Patty

Nuovo Iscritto
Agente Immobiliare
A settembre è stato firmato un preliminare per una villetta a schiera, l'atto si terrà a marzo,
per un difetto di costruzione "durante i primi anni" si sono verificati allagamenti dello scantinato, la cosa ha portato ad una causa ormai decennale contro il costruttore il quale è sempre stato condannato a risarcire o risolvere il problema, ormai siamo all'ultimo grado di giudizio.

L'acquirente è stato messo a conoscenza della cosa e, dopo essersi informato anche per conto proprio e aver incontrato l'avvocato dei venditori e visto i documenti relativi alla causa, ha deciso di comperare l'immobile subentranto in toto ai venditori, il tutto è stato specificato nel preliminare.

A novembre, dopo piogge torrenziali di ben 40 giorni, lo scantinato è stato trovato allagato (la casa è al momento disabitata), feci una lettera A.R. alle parti esponendo il fatto e la disponibilità dei proprietari (espressa telefonicamente) a ripristinare l'immobile come era stato visto al momento del preliminare; questo per avere una traccia scritta di quanto detto durante la telefonata.
Una seconda visita in data odierna riscontra il medesimo problema, cosa è meglio fare a questo punto? Altra lettera? I venditori avevano detto che l'allagamento non si verificava più da anni a causa dell'abbassamento della falda (fenomeno noto come vero) del resto le piogge di questa stagione sono riconosciute eccezionali. La mia lettera e il preliminare sono sufficienti per tutelare l'acquirente? Sussistono dei motivi validi per cui l'acquirente possa eventualmente ritirarsi?
 

Sandro 7942

Membro Attivo
Agente Immobiliare
mmmmhhhh come non ti invidio.... a stima direi che se gli allagamenti sono frutto dell'innalzamento della falda il problema non sia imputabile al venditore in quanto rientrerebbe in quei fenomeni imprevedibili.... da come è esposto il caso mi verrebbe anche da pensare che, se il costruttore avesse avuto una perizia geologica del terreno in cui non si riscontravano problemi del genere, non sarebbe dovuto arrivare all'ultimo grado di giudizio... boh... AIUTOOOOO.....
 

Patty

Nuovo Iscritto
Agente Immobiliare
Beh, sai com'è ... in Italia si va fino all'ultimo grado di giudizio anche solo per tirare avanti e posticipare il pagamento e magari durante i decenni intestare ad altri tutti i beni così alla fine ...
Comunque nella prima lettera ho riportato quello che la venditrice ha detto al telefono: sistemiamo i danni al battiscopa e agli stipiti delle porte (le porte le avevano già portate in salvo al piano di sopra) e l'impianto elettrico se sarà raggiunto dall'acqua.

e poi ho aggiunto, a tutela del venditore, che l'origine del difetto sarà invece sanata o risarcita dal costruttore secondo quanto stabilirà la sentenza che porrà termine alla causa decennale nota alle parti.

Essendo che le parti non hanno obiettato si dimostra che nella lettera c'è scritto il vero. Ma resta il dubbio, sarà dimostrato veramente? ho fatto abbastanza? Con questo secondo allagamento, meglio ripetere tutta la procedura? :?
 

Sandro 7942

Membro Attivo
Agente Immobiliare
Fatto trenta fai trentuno allora... Visto che nel nostro lavoro non si può dar nulla per scontato forse conviene incorrere in un eccesso di pignoleria...che non fa mai male....
 

giorgino

Membro Assiduo
Agente Immobiliare
Una seconda visita in data odierna riscontra il medesimo problema, cosa è meglio fare a questo punto? Altra lettera? I venditori avevano detto che l'allagamento non si verificava più da anni a causa dell'abbassamento della falda (fenomeno noto come vero) del resto le piogge di questa stagione sono riconosciute eccezionali. La mia lettera e il preliminare sono sufficienti per tutelare l'acquirente? Sussistono dei motivi validi per cui l'acquirente possa eventualmente ritirarsi?

Ti sei comportata come pochi professionisti in Italia.
Devi stare attenta però a non ficcarti nei guai per eccesso di zelo...

A mio modesto avviso, l'acquirente ha diritto o alla rimessa in manutenzione della parte allagata o ad una riduzione di prezzo, in quanto l'immobile non è conforme a quando l'ha visitato. Sulla natura del danno essendone a conoscenza, nulla può eccepire.
Ad ogni modo io non mi farei trascinare come "parte in causa" nella trattativa, ma rimanderei la questione a due avvocati di parte ben consapevoli delle volontà dei clienti.

Se i clienti non vogliono spendere soldi in avvocati, non mi prenderei la resposabilità di "pilotare" un possibile accordo successivo al preliminare, seppur per volontà delle parti stesse. Succedesse qualcosa, ne saresti in parte responsabile... e non è giusto per il ruolo che occupi. Inoltre non sei tenuta ad avere conoscenze tecniche e tecnico/legali a quel livello.

Io credo che l'agente immobiliare debba sapere un po' di tutto per orientarsi, ma che nei casi specifici si serva (e si faccia servire) da esperti qualificati professionalmente.

IMHO

g
 

Roby

Fondatore
Agente Immobiliare
Ciao, concordo con Giorgino, hai fatto tutto quello che potevi fare lasciando prove certe di accordi verbali che spesso vengono rinnegati, poi come dice giorgino se le parti sono consapevli di andare in causa diamo voce agli avvocati perchè quando subentrano loro poi raramente le parti ascoltano il nostro parere e consiglio, si fidano ciecamente dell'avvocato e a volte ci mettono in mezzo andando a cercare la nostra negligenza nel condurre la pratica.
Hai fatto egregiamente il tuo dovere. ciao Roby.
 

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