezione: la legge sul commercio è nota : quella che tu chiami autorizzazione è quello che comunnemente si chiama licenza. Il decreto Bersani operò la riforma del commercio abolendo le tabelle. La bigiotteria non è contingetata
Non stiamo parlando di IKEA od AUCHAN. Una Conferenza dei Servizi per un negozio di articoli da parrucchiere ? Capisco che vuoi illustrare le varie tipologie di commercio, ma il tema non è questo.
 

Irene1

Membro Assiduo
Agente Immobiliare
Buongrno H&F, parlo di autorizzazione perche' questa e' la giusta terminologia, e ogni volta che si dice " vendiamo ha licenza" qualcuno potrebbe farci notare due cose, la prima che le licenze non ci sono piu come giustamente hai spiegato,ma secondo che non si possono vendere.

La legge sul commercio non e' riferito solo Aushan o Ikea, anche perche' molti comuni indicato le medie strutture di vendita al di sotto di 150 mq. E questi sono i comuni con centri storici nel quale sono state deliberate le regole del commercio, disciplinando i centri storici.

Non credo di essere andata fuori tema, anche perche' un valutazione di un' azienda cambia notevolmente se l'autorizzazione e' contingentata a seguito della legge sul commercio che ogni comune definisce, o dalla liberalizzazione delle stesse.
 

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